Stagione in arrivo, imprenditori a caccia di personale. C’è chi grida al “disastro” e chi studia “strategie per reclutarlo”

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I turisti scalpitano già. Le nuove rotte annunciate dall’aeroporto Fellini contribuiranno a farne gravitare ancora di più in Riviera durante l’estate 2025, ma c’è un problema che, come in una sorta di appuntamento annuale, si ripresenta puntualmente: quello della carenza di personale per la stagione.

Uno scoglio contro il quale gli imprenditori di Rimini, dai ristoratori agli albergatori, sono costretti a scontrarsi a ogni inizio di stagione. Non appena spuntano le prime giornate di sole, la ricerca di dipendenti extra tramite cui rafforzare il team di lavoro entra nel vivo. Con annesse problematiche che ne derivano.

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Da parte degli imprenditori della Riviera, la preoccupazione non può far a meno di far capolino. Anche se alcuni ammettono di “esser messi meglio rispetto agli scorsi anni”, la carenza di personale qualificato, specie in certi comparti, sarebbe la norma. “Manca la professionalità – riferiscono all’unisono -. La concezione della stagione, ormai, non è più quella di una volta”.

“Vogliono fine settimana libero e paghe alte”

Per Clarissa Paesani di Chi Sburoun, ristorante sito in viale Beccadelli, a mancare sono i profili qualificati. “Con la ricerca di personale extra per la stagione siamo messi male, un vero disastro – spiega a RiminiToday -. Non si trovano gli addetti che mancano, né in sala né in cucina. Fortunatamente abbiamo gli storici, che sono le fondamenta, coloro i quali mandano avanti il ristorante ogni singolo giorno, ma in vista di una stagione non bastano. Ci servono almeno due camerieri con esperienza in sala e due cuochi in cucina. Per non parlare delle altre figure professionali da inserire nella catena”. 

Da parte dei giovani, spiega, le pretese sono alte se confrontate con l’esperienza maturata. “Sono fortemente convinta del fatto che il lavoro vada pagato, ma spesso sento aspettative troppo alte in rapporto all’esperienza che si ha e a quello che si sa fare – dice -. E poi non è solo questione di fine settimana: siamo in difficoltà anche con il turno della mattina. Stiamo facendo delle prove, ma la situazione è tragica: molti non si presentano, altri arrivano all’orario che stabiliscono loro”.

Chi Sburoun, conclude la 27enne, è già attivo da tempo, sia sulle pagine social sia sulle piattaforme, per il reclutamento di personale: “Aggiorniamo costantemente i nostri annunci, avvalendoci anche di un ufficio preposto. Tuttavia, il problema non è ancora risolto”.

Stesso resoconto, anche se proveniente da un settore differente, è quello che fornisce Alessandro Salomao, titolare di tre alberghi a Marina Centro. “Il personale qualificato non esiste più, tra i giovani c’è molta poca preparazione – afferma -. A mancare non sono soltanto le competenze lavorative, ma spesso anche quelle umane e comportamentali. Delle 25 assunzioni che ho fatto di recente, pochissime sono le persone valide”.

Secondo Salomao, la carenza di personale che affligge la Riviera non sarebbe altro che lo specchio della società odierna. “C’è inconsistenza a livello generale, poca voglia di impegnarsi, se non in attività che richiedano poco sforzo e garantiscano massima resa – commenta -. Nei nostri alberghi ci sono addette alle pulizie che hanno una media di 50 anni. Nessuna ragazza si presenta per un posto del genere. Abbiamo difficoltà anche nel settore impiegatizio, perché occorrono competenze e persone che conoscano bene le lingue, specie l’inglese”.

Nel comparto alberghiero, a lamentare la carenza di dipendenti è anche Silvano Turci dell’Hotel Corallo. “Le difficoltà si ripetono di anno in anno – conferma -. Durante la stagione, i dipendenti arrivano a superare le cento unità. Hanno bisogno di alloggi, ma si fa fatica a trovarli vicini all’albergo, così da non rendere gli spostamenti problematici. Rispetto all’anno scorso andiamo un po’ meglio, ma ci sono delle fasce che sono latitanti, come i giovani provenienti dalle scuole alberghiere: sono pochi quelli interessati al lavoro”.

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Per Turci, la scarsa disponibilità ad affrontare la stagione non sarebbe neanche attribuibile alla paga. “Ormai non si lavora più come in passato: dieci ore al giorno, sette su sette, senza riposo – motiva -. Le paghe sono congrue. Certo, qualche eccezione alla regola ci può essere, ma il vero problema è che nessuno vuole lavorare mentre tutti festeggiano, o rinunciare al weekend. Nel nostro caso, i comparti dove mancano più addetti sono la sala e la cucina. Siamo concentrati sulla ricerca”.

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“La strategia? Cambiare mentalità”

Non tutti gli imprenditori, ciò nonostante, dichiarano di essere con l’acqua alla gola. L’adozione di determinate strategie, tra cui un imprescindibile cambio di mentalità, è ciò che può fare la differenza. Ad affermarlo è Luca Romano, titolare di Rossopomodoro Rimini: “Da quando abbiamo cambiato filosofia, nel 2018, molte cose sono cambiate”.

L’imprenditore, nella fattispecie, spiega quale sarebbe la strategia che, momentaneamente, lo fa sentire “tranquillo” fino a Pasqua. “Ho mantenuto molti ragazzi della squadra estiva anche in inverno, dando loro possibilità di lavorare – spiega -. Un progetto di questo tipo dà sicurezza non solo a me, ma soprattutto ai dipendenti. Vogliono sentirsi parte di un qualcosa di più grande, ed è ciò che auspico io. Devono essere felici di lavorare per noi, e soprattutto vanno guidati”.

Luca Romano

Romano, a riguardo, non fa fatica a elencare alcune pecche che, a suo parere, penalizzerebbero la ricerca dei colleghi. “Si deve essere chiari nella paga, negli orari, e soprattutto nelle mansioni che i dipendenti sono chiamati a svolgere – riferisce a RiminiToday -. Basta con ordini vaghi e comunicazioni imprecise. Gli imprenditori non possono improvvisarsi, serve un cambio di mentalità”.

“Per luglio e agosto, ovviamente, avremo bisogno di figure extra: una ventina di dipendenti tra tutte e tre le nostre sedi – aggiunge -. Ormai sappiamo quali sono i siti specializzati tramite cui reclutare il personale, primo tra tutti Indeed. Ci avvaliamo anche di un manager che si occupa di selezione del personale. Un lavoro che facciamo ogni singolo giorno per arrivare alla stagione preparati”.

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Le modalità di reclutamento del personale rappresentano l’altro, importante cambiamento che sta riguardando il lavoro stagionale. A confermarlo è Gianmarco Tamai, titolare del Nostrano Beach. “Il fatto di dare ai dipendenti possibilità di lavorare anche in inverno, al Nostrano City, certamente mi aiuta – spiega -. Ho un approccio diverso rispetto a quello che i miei colleghi, in passato, avevano nei confronti della stagione: sono io che vado alla ricerca dei profili, e non il contrario”.

Mentre prima, dunque, i curriculum arrivavano a fiumi, ora l’attività di ricerca del personale è una “briga” che tocca direttamente al titolare dell’attività. “Non funziona più mettere annunci di ricerca del personale – prosegue -. Devi essere tu che, tramite siti specializzati e pagine social, ti metti in contatto con i profili più adatti. D’estate, tra fissi ed extra, siamo circa una quindicina. Le difficoltà che riscontro, tra sala e cucina, sono più o meno le stesse. Una figura quasi impossibile da trovare? Il pizzaiolo”.



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