Lo sport è uno strumento educativo che può creare opportunità, un linguaggio universale capace di accorciare le distanze culturali soprattutto nel mondo di oggi, dove sembra che sia più facile innalzare muri che costruire ponti. Partendo da questa convinzione, Bruno Cerella insieme a Tommaso Marino, entrambi giocatori professionisti di pallacanestro, fondano “Slums Dunk”, associazione di volontariato che attraverso la pallacanestro si impegna a migliorare la vita di tanti giovani che vivono in contesti difficili.
Lo sport è uno strumento educativo che può creare opportunità, un linguaggio universale capace di accorciare le distanze culturali soprattutto nel mondo di oggi, dove sembra che sia più facile innalzare muri che costruire ponti. Partendo da questa convinzione, Bruno Cerella insieme a Tommaso Marino, entrambi giocatori professionisti di pallacanestro, fondano “Slums Dunk”, associazione di volontariato che attraverso la pallacanestro si impegna a migliorare la vita di tanti giovani che vivono in contesti difficili. Il nome “Slums Dunk” – nato gioco di parole tra “Slam Dunk” (schiacciata) e “Slums” (baraccopoli) – descrive l’obiettivo dell’associazione: creare progetti sociali attraverso lo sport.
“Il basket mi ha permesso di vivere cose meravigliose, conoscere culture, crescere dentro e fuori dal campo ed incontrare persone che porto sempre nel cuore”, dichiara Cerella sul sito dell’Associazione. “Il mio modo di ringraziare lo sport è proprio attraverso Slums Dunk, dedicando del tempo ai nostri progetti e provando a creare qualcosa di sostenibile nel tempo che possa creare opportunità e migliorare e condizioni di vita delle nuove generazioni (e non solo) che nascono e crescono in zone disagiate del mondo!”.
Non solo un progetto che riguarda lo sport, dunque, ma una vera e propria missione che ha come obiettivo la promozione dell’inclusione, dell’uguaglianza, del dialogo tra le culture e offre nuove opportunità di crescita. Si parte recuperando spazi urbani “abbandonati” per trasformarli in campi da gioco nei quali lo sport è veicolo per attività educative, aggregative e inclusive. La pallacanestro diventa, quindi, palestra di vita nella quale i ragazzi hanno la possibilità di imparare i valori della solidarietà, dell’impegno, della perseveranza.
Nel 2011 il progetto muove i primi passi in Kenya, tra i giovani delle baraccopoli di Nairobi, per poi diventare un’Associazione di volontariato che oggi è presente in Kenya, Zambia, Cambogia, Argentina. Proprio in Argentina, a Bahia Blanca, città natale di Cerella, uno dei progetti più importanti è Valientes, squadra di basket femminile nata per aiutare le ragazze che affrontano momenti difficili a superare l’isolamento e ritrovare fiducia in sé e negli altri attraverso il lavoro di squadra.
In Zambia, nella baraccopoli di Nkwazi e nella zona rurale di Minsundu, in collaborazione con un partner locale, sono state aperte due Basketball Academy nelle quali 500 bambini e bambine si allenano ogni settimana, cercando di costruire un futuro migliore.
“Crediamo fermamente che la pallacanestro sia molto più di uno sport: è un potente strumento di cambiamento, capace di migliorare le vite di bambini e ragazzi che affrontano condizioni di svantaggio sociale, fragilità o discriminazione”, si legge sul sito dell’Associazione. Attualmente sono 120 i ragazzi e le ragazze che, grazie a “Slums Dunk”, hanno ottenuto borse di studio per merito sportivo in contesti di grande povertà, in Paesi nei quali le famiglie sono costrette a vivere con un dollaro al giorno.
Nel 2020 “Slums Dunk” inizia a operare anche in Italia, a Milano, partendo dalla riqualificazione di viale Stelvio non solo da un punto di vista strutturale ma soprattutto sociale: il campo di gioco, ristrutturato grazie anche all’opera dell’artista Francesca Cassani, diventa un punto di riferimento per la comunità, spazio sicuro e accogliente per tutti. Molte sono le iniziative socio-educative promosse in collaborazione con altre associazioni di quartiere, oratori, scuole e le attività nei centri diurni, con i ragazzi con disabilità.
Tutti i progetti sono seguiti con attenzione dai fondatori dell’associazione, dalla squadra di volontari, con il supporto degli allenatori locali, veri e propri “architetti dei sogni” che consentono ai ragazzi di realizzare il desiderio di un futuro migliore.
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