RANDAGISMO, ALL’ARS MODIFICHE PEGGIORATIVE DELLA LEGGE REGIONALE. IL WWF SCRIVE ALLA DEPUTAZIONE NISSENA: “RITIRARE QUESTA NORMA INCOSTITUZIONALE CHE FAVORISCE IL BUSINESS DEI CANILI PRIVATI E DEMOLISCE IL VOLONTARIATO ZOOFILO”

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Bonfanti (WWF) ha invitato i Deputati Di Paola (M5S), Mancuso (FI) e Scuvera (FdI) ad un incontro tematico con i volontari animalisti e gli altri addetti ai lavori per un utile confronto sulla lotta agli abbandoni e le altre misure di prevenzione del randagismo nel Nisseno

(Caltanissetta, 8 marzo 2025) – Con una nota indirizzata ai Deputati all’Assemblea Regionale Siciliana eletti in provincia di Caltanissetta – on. Nuccio Di Paola (M5S), on. Michele Mancuso (FI) e on. Salvatore Scuvera (FdI) – il WWF Sicilia Centrale ha criticato i contenuti del disegno di legge n. 738 – all’ordine del giorno della seduta dell’ARS di martedì 11 marzo – che apporta diverse e rilevanti modifiche all’attuale normativa regionale in materia di tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo.

In particolare, l’Associazione ha rappresentato alla deputazione la forte preoccupazione – propria e delle decine di volontarie e volontari coinvolti – per gli effetti che tale D.D.L. potrebbe avere sulla delicata e complessa problematica del randagismo. «Abbiamo studiato ed esaminato l’articolato in qualità di addetti ai lavori con particolare competenza in materia, visto che da anni svolgiamo attività dirette di prevenzione del randagismo, assistenza agli animali in difficoltà, adozione dei randagi e collaborazione con Comuni e Servizi veterinari nella Provincia di Caltanissetta per l’applicazione delle normative in argomento, anche attraverso l’attività di vigilanza e controllo delle nostre Guardie volontarie zoofile – dichiara Ennio Bonfanti, Presidente di WWF Sicilia Centrale -. Ebbene, le modifiche previste – tra abrogazioni di disposizioni vigenti e introduzione di nuove previsioni legislative – rappresentano un grave peggioramento delle politiche attive di contrasto al randagismo, depotenziandone le strategie più importanti (es. reimmissione sul territorio dei randagi sterilizzati) o sopprimendo tout-court la possibilità per le Associazioni animaliste e zoofile di esercitare concretamente l’autonoma iniziativa nello svolgimento di attività di interesse generale, in grave contrasto col principio di sussidiarietà orizzontale sancito dall’art. 118 della Costituzione».

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Gli esperti legali dell’Associazione, inoltre, hanno ravvisato alcuni profili di illegittimità delle nuove norme proposte, che mal si conciliano con le superiori e vincolanti disposizioni del Codice del Terzo settore di cui al D.Lgs. n. 117/2017 e del Codice dei contratti pubblici di cui al D.Lgs. n. 36/2023 (es. concessione in comodato di beni immobili degli Enti pubblici; affidamento in gestione dei rifugi per cani ecc.). Altre disposizioni contemplate nel Ddl, ancora, contrastano con la necessità di garantire efficacia ed efficienza alle azioni demandate a Comuni ed ASP, addirittura comportando ulteriori oneri finanziari da parte degli Enti locali che sarebbero chiamati ad impiegare maggiori risorse per la custodia, in strutture private convenzionate, di randagi non più reintroducibili nei territori di provenienza. Infine, diverse previsioni suscitano seria preoccupazione in quanto ridurrebbero notevolmente i livelli di trasparenza nella gestione delle strutture di ricovero dei cani e, in generale, comprometterebbero il benessere animale.

«Con le nuove norme si favoriscono in maniera palese le dinamiche nefaste e spregiudicate relative ai canili privati – denuncia Bonfanti – che, lucrando sulla pelle degli animali, prosciugano ingenti risorse pubbliche grazie a convenzioni milionarie con i Comuni. Si tratta di realtà che nella nostra Regione si sono già manifestate e diffuse, tanto da dover far intervenire l’Autorità giudiziaria per debellare il riprovevole fenomeno del c.d. “business randagismo”».

Nella nota inviata agli onorevoli Di Paola, Mancuso e Scuvera, il WWF evidenzia che «ogni intervento legislativo sulla materia debba necessariamente contribuire ad innalzare i livelli di tutela degli animali e di rispetto dei loro diritti, anche in ossequio ai valori della Costituzione italiana recentemente emendata (ex L. cost. 11 febbraio 2022 n. 1, recante “Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente”) con la specifica previsione per cui lo Stato promuove la «tutela degli animali», ora inserita tra i principi fondamentali dalla Carta costituzionale. Inoltre, anche nel contrasto al randagismo occorre dare spazio ai nuovi processi che puntano all’aggregazione di risorse – finanziarie, umane, informative e ideative – potenzialmente generatrici di un valore aggiunto e di innovazione sociale, di cui le Associazioni di tutela degli animali sono formidabili esempi».

Con queste motivazioni il WWF ha chiesto ai tre deputati regionali di attivarsi con le più opportune azioni affinché il Ddl n. 738 venga ritirato dai l’avori d’aula dell’ARS per essere riportato in VI Commissione “Salute, Servizi Sociali e Sanitari”, al fine di assicurarne un maggiore e più approfondito esame anche attraverso l’apporto conoscitivo e propositivo degli Enti del Terzo settore che, sul territorio, sono impegnati da decenni nella tutela degli animali e nelle attività di contrasto al randagismo. Con l’occasione, il Presidente Bonfanti ha proposto agli onorevoli Di Paola, Mancuso e Scuvera di partecipare ad un incontro tematico sul randagismo nel Nisseno, per un utile confronto diretto ed operativo con i rappresentanti dell’associazionismo zoofilo ed i volontari che si occupano del randagismo, nel quale affrontare eventuali proposte che i tre deputati potranno recepite nell’ambito del proprio mandato parlamentare.



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