Un incentivo che premia chi sceglie di restare al lavoro nel 2025, i vantaggi, i requisiti e come si richiede la permanenza al lavoro, la guida nell’articolo.
Nel panorama delle misure previdenziali italiane, il 2025 porta con sé un’interessante opportunità per i lavoratori prossimi alla pensione. Si tratta dell’incentivo per il posticipo del pensionamento, una misura volta a premiare chi decide di continuare a lavorare nonostante abbia già maturato i requisiti per lasciare il mondo del lavoro. Grazie a questa agevolazione, conosciuta anche come **bonus Maroni**, i lavoratori possono ottenere un aumento dello stipendio netto grazie alla restituzione dei contributi previdenziali in busta paga, senza alcuna tassazione aggiuntiva.
Vediamo nel dettaglio chi può accedere a questa misura, quali sono i benefici economici e come presentare la domanda.
Come funziona il bonus per il pensionamento posticipato?
L’incentivo, introdotto inizialmente con la legge di bilancio 2023 e ampliato nel 2025, consente ai lavoratori che rinviano il pensionamento di ricevere in busta paga l’equivalente dei contributi previdenziali normalmente versati all’INPS. Questo corrisponde al 9,19% dello stipendio lordo, che viene accreditato direttamente al lavoratore, aumentando così il reddito mensile netto. La novità più rilevante del 2025 è l’esenzione fiscale totale su queste somme, rendendo il beneficio ancora più allettante.
A chi è rivolto il bonus?
L’incentivo è riservato ai lavoratori che soddisfano i seguenti requisiti:
– Quota 103: almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi versati.
– Pensione anticipata ordinaria: almeno 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne).
– Continuazione dell’attività lavorativa nonostante il raggiungimento dei requisiti pensionistici.
Grazie all’estensione introdotta nel 2025, anche coloro che maturano i requisiti per la pensione anticipata ordinaria possono ora beneficiare del bonus.
Quanto si può guadagnare?
Il vantaggio economico dell’incentivo è significativo. Ad esempio, un lavoratore con uno stipendio lordo mensile di 2.000 euro potrebbe ottenere circa 184 euro netti in più in busta paga. Questa somma non è soggetta a IRPEF, garantendo un incremento reale del reddito disponibile. Tuttavia, è importante considerare che l’assenza di versamenti previdenziali potrebbe comportare una lieve riduzione dell’importo della futura pensione.
Come presentare la domanda?
Richiedere l’incentivo è semplice e può essere fatto attraverso diverse modalità:
1. Online: accedendo al portale INPS con SPID, CIE o CNS e utilizzando il servizio dedicato alla gestione delle domande pensionistiche.
2. Patronati: rivolgendosi a un ente di assistenza che si occuperà gratuitamente della compilazione e invio della richiesta.
3. Contact Center INPS: chiamando il numero 803 164 (rete fissa) o 06 164 164 (rete mobile).
Il bonus viene erogato a partire dal mese successivo alla presentazione della domanda e rimane valido fino alla data effettiva di pensionamento.
Conviene aderire all’incentivo?
La scelta di aderire al bonus dipende dalle esigenze personali e dalla pianificazione finanziaria del lavoratore. Da un lato, l’incentivo offre un immediato aumento dello stipendio netto; dall’altro, il mancato versamento dei contributi potrebbe influire sull’importo della pensione futura. Per molti lavoratori, tuttavia, il vantaggio economico immediato rappresenta un’opportunità interessante, soprattutto in un contesto di crescente inflazione.
Se sei vicino alla pensione e stai valutando le tue opzioni, questo incentivo potrebbe essere la soluzione ideale per ottimizzare il tuo reddito nel breve termine.
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