Francesca Scattolini, da Miss Marche ad architetta nella sua falegnameria

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Francesca Scattolini e il fratello Marco in falegnameria

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Dalle passerelle al lavoro di architetta, fino all’avvio di una sua attività di arredamento attentissima alla salvaguardia dell’ambiente. E’ il cammino di sviluppo e determinazione che ha visto protagonista Francesca Scattolini, 35 anni, di Tolentino.

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Francesca Scattolini a Miss Italia

Molti la ricordano per la sua doppia partecipazione, nel 2007 e nel 2011, a Miss Italia. Il concorso di bellezza è stato oggetto di critiche perché accusato di oggettificazione delle donne ma Patrizia Mirigliani, figlia del suo creatore, continua a difendere con forza l’evento. Su questo punto Francesca Scattolini ha le idee molto chiare: «La prima volta che ho partecipato non ero preparata, io che venivo orgogliosamente dalla campagna, mi sono ritrovata in una realtà inattesa, io che non mi ero mai allontanata da casa da sola. Comunque mi ha portato tanti contatti, è stato un arricchimento sia personale che professionale tanto che ho deciso di tornare per la seconda volta. Mi sono divertita molto, ho visto da dietro le quinte un mondo interessante se preso a piccole dosi e con dei valori. Coi lavori che facevo mi sono pagata l’università e in quegli anni  ho conosciuto tante persone che sono la mia ricchezza più grande».

Scattolini si è laureata in Architettura con una triennale nella facoltà Unicam di Ascoli e poi la magistrale alla Sapienza a Roma: «Vengo da un background familiare artigianale. Mio padre Ottorino ha fondato Tuttarredo, falegnameria di famiglia nata 40 anni fa. Io ho viaggiato tanto ma ho sempre amato Tolentino. Qui sono voluta tornare per vivere e lavorare».

Sulle orme dell’attività di famiglia, Francesca e il fratello Marco hanno fondato una nuova società che si chiama Formato con una vision molto diversa: «Ci caratterizza l’attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale, abbiamo installato un impianto fotovoltaico, usiamo macchinari 4.0 e solo legni certificati che non provengono da deforestazione, applichiamo solo vernici ad acqua che non contengono formaldeide, sostanza nociva e tossica». Una attenzione che li sta ripagando: «Stiamo ottenendo grandi risultati sia perché abbiamo lavorato sui social, sia perché abbiamo lavorato per alcuni influencer e comunque anche il passaparola è stato importante. Lavoriamo tanto su Roma e Milano perché il nostro prodotto è di nicchia. Non abbiamo un prodotto di serie e questo comporta che ogni volta che abbiamo un nuovo lavoro affrontiamo una nuova sfida».

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Francesca Scattolini in passerella

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E qui torna in gioco l’esperienza fatta a Miss Italia: «Mi capita ancora oggi di lavorare, anche se il mio settore è completamente diverso, con tante ragazze che conosco da allora. E’ stato bello riuscire a coniugare la realtà dello spettacolo e questo settore. Inoltre vedere le dinamiche di tante ditte, che ho conosciuto nel mio lavoro di modella, ti apre lo sguardo. Miss Italia come esperienza la rifarei, perché affrontare un ambiente televisivo, ti fa rompere degli schemi, a livello di emozioni e timidezza».

Certo essere project manager e socia di un’azienda, è molto diverso rispetto al lavoro nell’ambito di moda ed eventi: «Coi tempi che corrono è una grande sfida, lavorare in famiglia non è affatto semplice, anche se mio fratello Marco ed io ci completiamo a vicenda. Lui è laureato in Scienze storiche e avrebbe voluto fare il professore, ma io da sola non sarei riuscita a tirare avanti un’azienda, quindi abbiamo deciso di farlo insieme».

Da due anni, Francesca Scattolini è anche mamma: «La difficoltà maggiore non è nell’avere un figlio ma nell’essere una mamma con partita Iva. Sei meno tutelata, non hai lavoro assicurato né compenso fisso. Io ero a lavoro appena rientrata dall’ospedale dopo il parto e mio figlio era qui con me. In azienda un reparto è dedicato a lui, potrei aprire un asilo aziendale. Adesso però ha iniziato a frequentare un vero asilo, ha bisogno di rapportarsi con i suoi coetanei. L’organizzazione non è facile, ma non lo è per tutte le mamme».

Non mancano obiettivi per il futuro: «Io ho vissuto per un po’ a Roma e ho capito la bellezza di poter crescere in una provincia come la nostra, con un paesaggio splendido che ti permette di fare una pausa pranzo al lago o al mare. Vivo con leggerezza le distanze ma sono convinta che dobbiamo ampliare la nostra azienda in questo territorio, lavorando con i tanti professionisti marchigiani facendo rete e portare altrove il prodotto finito. Molto spesso riusciamo a fare il 100% Made in Italy. Certo si tratterà di un ampliamento nella consapevolezza di essere una piccola realtà che ha la sua forza nell’essere artigianale. La vera sfida sarà trovare personale giovane da formare per il nostro laboratorio. Ci mettiamo a disposizione anche con le scuole, apriamo ai tirocini ma poi ci ritroviamo sempre con ragazzi che hanno una percezione della realtà diversa rispetto alla nostra».

 





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