Il 3 marzo 2025, la Tofana, uno dei simboli delle Dolomiti, ha fatto da palcoscenico a un’installazione luminosa che ha proiettato la scritta “Cortina” sulle sue pareti. Questo evento, che è durato solo pochi minuti, è stato documentato dalla pagina Facebook di CortinaLink, suscitando l’attenzione di molti appassionati di montagna e turismo.
Non è la prima volta che Cortina d’Ampezzo, conosciuta come la Regina delle Dolomiti, ospita installazioni di questo genere. Nel 2023, il marchio Paul&Shark aveva già illuminato le Cinque Torri con il proprio logo. L’installazione del 3 marzo si inserisce in un contesto di crescente promozione commerciale in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026, suggerendo che questa possa essere stata una sorta di “prova” per l’importante evento sportivo del prossimo anno.
È fondamentale, però, andare oltre l’entusiasmo iniziale e interrogarsi sui significati più profondi di tali operazioni commerciali. La questione della biodiversità e del contesto sociale in cui si inseriscono queste iniziative non può essere trascurata. Occorre evitare generalizzazioni semplicistiche, riconoscendo al contempo l’importanza di eventi sportivi e promozionali.
La legge regionale n. 17/09
Dal 2009, la Regione Veneto ha adottato la legge n. 17/09, che regola l’inquinamento luminoso. Questa normativa, definita “Nuove norme per il contenimento dell’inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell’illuminazione per esterni e per la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori economici”, è considerata una delle più avanzate in Italia. Come riportato sul sito di ARPAV, essa prevede misure specifiche per proteggere gli ambienti naturali dall’inquinamento luminoso.
Particolarmente significativo è l’articolo 1 della legge, che sottolinea la necessità di proteggere l’ambiente naturale, i ritmi delle specie animali e vegetali, e gli equilibri ecologici, sia all’interno che all’esterno delle aree naturali protette. La particolarità dell’area ampezzana, tutelata anche dall’UNESCO, avrebbe dovuto allertare gli organizzatori dell’evento, considerando il delicato equilibrio ambientale della zona.
L’impatto sociale
Nel 1999, la scrittrice Naomi Klein ha pubblicato “NoLogo”, un’opera che critica l’invasività del marketing e la commercializzazione degli spazi pubblici. Oggi, marchi e aziende tendono a trasformare gli spazi pubblici in piattaforme pubblicitarie, confondendo sempre di più il confine tra vita collettiva e sfera commerciale. La proiezione laser sulla Tofana rappresenta un esempio di questa tendenza, dove un elemento naturale e iconico viene utilizzato per promuovere un marchio.
La mercificazione del patrimonio naturale, anche se motivata dalla promozione di eventi locali come le Olimpiadi, solleva interrogativi etici riguardo allo sfruttamento della natura a fini commerciali. Cortina d’Ampezzo, consapevole di questa dinamica, deve affrontare il rischio di un turismo di massa, che può avere un impatto significativo sugli habitat locali.
L’impatto sulla biodiversità
Le proiezioni luminose sulle pareti rocciose possono avere effetti trascurati da molti, come evidenziato da L’AltraMontagna durante il festival Tomorrowland. L’ecosistema ad alta quota è particolarmente fragile e gli organismi che lo abitano sono adattati a condizioni specifiche. Anche piccole variazioni, come l’alterazione luminosa, possono compromettere l’equilibrio della biodiversità locale, specialmente in un periodo critico come l’inizio della primavera, quando gli animali sono già indeboliti.
In questo frangente, lo stress causato da eventi luminosi può portare a un aumento del cortisolo negli animali, compromettendo la loro salute e le difese immunitarie. Ciò li rende più vulnerabili a malattie e, in casi estremi, potrebbe persino causare la morte.
Alla luce di quanto esposto, è fondamentale riflettere sull’impatto di eventi come le proiezioni luminose in alta montagna, sia per promuovere eventi sportivi che per scopi commerciali. La necessità di un approccio ponderato e rispettoso dell’ambiente è più attuale che mai.
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