IG2025: Identità Future – Il futuro del vino? È andare oltre ai pregiudizi, puntando

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Sono stati diversi i momenti, durante il ventesimo congresso Identità Golose, in cui il tempo è sembrato fermarsi: lode al vino che ha riempito quell’istante e in cui il nettare di Bacco è diventato protagonista, liberandosi di etichette e preconcetti, lasciando spazio solo alla pura esperienza sensoriale.

Sono state due i Salotti del vino di domenica 23 Febbraio curati da Raffaele Foglia che hanno coinvolto non solo produttori ma anche giornalisti, sommelier ed operatori del settore.

Le degustazioni si sono svolte rigorosamente alla cieca

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Le degustazioni si sono svolte rigorosamente alla cieca

Nessuna etichetta, nessuna indicazione sull’origine o sulla cantina di produzione: solo il colore, il profumo e il gusto ed alcune domande utili a svelare l’anima dei vini selezionati per questa degustazione: “Incantevole”, andata in scena alle 12, è stata dedicata ai vini bianchi e ispirata all’omonima canzone dei Subsonica che ha portato i partecipanti in un viaggio degustativo alla cieca, dove ogni calice è stato un enigma da decifrare, un racconto da ascoltare senza condizionamenti.

Il Solesta Riesling 2016 di La Costa, il Vermentino di Sardegna 2023 di Olianas (Sardinia Terroirs), il Kramori Vermentino di Gallura superiore 2023 di Saraja (Sardinia Terroirs), il Tellus Chardonnay 2024 della Famiglia Cotarella, la Ribolla Gialla 2023 di Marchiopolo ed il Vermentino Numero Chiuso 2021 di Lunae sono stati i vini in degustazione che hanno risposto alle curiosità e alle domande di giornalisti ed esperti come Fosca Tortorelli, Susy Ceraudo, Manlio Giustiniani, Enrica Cotarella, Luca Enzo BertèPaolo Alciati e altri degustatori seduti al tavolo.

I vini bianchi del salotto

I vini bianchi del salotto “Incantevole”

Vini del passato, del presente o del futuro? Una domanda continua in questo momento non semplice per il vino tra i possibili dazi di Trump verso l’Europa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità che punta i riflettori sulla bevanda naturale frutto dell’uva, l’inasprimento delle norme del codice della strada che ne hanno intimorito la fruizione nei ristoranti ed i trend dei consumi che giustamente si rinnovano e propongono vini sempre più contemporanei e meno ancorati alle logiche del passato.

«La degustazione alla cieca vuole diventare un modo per scambiarsi opinioni e non certo per dare giudizi – ha precisato Raffaele Foglia – interrogarsi sulla longevità del vino, sul cambiamento climatico, sulle maggiori gradazioni alcoliche e sulle maturazioni che rispetto al passato sono ben diverse, l’obiettivo è quello di non avere vini in doppiopetto ma una degustazione giocosa perché il vino è simbolo di convivialità».

Raffaele Foglia e Cinzia Benzi, curatori del Salone del Vino che ha esordito a Identità Milano

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Raffaele Foglia e Cinzia Benzi, curatori del Salone del Vino che ha esordito a Identità Milano

L’evento si inserisce nel contesto del ventennale di Identità Golose, che per l’occasione ha inaugurato un’area dedicata al vino e alle bollicine all’interno del congresso: questa nuova sezione ha avuto l’obiettivo di presentare una selezione accurata di cantine rappresentative dell’eccellenza enologica, offrendo agli appassionati e agli operatori del settore momenti di approfondimento e confronto.

Tra un calice e l’altro non sono mancate chiacchiere e assaggi con i produttori Simone Ficarelli del Consorzio del Parmigiano Reggiano con le diverse espressioni del formaggio più famoso d’Italia, Salvatore Polo di Mordiqua che proposto la base pizza surgelata (e molto buona) realizzata da Molino Dallagiovanna ed Edoardo Marchiorello, cuore e anima di Pick Pock Creations con i suoi prodotti cotti a bassa temperatura e pronti da rigenerare.

“Mentre tutto scorre”: il Salotto del Vino dedicato ai vini rossi

Modi diversi di raccontare piatti di gusto e facili da preparare ci hanno accompagnato alla seconda degustazione dal titolo di una canzone del 2005, anno di nascita del Congresso che ha aggiunto un elemento evocativo agli incontri, creando un ponte tra la musica e l’arte della degustazione.

Mentre tutto scorre” ispirata all’omonima canzone dei Negramaro ha così rappresentato non solo un viaggio tra i sapori dei vini rossi, ma anche un omaggio alla cultura musicale italiana, arricchendo l’esperienza sensoriale dei partecipanti al Salotto del Vino che hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con una metodologia che ha stimolato un’analisi sensoriale più autentica, focalizzandosi esclusivamente sulle caratteristiche organolettiche di ogni vino e sulla modernità del vino stesso.

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I vini della degustazione

I vini della degustazione

Svelate le nove etichette in degustazione: il Cabernet Sauvignon 2022 di Tenuta Liliana, Montiano 2021 e Montiano 2005 della Famiglia Cotarella, Caccia al Piano con il 2021 e con il 2020 del Bolgheri Doc, il Cannonau di Sardegna 2020 di Perda Rubia (Sardinia Terroirs), il Memorie di Vite Bovale Superiore 2021 di Quartomoro (Sardinia Terroirs), l’Amarone della Valpolicella 2012 di Marchiopolo e Papale Linea Oro Primitivo di Manduria 2021 con Varvaglione.

Rossi da varietà importanti con vinificazioni di qualità e che sfidano il tempo senza perdere la loro contemporaneità, interessante anche il nuovo corso di alcuni vini che in alcune versioni presentano stili moderni dotati di maggiore beva senza perdere la propria identità.

Il Salotto del Vino è stato un momento di riflessione

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Ampia la discussione finale al tavolo con, tra gli altri, Andrea Amadei, Enrica Cotarella, Fosca Tortorelli, Luca Turner, Stefano Malagoli che ha dimostrando come il pregiudizio legato a un nome o a una denominazione possa condizionare la percezione ed ha ricordato come il vino va vissuto, ascoltato e interpretato senza schemi prestabiliti, lasciandosi trasportare dalle sensazioni più autentiche.



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