Tantissimi i ferraresi che, oggi, sabato 8 marzo, si sono dati appuntamento alla Casa dell’Ortolano (via Bologna 1/G). A seguito degli importanti lavori di recupero, è stato infatti presentato alla città l’intervento finanziato dal Comune di Ferrara per la valorizzazione di quella che era nota anche come ‘Casa dei polli’, corte colonica presente nel vallo delle Mura Sud.
La nuova Casa dell’Ortolano è frutto di un investimento, del valore di 3 milioni di euro e fortemente voluto dal sindaco di Ferrara, volto a trasformare la ‘Casa dei polli’ nella porta d’ingresso del circuito delle Mura cittadine. Quella che era anticamente una corte rurale a ridosso delle antiche Mura, già evidenziata nella carta topografica di Ferrara del 1850, diventerà ora un’attrazione turistica e didattica che mantiene e anzi valorizza quella che era la corte colonica situata all’interno del vallo delle mura storiche della città.
“L’idea fin da subito, dopo l’acquisizione dell’area da parte del Comune nel 2020, è stata quella di recuperare quanto più possibile l’identità di questo luogo, mantenendo il carattere rurale di quella che è conosciuta come Casa dei Polli, e di farla diventare qualcosa di vivo. La v olontà, ora, è quella di trovare una partnership tra pubblico e privato per la gestione di questi spazi, affinché questo luogo possa essere vissuto. Attraverso un bando al quale stiamo lavorando, che faremo uscire a stretto giro, faremo rivivere la Casa dell’Ortolano che ospiterà quattro appartamenti e un’osteria per accogliere i turisti”, dice il sindaco Alan Fabbri, che ha ribadito inoltre come queste attività si inseriscono nel più ampio progetto di riqualificazione delle antiche mura cittadine, sulla quale il Comune negli ultimi cinque anni ha molto investito, anche con gli interventi di “1 km mura all’anno”.
La Casa dell’Ortolano avrà quattro mini alloggi per cicloturisti e non, oltre a un bistrot che ospiterà una cinquantina di coperti, e una sala polivalente al piano superiore. Il complesso sarà arricchito con spazio per pic-nic, pergolato e orti didattici che verranno utilizzati per iniziative di valorizzazione dei prodotti gastronomici locali. Sarà presente anche un deposito e noleggio bici e bagni pubblici.
“Recuperare queste strutture, che altrimenti sarebbero andate perse nel degrado, non è solo un’azione architettonica, ma in maniera più ampia un’operazione sociale e identitaria. Il polo turistico ricettivo infatti – prosegue il primo cittadino – valorizzerà anche il nostro patrimonio e le tradizioni del territorio. Con orti e attività didattiche i più piccoli potranno infatti scoprire come funzionavano le corti coloniche che un tempo caratterizzavano il Ferrarese. Ringrazio le progettiste e tutte le aziende coinvolte per l’impegno messo nel riportare alla luce questa importantissima area, che presto sarà restituita totalmente alla città e ai turisti”, conclude Fabbri.
Oltre al sindaco Alan Fabbri, erano presenti le rappresentanze comunali del Servizio Beni Monumentali che hanno seguito il progetto – gli architetti Natascia Frasson, Federica Tartari e Raffaela Vitale – e le maestranze coinvolte nell’opera di recupero.
L’intervento ha interessato un’area complessiva di 3.250 metri quadri, con opere di recupero, ristrutturazione, di sistemazione delle aree esterne e del verde, dell’illuminazione, degli arredi e la messa in sicurezza delle strutture e la bonifica dell’area che da anni versava in stato di degrado oltre agli oneri per gli allacciamenti di acqua luce e fibra. L’area infatti non era servita nemmeno dalla rete di fornitura dell’acqua potabile.
Il progetto ha visto la collaborazione dell’ATI con capogruppo Costruzioni Generali Zoldan e mandante Navarra Srl di Roma per i lavori agli immobili, Geo Costruzioni Srl di Tresignana per le opere esterne, Tecnoelettra di Ferrara per gli impianti, Roverati Giardini di Ferrara per le opere a verde, Incotrade di Padova per gli arredi . Il Progetto architettonico è stato elaborato all’interno del Servizio Beni Monumentali dagli architetti Federica Tartari e Raffaela Vitale, la direzione lavori dall’architetto Federica Tartari, progetto e direzione operativa strutturale dall’ingegnere Eugenio Artioli, mentre progetto e D.O impianti e sicurezza è stato l’ingegnere Marcello Albani (entrambi dello Studio Binario Lab con il supporto dell’architetto Cristiano Ferrari per il protocollo GBC).
(a cura di FerraraRinasce)
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