Meteo: sempre peggiore, inizia la stagione dei temporali. Il rischio grandine

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La scienza meteo o meteorologica riveste un ruolo fondamentale nello studio di come i TEMPORALI influenzino le condizioni atmosferiche in ITALIA. Nel mese di marzo, soprattutto nelle regioni settentrionali, si osserva un progressivo aumento di questi fenomeni, che si intensificano verso l’inizio dell’estate. Le TEMPERATURE più elevate e l’alta UMIDITÀ hanno reso i TEMPORALI più violenti negli ultimi anni, generando precipitazioni improvvise e in certi casi estremamente dannose. Negli ultimi tempi, l’innalzamento termico ha contribuito a formare celle temporalesche più vigorose, portando con sé pericoli maggiori per l’agricoltura, per gli automobilisti e persino per gli edifici. Un rischio connesso a queste situazioni è l’aumento delle GRANDINATE di dimensioni eccezionali, i cui chicchi possono raggiungere grandezze che in passato erano considerati rari eventi eccezionali.

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La formazione della grandine di grandi dimensioni

La GRANDINE si forma quando all’interno di un TEMPORALE si sviluppano forti correnti ascendenti. L’aria calda e umida sale rapidamente, portando il vapore a condensarsi in goccioline di acqua. Le correnti in ascesa sospingono queste gocce verso l’alto, dove le TEMPERATURE scendono sotto lo zero gradi Celsius, causando la solidificazione delle particelle in piccoli nuclei di ghiaccio. Perché si generi GRANDINE di grosse dimensioni, è necessario che queste particelle vengano ripetutamente spinte verso gli strati più alti e poi fatti precipitare verso quelli più bassi del cumulonembo. Ogni volta che la particella attraversa la nube, si aggiunge un nuovo strato di ghiaccio, finché il suo peso diventa tale da vincere le correnti. A questo punto, il chicco cade al suolo con notevole velocità, potendo raggiungere dimensioni devastanti.

La CALURA e l’elevato tasso di UMIDITÀ forniscono l’energia necessaria alla creazione di forti moti verticali. Più intensa è l’ascesa dell’aria, più a lungo i chicchi di GRANDINE vengono trattenuti all’interno del sistema temporalesco, crescendo sempre di più. Questo è uno dei motivi per cui l’aumento delle TEMPERATURE negli ultimi anni ha favorito la formazione di chicchi di ghiaccio eccezionalmente grandi, con conseguenze sempre più gravi in ambito agricolo e civile.

 

Le aree italiane più colpite

Le regioni situate nella PIANURA PADANA sono tra le più esposte a fenomeni di GRANDINE di notevoli proporzioni. Da PIEMONTE fino a FRIULI-VENEZIA GIULIA, passando per la LOMBARDIA e l’EMILIA-ROMAGNA, le estati sono spesso caratterizzate da potenti TEMPORALI che possono scatenare chicchi di ghiaccio dalle dimensioni sorprendenti. Nell’estate del 2023, in VENETO, è stato documentato un evento record: il chicco di grandine più grosso mai misurato in EUROPA, con un diametro di circa 20 cm. Questo episodio, eccezionale nella sua intensità, testimonia quanto la CLIMATOLOGIA possa fornire sorprese anche in contesti dove ci si aspetta solo grandine di medio calibro.

Ogni anno, il settore agricolo e quello assicurativo vengono messi alla prova da GRANDINATE devastanti che danneggiano coltivazioni, vigneti e frutteti, oltre a provocare ingenti costi per la riparazione di migliaia di automobili. Gli edifici subiscono anche essi un impatto considerevole, con TETTI, INFISSI e pareti esterne che possono essere seriamente danneggiati dai violenti impatti del ghiaccio.

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Il fenomeno del downburst

Un altro elemento METEO che accompagna spesso i TEMPORALI più forti è il DOWNBURST. Si tratta di una corrente discendente molto intensa, caratterizzata da velocità notevoli e da una spinta verso il basso, originata dal raffreddamento improvviso dell’aria all’interno del cumulonembo. Quando il flusso d’aria fredda tocca il suolo, tende a espandersi orizzontalmente, generando raffiche di vento potentissime che possono assumere un effetto distruttivo su alberi, colture e infrastrutture. Questo fenomeno è diverso da un tornado, poiché nel DOWNBURST non si osserva la caratteristica rotazione della colonna d’aria, ma si sviluppano correnti lineari che spesso producono danni su larga scala.

 

L’analisi meteo rivela che l’unione di TEMPERATURE elevate, UMIDITÀ ingente e possenti moti convettivi può favorire sia la genesi di grandinate eccezionali sia l’innesco di DOWNBURST pericolosi. Le ricerche scientifiche si concentrano sempre più su questi eventi estremi, cercando di capirne l’evoluzione e di migliorare i sistemi di allerta precoce. Il ruolo del meteo, che nei prossimi anni potrebbe risentire di ulteriori variazioni climatiche, continuerà a essere fondamentale per la salvaguardia di agricoltura, infrastrutture e sicurezza dei cittadini. L’osservazione e analisi meteo consentono di prevedere, anche se con un certo margine di incertezza, l’arrivo di TEMPORALI violenti e di adottare misure preventive a tutela dei beni e delle persone. L’auspicio è che con il progresso tecnologico si possano ridurre le conseguenze delle future tempeste, ricordando sempre quanto i bollettini meteo sia parte integrante ormai della nostra vita quotidiana.

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