Jaecoo 7 SHS, super-ibrido da 1.200 km



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                                  di Luca Palestini

Jaecoo 7 SHS. La versione ibrida del SUV bestseller della marca cinese ridefinisce il concetto di complessità: due motori elettrici e uno termico a ciclo Miller che funzionano in sintonia per generare un flusso continuo di energia e moto. Tutto per rispondere all’ossessione dell’autonomia. Articolo + VIDEO.

Jaecoo 7 SHS: batteria18,3 kWh, ricarica fino a 40 kW

Una vettura, tre motori: uno termico 1.5 Turbo intercooler da 105 kW (143 CV) a ciclo Miller collegato senza cambio alle ruote e al motore elettrico ausiliario, che funziona esclusivamente come generatore. Ma la trazione alle ruote anteriori arriva anche dall’unità elettrica da 150 kW (204 Cv). Con una tale configurazione la Jaecoo 7 SHS può identificarsi in una EV, EV con Range Extender e ibrida plug-in. Le modalità di funzionamento sono davvero tante, ma il guidatore non deve preoccuparsi di selezionare quella più adatta al momento: l’auto gestisce tutto da sé. Tutta questa complessità ha lo scopo di far superare l’ansia da ricarica, che nelle plug-in è più accentuata rispetto alle elettriche pure. L’energia per muovere l’auto è contenuta in una batteria LFP 18,3 kWh e in un serbatoio da 60 litri di benzina. La batteria, oltre che in marcia, si ricarica anche alle colonnine AC (6,6 kW) e DC (40 kW).

Autonomia elettrica 91 km Bagagliaio ridotto dagli apparati dell’unità ibrida

Tutto ciò consente a Jaecoo 7 SHS di raggiungere la ragguardevole autonomia di 1.200 km, dato dichiarato dalla casa e ritenuto conservativo. In solo elettrico, arriva a percorrere 91 km in ciclo WLTP, che salgono a 130 in urbano. Forte dei suoi 4.500 mm di lunghezza e 1865 mm di larghezza, l’auto si colloca nel pieno del segmento C-SUV, per intenderci lo stesso di Volkswagen ID.4, Audi Q4 -tron, ma anche Hyundai Tucson PHEV e Jeep Compass PHEV. Ma su Jaecoo 7 SHS lo spazio nel bagagliaio è vincolato alla presenza del caricatore di bordo e della batteria 12V. Il piano di carico è a filo con la carrozzeria e sotto è disponibile un organizer per i cavi e poco altro. In termini numerici, la versione ibrida rinuncia a ben 84 litri di capacità rispetto a Jaecoo 7 benzina: 500 VS 584 litri di volume del bagaliaio.

Abitabilità da segmento superiore, elettronica di bordo al top  

L’abitacolo è invece molto spazioso e ben rifinito, con tanti dettagli che collocano Jaecoo 7 SHS ad un livello superiore rispetto alla concorrenza. Selleria, plancia e pannelli porta in ecopelle soft touch si sposano bene al design “leggero” degli interni. Non minimale, ma con un carattere e una personalità dallo stile molto nordeuropeo. Il guidatore ha a disposizione uno schermo da 10” con tutta la strumentazione necessaria alle funzioni di guida. Il volante ha pochi tasti fisici per le funzioni principali come il cruise control, funzioni di telefonia e regolazione degli specchietti retrovisori. Sul tunnel centrale solo i pulsanti per le modalità di guida Normal, Sport e Snow, e la scelta tra guida in solo elettrico oppure ibrido. La plancia è dominata dal monitor 14,8”, cuore tecnologico dell’abitacolo. A far girare le app e il sistema operativo è un processore Qualcomm Snapdragon 8155, con una reattività di gran lunga superiore a quanto possono offrire le auto della concorrenza. La lista degli ADAS è composta da ben 18 aiuti alla guida che rendono la guida rilassata anche nelle tratte più lunghe.

Jaecoo-Omoda: brand del colosso Chery con molte novità in arrivo

Per chi si stesse chiedendo da dove viene Jaecoo, la risposta è scontata: dalla Cina. Jaecoo e Omoda sono i due brand destinati al mercato europeo del gruppo Chery, il terzo colosso cinese per numero di auto prodotte: oltre 4 milioni nel 2024, di cui la metà destinate all’esportazione. In italia vanta già una rete di oltre 60 concessionari, destinati a diventare più di 100 entro la fine dell’anno. I dealer scelti saranno tutti dotati di officina autorizzata, un biglietto da visita rassicurante per chi avesse dubbi sull’affidabilità delle auto cinesi. Jaecoo ha cominciato le vendite in Italia a luglio 2024 con la Jaecoo 7 a benzina, e ha incontrato subito l’interesse degli acquirenti privati. Con la 7 Super Hybrid invece vuole puntare alle flotte aziendali, grazie ai benefici fiscali riservati alle ibride Plug-in. Più avanti, nel corso del 2025, arriveranno anche un’elettrica pura nel segmento di mercato inferiore, e un’ammiraglia sempre ibrida. 

Prezzi da 38.900 euro, fringe benefit al 20% per le aziendali

La particolarità più incredibile della Jaecoo 7 SHS è una di quelle cose che fa dire “ma perché nessuno ci ha mai pensato prima?”. Il telo retraibile della cappelliera può essere agganciato al portellone posteriore aperto. Trasformandosi in un telo su cui proiettare un film o guardare una partita all’aperto in compagnia. Il tutto collegando il proiettore alla presa AC tramite l’adattatore V2L fino a 3 kW, e l’audio al sistema a otto altoparlanti Sony dell’abitacolo. C’è da scommettere che è una soluzione che rivedremo anche su altre auto.  Due soli allestimenti disponibili, entrambi già completi di tutto ciò che serve: Premium 38.900 euro ed Exclusive 40.900 euro. Al lancio è disponibile una promo che offre vantaggi fino a 4.000 in caso di permuta. Jaecoo punta  sull’interesse dei fleet manager per le loro flotte aziendali: il super ibrido 7 SHS rientra nella categoria che beneficia del 20% di valore per il calcolo del fringe benefit.

Jaecoo 7 SHS, la prova: auto complessa, indurrà ad utilizzarla  come una EV

Nel corso della nostra prova abbiamo potuto apprezzare l’estrema silenziosità data dai finestrini a doppio vetro laminato. Una rarità su questo segmento. Silenziosità determinata anche dal fatto che abbiamo girato per quasi tutto il nostro percorso (strade provinciali, statali e a scorrimento veloce, no urbano) praticamente sempre in EV. Nonostante l’indicatore di carica residua indicasse alla partenza il 43%, siamo arrivati con il 16%. Nel mezzo, il motore termico è entrato in funzione sia per spingere l’auto alle andature più sostenute, sia per ricaricare la batteria durante la marcia. Ma è la possibilità di ricaricare anche in DC a farci ipotizzare che l’utente finirà per utilizzare l’auto principalmente come EV.  Limitandosi a fare il pieno di benzina solo in occasione di lunghi viaggi.

– Leggi anche: come va una Tesla presa usata con oltre 200 mila km? Gianluca fa un primo bilancio con la sua Model 3 Performance dopo 6 mesi, a 225 mila km





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