Avellino| Strada scolastica e Piano di Mobilità Sostenibile, le proposte di Legambiente per raggiungere gli obiettivi di “Città 2030”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito


Arriva a Avellino, dopo Milano, Genova, Bologna, Torino e Napoli, la campagna itinerante di Legambiente “Città 2030, come cambia la mobilità” che ha l’obiettivo di promuovere una mobilità sostenibile per rendere le nostre città più vivibili e sicure. Volontari e volontarie, alunni e alunne dell’Istituto Comprensivo Regina Margherita si sono dati appuntamento a Piazza Garibaldi con laboratori didattici e attività esperienziali sulla mobilità sostenibile e dove Legambiente ha presentato la scheda sulla mobilità in città, con dati e proposte per un futuro più sostenibile e accessibile per tutti.

“Abbiamo scelto Piazza Garibaldi- ha commentato Antonio Di Gisi, presidente di Legambiente Avellino – un’area pedonale temporanea istituita per sperimentare la creazione di una “strada scolastica”. Le “strade scolastiche” rappresentano un fondamentale strumento per potenziare la sicurezza in prossimità di punti critici come le aree intorno agli istituti scolastici, ma sono anche utili strumenti per diminuire le emissioni inquinanti derivate dalla sosta e il transito dei veicoli privati durante l’entrata e l’uscita degli alunni e, in generale, per promuovere una diversa visione dello spazio urbano.”

Traffico, incidentalità e trasporto pubblico. Seppur non si registrano superamenti del limite medio annuale degli inquinanti, Avellino è ancora distante dagli standard fissati dalla prossima direttiva sulla qualità dell’aria. Il capoluogo campano, infatti, ha solo 5 anni per ridurre del 5% i livelli di PM10 presenti nell’aria mentre più critica la situazione per quanto riguarda il Pm2,5 dove è necessario ridurre del 40% i livelli per il 2030. Ad Avellino ancora troppo alto il tasso di motorizzazione dove si registra un lieve incremento rispetto all’anno precedente con 66/100, con un parco veicolare di oltre 34.327 autovetture, di cui quasi il 30% a gasolio e con una quota consistente di veicoli Euro4 e Euro5 a benzina (Aci 2023). Calato sensibilmente il conto dei sinistri registrato, con una riduzione del 43%, passando da 4,7 (report 2024) a 2,6. L’obiettivo del Piano nazionale Sicurezza Stradale è il loro dimezzamento al 2030.

In lieve aumento la domanda di trasporto pubblico, seppur ancora troppo bassa, rispecchiando il predominio dell’auto privata nel modal share cittadino. Aumenta anche l’aliquota di bus elettrici in forza al TPL, grazie ai nuovi 5 bus elettrici entrati in servizio a dicembre 2024 nella flotta di Air Campania.

Raddoppiati i percorsi ciclabili rispetto ai rilevamenti dello scorso anno. Un dato certamente positivo, seppur persista la mancanza di una pianificazione in grado di collocare la mobilità attiva in un perimetro ben definito, generando attrattività verso gli spostamenti in bici e garantendo maggiore sicurezza ai cittadini che vorrebbero muoversi sulle due ruote. Infatti, la città ancora non ha un suo PUMS, seppur è recente l’approvazione di un atto di indirizzo in cui si definisce la volontà di investire sulla mobilità attiva.

Sul fronte della sicurezza si registra un’importante novità, rappresentata dalle 14 nuove zone30 delimitate da varchi. Queste zone sono collocate principalmente nel centro cittadino ed è necessario un loro incremento a ridosso di punti sensibili, soprattutto quelli interessati da problemi di sicurezza stradale. LA ZTL (Zona a Traffico Limitata) coinvolge solo Corso Vittorio Emanuele e tratti di vie limitrofi, poco più di un passeggio, e rappresenta una piccola testimonianza di come potrebbe trasformarsi la città, se opportunamente disegnata e rivissuta.

Da giugno a settembre e solo nell’orario serale (circa dalle 20 alle 01) viene attuata la ZTL anche nel centro storico. Questo ha causato molte polemiche a causa della segnaletica poco visibile (ma a norma) e delle numerose multe elevate. Vulnus importante è la sharing mobility. Infatti, in città non è operativo nessun servizio di sharing in grado di garantire la possibilità di muoversi senza auto privata sulle brevi distanze, evitando l’onere del parcheggio, i costi dell’auto e il tempo speso nel traffico, o di poter immaginare percorsi intermodali. Gli attuali vettori elettrici della micromobilità, quali monopattini ed e-bike, potrebbero rendere praticabile una mobilità alternativa anche a persone meno allenate o permettere di superare i dislivelli.

“Avellino- commenta Antonio Di Gisi – non ha ancora avviato concretamente la transizione alla mobilità sostenibile, ma soprattutto procede troppo lentamente sulle politiche complessive verso la “città 30”. Avellino non è una metropoli tentacolare: potrebbe essere completamente attraversata in 15-20 minuti percorrendo una pista ciclabile o strade poco trafficate. Ma manca di polarità urbane, di servizi decentrati, di un disegno dei percorsi pedonali e ciclabili, che rendano accessibile sia i servizi che i quartieri della città”. Continua la nota dolente sul fronte del trasporto extraurbano, dove persegue il fermo della stazione ferroviaria, privando un capoluogo di un importante infrastruttura di collegamento per lavoratori e studenti, che possono far conto solo sull’auto privata e sui servizi di bus dalle principali località urbane (Napoli, Roma). È inaccettabile che Avellino sia ancora tagliato fuori dal servizio ferroviario e non si può immaginare un futuro in cui gli unici servizi di trasporto extraurbano siano quelli offerti dalle società dei bus.”


Visualizzazioni: 10





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link