il giallo sul decreto attuativo e l’attesa per le istruzioni INPS

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Il bonus giovani under 35 protagonista della settimana, con il giallo sul decreto attuativo che al momento risulta non adottato

Il giallo sul decreto attuativo del bonus assunzioni per giovani under 35 è stato protagonista della settimana tra il 3 e il 9 marzo 2025.

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In prima battuta il testo era disponibile sul portale istituzionale del monitoraggio del programma di governo, successivamente il link non risultava più funzionante, infine il decreto è tornato nello stato di “non adottato”.

Al centro della questione c’è stato il periodo all’interno del quale le nuove assunzioni potevano beneficiare dell’incentivo: il decreto attuativo, superando quanto stabilito dalla norma del decreto Coesione, restringeva al finestra agevolativa.

Oltre al lavoro la settimana è stata caratterizzata anche dai chiarimenti dell’INPS sulle novità in tema di pensioni, previste dalla Legge di Bilancio 2025.

Ancora bloccata la misura che permette di escludere dall’ISEE 2025 i titoli di Stato e i buoni postali fino al valore di 50.000 euro, nonostante l’approvazione del nuovo regolamento in vigore dal 5 marzo.

In settimana è arrivato, invece, il decreto per superare il “blocco” temporaneo delle domande del reddito di libertà, la misura a sostegno delle donne vittime di violenza.

Bonus giovani under 35: il giallo sul decreto attuativo e l’attesa per le istruzioni INPS

Il 6 marzo il Consiglio nazionale dei Consulenti del Lavoro ha scritto al ministero del Lavoro, chiedendo chiarimenti in merito al decreto attuativo del bonus giovani under 35.

Si può partire dalla fine per ricapitolare il giallo che ha interessato l’incentivo alle assunzioni con contratto a tempo indeterminato, previsto dal decreto Coesione.

A quasi un anno dall’approvazione di quello che inizialmente era stato battezzato “Decreto 1° Maggio”, poiché annunciato proprio nella giornata dei lavoratori dello scorso anno 2024, il decreto attuativo delle diverse misure risulta “non adottato”.

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Ad inizio settimana, però, il testo era presente e scaricabile dal sito del Dipartimento per il programma di governo.

Due tra le altre risultavano le sorprese inserite nel decreto attuativo interministeriale del Ministero del Lavoro e del MEF:

  • il periodo agevolativo per le assunzioni effettuate, ricompreso nella finestra tra la data di autorizzazione della misura da parte della Commissione europea (31 gennaio) e il 31 dicembre 2025;
  • la possibilità per i datori di lavoro di ottenere l’incentivo soltanto per le assunzioni effettuate dopo la presentazione della domanda all’INPS.

Il primo punto, in particolare, ha caratterizzato la discussione della settimana. Le previsioni del decreto attuativo che è poi stato ritirato, infatti, superavano il dettato normativo: il decreto Coesione prevedeva una finestra compresa tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025.

Già a partire dal 6 marzo il link per scaricare il testo non risultava più funzionante. Il giorno successivo, il 7 marzo, lo stato del decreto è tornato in “non adottato”.

Circostanze che danno tutta l’impressione di una marcia indietro sul testo, magari per correggere l’incongruenza temporale che porterebbe non pochi grattacapi per le aziende che hanno già effettuato le assunzioni.

Per il finale del “giallo a puntate” si dovrà attendere la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale e, successivamente, la pubblicazione delle istruzioni INPS che dovrebbero chiarire i contorni delle agevolazioni legate ai bonus assunzione per giovani under 35.

ISEE 2025: novità ancora in standby

Un altro tema che ha caratterizzato la settimana è stato l’ISEE 2025. Il 5 marzo è entrato in vigore il nuovo regolamento che, tra le altre cose, recepisce la novità della Legge di Bilancio 2024. I titoli di Stato e buoni postali sono fuori dal calcolo fino all’importo di 50.000 euro.

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La legge avrebbe dovuto entrare in vigore il 1° gennaio 2024 ma il decreto che ha aggiornato il regolamento è stato firmato nello scorso mese di gennaio 2025. Il testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 febbraio scorso ed è entrato in vigore lo scorso 5 marzo.

Tuttavia la misura non è ancora operativa perché mancano le istruzioni INPS. Anche in questo caso si dovrà attendere per sapere quando il calcolo verrà effettivamente aggiornato.

Quel che è certo è che chi vorrà escludere i valori dal calcolo dell’ISEE 2025 dovrà presentare una nuova DSU, dichiarazione sostitutiva unica.

Inoltre il ritardo incide sulle diverse agevolazioni che al momento possono essere richieste. Tra le altre inciderà anche sulla possibilità di rientrare nella platea del bonus bollette da 200 euro per i nuclei familiari con ISEE fino a 25.000 euro. Inoltre la presentazione della nuova DSU sarà dirimente per le tempistiche dello sconto.

Pensioni 2025: arrivata la circolare INPS con i chiarimenti

Sono invece arrivati i chiarimenti dell’INPS sulle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 in tema di pensioni.

La circolare numero 53 del 5 marzo fornisce le istruzioni per i principali canali per la pensione anticipata:

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  • quota 103;
  • Opzione Donna;
  • Ape Sociale.

Il documento di prassi riepiloga i requisiti legati all’età del lavoratore e agli anni di contributi necessari per anticipare la data di pensionamento.

Sono inoltre indicati i criteri per il calcolo dei periodi, che permettono di valutare le finestre nelle quali i soggetti possono presentare la domanda.

Reddito di libertà: il testo arriva in Gazzetta Ufficiale

Dopo un’attesa di 14 mesi il reddito di libertà è arrivato in Gazzetta Ufficiale. La misura destinata alle donne vittime di violenza torna accessibile.

Il contributo di 500 euro per dodici mesi potrà tornare a essere richiesto anche da chi lo aveva già fatto ma non lo aveva ricevuto per mancanza di fondi.

Le richieste potranno essere presentate entro il 18 aprile. Successivamente sarà il turno delle nuove richieste.

Se lo “stop and go” aveva già mostrato la questione della scarsità dei fondi, i rifinanziamenti non risolvono la questione.

Il rifinanziamento della Legge di Bilancio 2024 che ha fatto ripartire, anche se con ritardo la macchina organizzativa, mette in campo 30 milioni di euro per il triennio 2024-2026 e 6 milioni dal 2027, a cui si è aggiunto l’incremento di un milione di euro annui dal 2025 con l’ultima Manovra approvata.

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I numeri sono ancora lontani dalle esigenze. Mentre il governo mette in evidenza che per il 2025 e il 2026 sono stati messi a disposizione della misura 22 milioni di euro nella giornata simbolo dell’8 marzo, i numeri delle richieste che arrivano ai centri anti violenza mostrano la necessità di un sostegno maggiore e per una platea più ampia.

Con la giornata di oggi si conclude, quindi, una settimana ricca di novità relative al mondo del Fisco e del Lavoro, in attesa di una nuova settimana a ridosso dell’avvio della maggior parte delle scadenze del calendario fiscale di marzo 2025.



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