Se la pensione minima a 1000 euro è un miraggio, ben presto diventerà pura realtà. Un sogno per tutti i pensionati che percepiscono l’importo minimo, oramai modico pensando di doverci arrivare a fine mese senza tirare la cinghia.
Anche se ancora siamo molto lontani dal traguardo dei 1000 euro, considerando che la pensione minima è pari a 611,77 euro (grazie all’aumento del 2,2% previsto dall’ultima manovra), i pensionanti di una Provincia che prendono una pensione bassa riceveranno una generosa integrazione.
Per questi fortunati pensionati, la soglia minima viene fissata a 1000 euro. Nell’articolo, fornisco maggiori dettagli sull’aumento e da quando sarà operativo, quali requisiti e condizioni rispettare.
In quale Provincia è prevista la pensione minima a 1000 euro
Il Consiglio Provinciale di Bolzano, lo scorso dicembre, ha approvato la proposta della Giunta per l’erogazione di una prestazione assistenziale economica annuale per il triennio 2025-2027.
La prestazione è destinata principalmente a pensionati che ricevono una pensione di invalidità civile o una pensione/assegno sociale con un importo lordo massimo inferiore a 1.000 euro, abbiano più di 65 anni e un Isee inferiore a 20.000 euro. Questa è solo un’anticipazione perché dei requisiti ne parleremo con più precisione dopo.
Gli aventi diritto riceveranno un contributo annuale che integra l’importo della pensione, fino a un massimo di 1.000 euro lordi al mese.
Non è un caso che la Provincia di Bolzano abbia introdotto questa iniziativa per portare le pensioni minime a 1.000 euro al mese. Infatti, Bolzano è una provincia italiana con un costo della vita molto alto, quindi avere una pensione bassa qui è molto più difficile rispetto ad altre zone dove la vita costa meno.
Per questo motivo, prima la Giunta comunale e ora il Consiglio provinciale hanno deciso di fissare una soglia minima di 1.000 euro. Chi ha una pensione inferiore a questa cifra riceverà un’integrazione fino a raggiungere il tetto di 1.000 euro al mese.
Secondo le stime, questa misura costerà 150 milioni di euro e sarà attuata per i prossimi tre anni (fino al 2027). In media, ogni anno circa 17.000 persone riceveranno un’integrazione di circa 2400 euro netti.
A chi spetta la pensione minima a 1000 euro
L’integrazione spetta a molti più pensionati di quanti si possa immaginare. Vi rientrano:
- Pensionati beneficiari di un trattamento minimo inferiore a 1000 euro;
- Percettori degli assegni di invalidità civile;
- Percettori dell’assegno sociale.
Ci sono alcuni requisiti da soddisfare:
- Anagrafico: avere un’età minima pari a 65 anni;
- Reddituale: Isee fino a 20.000 euro;
- Dimora stabile e ininterrotta, da almeno 12 mesi, nella provincia di Bolzano.
Come verrà riconosciuta l’integrazione e da quando
L’integrazione alla pensione minima con soglia 1000 euro è prevista a decorrere dal 2025, anche se non è ancora operativa. Si spera lo sarà al più presto, anche se non ci si dovrebbe preoccupare molto considerando che siamo solo al primo semestre dell’anno.
Per beneficiare dell’integrazione, una volta che l’iniziativa partirà, non si dovrà presentare alcuna domanda, in quanto il riconoscimento sarà automatico. Un’ottima notizia per i pensionati che non dovranno neppure preoccuparsi di presentare la domanda.
È fondamentale solo e unicamente l’aggiornamento della Dsu ai fini Isee, con valore non superiore a 20.000 euro.
Poi, toccherà direttamente all’Inps erogare automaticamente l’integrazione ai pensionati aventi diritto, una volta arrivati i soldi dalla Provincia. Quindi, i pensionati riceveranno quanto gli spetta direttamente sul cedolino pensione.
L’obiettivo comune è agire con rapidità per assicurare che questo intervento arrivi alle persone in modo tempestivo e diretto. Non rimane che attendere l’entrata in vigore e l’operatività effettiva della misura.
Sintesi dell’articolo
La Provincia di Bolzano ha introdotto una misura che prevede un’integrazione per i pensionati con pensioni inferiori a 1.000 euro al mese. L’integrazione è destinata a pensionati con un’età superiore a 65 anni, un Isee sotto i 20.000 euro e che risiedono stabilmente in provincia da almeno 12 mesi.
La misura, che partirà nel 2025, non richiederà domanda da parte dei beneficiari, poiché il riconoscimento sarà automatico, previo aggiornamento della Dsu.
L’integrazione massima raggiungerà 1.000 euro lordi al mese. Il costo stimato dell’iniziativa è di 150 milioni di euro per i prossimi tre anni.
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