L’animalier è un motivo che evoca la natura selvaggia e l’esotico. Sebbene le considerazioni riguardo questo pattern siano piuttosto contrastanti, le stampe animalier, in tutte le loro manifestazioni (leopardato, zebrato, pitonato, tigrato, e altre), continuano a esercitare un’influenza significativa sulle creazioni di designer di alta moda, dando vita a look versatili e audaci.
L’inserimento dell’animalier nel panorama della moda moderna è spesso attribuito a Christian Dior, che il 12 febbraio 1947 presentò per la prima volta in passerella tre abiti in chiffon con stampa leopardata durante la settimana della moda di Parigi. Tuttavia, le origini di questa estetica “jungle” risalgono a epoche remote.
Nell’antico Egitto e in diverse culture africane, le pelli di animali erano simboli di potere, prestigio e sicurezza. I sacerdoti e i faraoni egiziani, ad esempio, facevano uso delle pelli di leopardo per comunicare con le divinità. Anche gli antichi greci apprezzavano le stampe maculate.
Nel corso dei secoli, l’animalier ha trovato espressione nell’arte e nell’arredamento, dando origine al jungle design, che include oggetti d’arredo per luoghi chiusi, come una casa, un ufficio, un negozio, e accessori di uso quotidiano, tra cui cover del telefono, mollette per capelli, occhiali da vista o da sole, ecc. È stato però nel XX secolo che l’animalier ha conquistato il mondo della moda.
L’animalier nella moda
Anni ’20 e ’30: l’animalier fa il suo debutto nell’alta moda grazie a stilisti come Madeleine Vionnet e Elsa Schiaparelli. Le stampe esotiche diventano un simbolo di glamour e avventura.
Anni ’40 e ’50: l’animalier continua a essere popolare, soprattutto grazie a icone di stile come Marilyn Monroe, che sfoggia look selvaggi in Gli uomini preferiscono le bionde, e Elizabeth Taylor. Durante questi anni, grazie a Christian Dior, l’animalier assume un’accezione pressoché fine e raffinata.
Anni ’60 e ’70: l’animalier diventa un simbolo di ribellione e sensualità, associato alla cultura rock e al movimento hippie, grazie ad artiste come Madonna e Debbie Harry, che ripropongono un ritorno alla sua natura trasgressiva.
Anni ’80 e ’90: l’animalier raggiunge l’apice della popolarità, diventando un elemento chiave dello stile eccessivo e audace di quegli anni. Inoltre, Gianni Versace estende l’uso dell’animalier alla moda maschile.
Anni 2000 e oltre: l’animalier continua a essere presente nelle collezioni di numerosi stilisti, reinventandosi in nuove forme e colori.
Le diverse espressioni dell’animalier
Leopardato: con le sue macchie iconiche, è un simbolo di audacia e femminilità. Che si tratti di un cappotto, di una borsa o di un semplice accessorio, il leopardato aggiunge un tocco selvaggio e sofisticato a qualsiasi outfit. Per il 2025, lo vedremo in nuove interpretazioni, con macchie più grandi o più piccole, e in abbinamenti inaspettati, come con colori pastello o tessuti tecnici.
Zebrato: con il suo contrasto bianco e nero, è un’alternativa elegante e grafica al leopardato. Perfetto per chi ama osare con stile, lo zebrato si presta a look sia casual che formali. Nel 2025, lo vedremo declinato in diverse varianti, con righe più o meno fitte, e in abbinamenti audaci, come con stampe floreali o geometriche.
Tigrato: con le sue strisce audaci e contrastanti, che variano in spessore e intensità, evoca un senso di potenza e dinamismo. I colori tipici includono il nero, l’arancione e il marrone, ma esistono anche varianti con tonalità più insolite. È una scelta ideale per chi desidera esprimere una personalità forte e decisa, ma anche più raffinata e sofisticata.
Pitonato: le sue squame intricate, simili a quelle del serpente, e i colori sfumati, creano un effetto tridimensionale e realistico. I colori variano dal marrone e beige al grigio e nero, con sfumature che aggiungono profondità e lussuosità. È una scelta ideale per chi desidera un look sofisticato e intrigante.
Cow print: per il 2025, accanto ai classici leopardato e zebrato, si fa strada questa nuova stampa, portando una ventata di freschezza e originalità. Con le sue macchie bianche e nere, ispirate al manto delle mucche, è la nuova tendenza animalier che sta conquistando le passerelle. Perfetto per chi ama osare con un tocco di ironia, il cow print si presta a look sia casual che audaci. Nel 2025, lo vedremo su abiti, borse, scarpe e accessori, e in abbinamenti inaspettati, come con colori vivaci o tessuti preziosi.
Consigli di stile per indossare l’animalier
Dosare: l’animalier è un motivo forte, quindi è meglio indossarlo con moderazione. Un singolo capo o accessorio animalier può essere sufficiente per creare un look di impatto.
Mix and match: se ti piace osare, abbina diverse stampe animalier tra loro, per un look grintoso e originale.
Accenti di colore: l’animalier si abbina bene a colori neutri come il nero, il bianco, il beige e il marrone, però puoi ravvivare il tuo outfit anche con accessori colorati, come una borsa o un paio di scarpe, facendo attenzione a non creare un look troppo eccessivo.
Tessuti preziosi: scegli capi animalier in tessuti come seta o raso, per un look elegante e sofisticato.
Accessori minimal: se indossi un capo animalier, opta per accessori discreti per non appesantire il look.
Sentirsi a proprio agio: l’importante è indossare l’animalier con sicurezza e sentirti a tuo agio.
Insomma, scegli la stampa animalier che si adatta meglio al tuo stile e alla tua personalità!
L’animalier, con la sua inesauribile capacità di reinventarsi, è una tendenza che non smette mai di stupire, capace di aggiungere un tocco di grinta e sensualità a qualsiasi look. Nel 2025, preparati a ruggire con stile!
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