“Qui il formaggio non è solo un prodotto, ma una cultura.” Con questa frase, pronunciata nel cuore di Palazzo San Francesco, un casaro sintetizza l’anima di Agnone, che da ieri mattina può fregiarsi ufficialmente del titolo di “Città del Formaggio 2025”. Un riconoscimento arrivato dall’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi (Onaf) che celebra il ruolo di questa terra nella produzione lattiero-casearia italiana. Nella sala gremita, presenti tra gli altri, Sandra Palombo della Camera di Commercio e Angelo Belligiano del progetto ‘Mooving’ oltre a numerosi titolari di caseifici del cosiddetto quadrilatero dell’oro bianco – Agnone, Vastogirardi, Capracotta e Carovilli – testimonianza concreta di un settore che non è solo tradizione, ma anche economia e identità territoriale.
Il titolo trova conferma anche nei numeri: secondo i dati aggiornati al 31 gennaio 2025, nella provincia di Isernia risultano registrati 15.088 capi bovini, di cui 6.943 con orientamento produttivo lattiero. Nell’Alto Molise, il patrimonio bovino conta 2.979 capi, di cui 1.587 destinati alla produzione di latte.A Frosolone, altro centro di riferimento, si contano 2.151 capi da latte, mentre l’intero Moliseraggiunge un totale di 32.621 capi bovini, di cui 13.704 destinati alla produzione lattiero-casearia.
Ad aprire la cerimonia è stato il sindaco di Agnone, Daniele Saia, che ha voluto sottolineare l’importanza di questo riconoscimento per il territorio. “Non si tratta solo di una tradizione, ma di un settore che rappresenta un vero motore economico. L’arte casearia è un pilastro della nostra identità e una risorsa fondamentale per l’occupazione, dalla produzione alla trasformazione. I nostri formaggi, dal caciocavallo alla stracciata, sono ambasciatori della qualità molisana e dobbiamo puntare su di essi per creare nuove opportunità e attrarre visitatori.” Saia ha poi evidenziato come l’assegnazione del titolo rientri in una più ampia strategia di valorizzazione delle produzioni locali: “Eventi come Casearia, che in soli due anni è diventata un punto di riferimento, sono essenziali per far conoscere i nostri prodotti e consolidare l’immagine del territorio anche dal punto di vista turistico. L’obiettivo è creare una vera e propria ‘filiera turistica del formaggio’.” Infine, il primo cittadino ha rilanciato la proposta di costituire un consorzio dell’Alto Molise, una rete che potrebbe rafforzare la produzione e promozione dei formaggi locali. Un concetto ribadito anche dalle annotazioni emerse durante l’incontro, dove si è parlato di strumenti di tutela come marchi De.Co, Pat e Dop, fondamentali per certificare e valorizzare l’unicità delle produzioni casearie dell’area.
A giocare un ruolo fondamentale sul risultato ottenuto Casearia la mostra mercato del centro Sud Italia che si svolge ad Agnone a fine agosto. “Il riconoscimento dell’Onaf – ha Giuseppe Di Pietro, patron di Casearia – si basa su due criteri: la qualità della produzione locale e l’impegno nella divulgazione e promozione. Casearia vuole essere l’anello che mancava: un evento capace di far conoscere i formaggi non solo di Agnone, ma di tutto il Molise, portandoli all’attenzione nazionale.” Di Pietro ha poi paragonato il titolo ricevuto a un vero e proprio Oscar del settore: “Significa che il nostro territorio ha una forte vocazione lattiero-casearia, con prodotti unici e riconoscibili per qualità e autenticità. Questo non si traduce solo in prestigio, ma in un effetto concreto sul turismo, sull’export e sulla reputazione delle nostre eccellenze.” Poi, guardando al futuro, Di Pietro ha anticipato le ambizioni della prossima edizione di Casearia: “Vogliamo far crescere la fiera fino a renderla il più importante mercato del settore nel Centro-Sud, coinvolgendo sempre più regioni e buyer, creando nuove opportunità di vendita per i nostri produttori e offrendo ai visitatori un’esperienza coinvolgente.”
Il valore storico e culturale della tradizione casearia dell’Alto Molise è stato ribadito da Maria Sarnataro, consigliere nazionale Onaf, che ha spiegato come Agnone fosse una scelta naturale: “Qui ci sono realtà produttive profondamente radicate, con una tradizione casearia che ha mantenuto intatta la sua autenticità. Alcuni prodotti, come la stracciata, sono unici e rappresentano un’eredità da preservare.” Sarnataro ha inoltre sottolineato l’importanza dell’ingresso di Agnone nella rete delle Città del Formaggio, che oggi conta più di 30 comuni: “Questo riconoscimento rafforzerà la visibilità del territorio, permettendo di creare circuiti turistici legati ai formaggi. È un’opportunità concreta per sviluppare un turismo esperienziale, che porti visitatori a scoprire le nostre aziende e le tradizioni locali.”
A concludere la serie di interventi è stato Andrea Di Lucente, vicepresidente della giunta regionale del Molise, che ha evidenziato il ruolo delle istituzioni nel sostenere le produzioni locali. “Il settore lattiero-caseario è un pilastro dell’economia molisana e questo titolo deve essere il punto di partenza per un progetto di valorizzazione ancora più ambizioso.” Di Lucente ha ribadito la necessità di strategie a lungo termine per proteggere e promuovere il comparto: “Bisogna lavorare su più fronti, dalla tutela delle produzioni alla creazione di una rete che dia maggiore forza ai nostri produttori. Il marchio di qualità dell’Alto Molise deve diventare un elemento distintivo e riconoscibile anche a livello nazionale e internazionale.”
Con il titolo di Città dei Formaggi 2025, Agnone si conferma una delle capitali italiane dell’arte casearia. L’assegnazione non è solo un premio al passato e al presente della tradizione lattiero-casearia locale, ma anche un impegno per il futuro: dalla nascita di un consorzio alla crescita di eventi come Casearia, il Molise punta a far conoscere sempre di più il suo “oro bianco” dentro e fuori i confini regionali.
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