10 programmi franco-europei per costruire l’autonomia strategica europea 2/2

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Se l’autonomia strategica europea è ormai un obiettivo condiviso dalla maggior parte delle cancellerie europee, la Francia sembra il paese ideale per condurre gli europei verso questo Graal, ormai ricercato da tutti, per la sua anzianità in materia, ma anche per l’esperienza acquisita dai suoi eserciti e dalla sua industria della difesa, che le hanno conferito questa caratteristica.

Tuttavia, raggiungere questo obiettivo non sarà facile. Non solo il divario che separa gli europei, i loro eserciti e la loro industria della difesa da questo obiettivo è considerevole, ma gli europei, abituati come sono a cedere alla via più facile, stanno già mostrando una certa porosità nel consentire ai sistemi stranieri di integrare il mercato europeo, che promette di essere il mercato più attivo nel settore degli armamenti al mondo per gli anni a venire.

Per contenere questa tendenza naturale, ma mortale, degli europei, la Francia può impadronirsi di alcuni temi chiave, in termini di programmi europei, per federare, programma per programma, i paesi più rilevanti e più interessati e, quindi, diluire la mancanza di resilienza degli europei in questo ambito.

Dopo una prima parte dedicata ai programmi relativi allo sforzo di deterrenza, nonché al dominio aereo, questa seconda parte tratterà dei programmi navali e terrestri, che possono aiutare Parigi a strutturare e consolidare questa traiettoria, a vantaggio dell’autonomia strategica europea, della sicurezza collettiva, nonché della sicurezza e degli interessi nazionali del Paese.

E-MedBT: carro armato medio europeo per rafforzare l’autonomia strategica europea

Paesi leader Paesi associati Scadenza
Fr – De – It Essere – Sv – Fin – Gr 2030-2035

Il settore dei veicoli blindati è senza dubbio uno dei meno esposti alla dipendenza patologica degli europei dagli equipaggiamenti americani. Con il Leopard Il tedesco 2A8 è già disponibile, il Leopard 3 Tedesco e il KF51 Panther Con l’arrivo dell’Italia e del tedesco e con diversi modelli di veicoli da combattimento per la fanteria già disponibili (Puma, Lynx, CV90, Borsuk, VBCI…), gli eserciti europei non mancano di offerte strettamente europee per equipaggiarsi.

Autonomia strategica europea Leopard 2A-RC 3.0 di KNDS Germaniaautonomie stratégique européenne Leopard 2A-RC 3.0 par KNDS Deutschland
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C’è però un settore in cui attualmente mancano le competenze necessarie: i carri armati medi. Infatti, il Leopard 2A8, come il Leopard 3 e il KF51 Panther, sono carri armati pesanti, con una massa di combattimento di 55-60 tonnellate e un prezzo unitario ben superiore ai 20 milioni di euro. Un prezzo del genere tende a ridurre le dimensioni delle flotte di carri armati europei, mentre la Russia paga meno di 90 milioni di dollari a unità per il suo T-48M da 4 tonnellate.

Oltre al prezzo, la massa dei carri armati da combattimento (MBT) rappresenta oggi un handicap anche in termini di mobilità sulle opere di ingegneria civile dell’Europa centrale e orientale, nonché su terreni morbidi.

Gli europei avrebbero quindi tutto l’interesse a sviluppare un carro armato medio, con una massa compresa tra 35 e 48 tonnellate, basando la sua capacità di sopravvivenza sulla mobilità e sui suoi sistemi di difesa attivi e passivi, piuttosto che su strati successivi di corazzatura pesante, la cui potenza di fuoco sarebbe paragonabile a quella dei moderni carri armati medi, ma il cui prezzo sarebbe molto più basso.

In questo ambito, la Francia ha senza dubbio competenze industriali e dottrinali da affermare, in particolare attraverso gli esperimenti Leclerc e soprattutto AMX30, il carro armato medio francese degli anni ’60-’90, mentre la maggior parte degli eserciti europei era passata al carro pesante (M60 e Leopard 2).

Più che sul Leclerc Evo, che resta pienamente ancorato al principio del carro armato pesante, KNDS France può contare sul dimostratore E-MBT e sulla sua torretta automatizzata, per sua natura più leggera, per sviluppare un simile veicolo blindato, associandosi, per l’occasione, alla tedesca Rheinmetall (KF41-120) e all’italiana Leonardo (Centauro II), per sviluppare questo carro armato medio ad alta intensità, che potrebbe, peraltro, rientrare nel programma MGCS.

Potrebbero partecipare al programma anche i paesi più vicini alla Francia in termini di capacità territoriale, come il Belgio, nonché i paesi più esposti a un possibile conflitto diretto con la Russia, con terreni morbidi, come la Svezia e la Finlandia.

E-LRM: Lanciarazzi multiplo europeo

Paesi leader Paesi associati Scadenza
Fr – UK – Essere Pt – Fin – Cz 2030-2035

Negli ultimi tre anni, gli eserciti europei hanno compreso chiaramente il notevole valore aggiunto che i sistemi lanciarazzi multipli potrebbero apportare all’Ucraina. Negli ultimi anni, non meno di 10 forze armate europee si sono affidate al sistema americano HIMARS, mentre altre cinque si sono rivolte al PULS israeliano e una, la Polonia, al K239 Chunmoo sudcoreano.

HIMARSHIMARS
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