Che il marchio Esselunga in Liguria, e in particolare a Genova, sia qualcosa di più di un supermercato, è chiaro dei tempi dell’inchiesta Toti. Che qualcosa andasse oltre la sola grande distribuzione si è capito quando nelle intercettazioni è comparso anche il nome di Francesco Moncada, ex consigliere di amministrazione del colosso lombardo, in merito alle presunte agevolazioni da parte dell’ex presidente per l’apertura di nuovi punti vendita, in cambio di passaggi pubblicitari ‘girati’ da quelli previsti per la campagna elettorale delle elezioni comunali 2022. E così, ora, il logo Esselunga esce dal solo mondo del commercio e sfocia anche nella narrazione politica. Ne sono dimostrazione gli accesi scambi tra Silvia Salis e Pietro Piciocchi all’indomani della visita della candidata del centrosinistra a Sestri Ponente, terreno fertile per la questione commerciale. Quando si va a toccare il tema della grande distribuzione che fagocita i negozi di quartiere lo scontro è garantito.
I nuovi punti vendita che non arrivano
Ad oggi sono due le grandi aperture firmate Esselunga che tardano ad arrivare, ai due estremi della città: all’interno del rinnovato Palasport e, appunto, a Sestri Ponente, nell’area ex Cognetex tra via Albareto e via Hermada.
Come noto, il progetto per il nuovo Palazzetto dello Sport prevede anche spazi commerciali per dare vita a un nuovo polo che, come di consueto, sta provocando qualche mal di pancia a chi da anni ha negozi in zona. Un distretto di circa 15 mila metri quadrati con negozi che spaziano dallo sport alla cura della persona passando per moda e turismo. Stando al progetto, ci sono anche 950 metri quadrati per una struttura di vendita alimentare di medie dimensioni e, stando ai rumors, sarebbe proprio Esselunga a mettere la propria firma sul progetto. L’inaugurazione dell’intero polo commerciale era stata annunciata per la prossima primavera ma, ora, tutto è rinviato all’autunno. In mezzo c’è anche il bando per l’affidamento dell’arena sportiva con il Comune che starebbe pensando a una concessione temporanea alla Porto Antico in attesa del bando. Ma, intanto, dell’apertura di Esselunga non si parla.
Così come è finito sotto silenzio il nuovo supermercato di Sestri Ponente. Il capannone che fu della Cognetex è stato smantellato, il cantiere è libero, ma tutto è fermo. Nel giugno del 2024 è arrivato l’ok della Conferenza dei Servizi, poi il silenzio. Un ritardo che fa rumore, considerando che per altri supermercati le pratiche sono andate ben più spedite. Mentre, per Esselunga, tutto è fermo. Per dare il via ai lavori manca solo il permesso di costruire, un’apparente formalità ma che, negli otto mesi che hanno dato alla Liguria un nuovo presidente e daranno a Genova un nuovo sindaco, rischia di pesare.
Supermercati, politica, elezioni
Dietro le carte bollate, quindi, sembra chiaro che nessuno abbia voglia di mettere mano alle pratiche Esselunga a cavallo di due elezioni cruciali per la Liguria e per Genova.
Dopo l’inchiesta Toti, dopo le intercettazioni e dopo la scoperta degli intrecci tra imprenditoria e politica, tagliare il nastro di un nuovo mega supermercato rischierebbe di essere un boomerang. Ne sono testimonianza anche gli screzi tra Salis e Piciocchi: aprire supermercati sulle teste di un tessuto economico così fragile come quello del commercio al dettaglio non è una mossa semplice da far digerire alla città e, di conseguenza, all’elettorato.
E così, tutto rinviato. Per il Palasport se ne parlerà in autunno (quando il nuovo sindaco sarà già comodamente insediato), l’Esselunga di Sestri al momento non si vede nemmeno spuntare all’orizzonte e sembra chiaro il rinvio a post elezioni.
Tutte pratiche pronte a finire sulla scrivania del prossimo sindaco.
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