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Buone nuove per i consumi dei prodotti ortofrutticoli: nel 2024 gli ortaggi freschi e trasformati hanno registrato una crescita della spesa del 2,2% (+9,4% nel 2023), la frutta un aumento degli acquisti pari al 2,9 per cento. E’ la fotografia scattata da Ismea nel report I consumi alimentari delle famiglie.
Il quadro generale
Prima però di entrare nel merito delle dinamiche del reparto orofrutta, una breve sintesi dei consumi in generale. Secondo Ismea, dopo l’incremento nel 2023, che resta il più alto degli ultimi anni (+8,1%), nel 2024, con un +0,9%, rallenta il processo di crescita della spesa agroalimentare delle famiglie che aveva caratterizzato gli ultimi due anni.
Si evidenziano contrazioni di spesa per tutti i comparti afferenti ai prodotti proteici di origine animale: dalle carni (-1,1%), ai lattiero-caseari (-0,5%), agli ittici (-0,5%) e ai salumi (-0,5%), fanno eccezione solo le uova (+2,6%). Cresce ancora la spesa per gli ortofrutticoli (+2,2% gli ortaggi e +2,9% la frutta), gli oli vegetali (+15,6%), in tenuta la spesa per i derivati dei cereali (-0,2%).
Quanto ai canali, il supermercato resta il canale predominante con il 40% di share e la miglior performance in termini di fatturato: +2,5% sul 2023. Il discount continua a migliorare le proprie performance mettendo a segno nel 2024 un aumento degli incassi dell’1,5%, dopo il +10% registrato nel 2023. In lieve aumento la spesa effettuata negli ipermercati (+0,8%), in riduzione, invece, i canali di prossimità: liberi servizi (-3,9%) e dettaglio tradizionale (-4,8%).
Ortaggi sotto la lente
Gli ortofrutticoli freschi nel 2024 tornano a essere i prodotti per i quali aumentano di più i volumi nel carrello. Crescono tutti i macroprodotti, a eccezione delle conserve di pomodoro, per le quali si registra una flessione dell’1,1% rispetto al 2023.
La tensione sul mercato degli ortaggi freschi si è allentata durante l’estate 2024 grazie a un’offerta in generale normalizzazione che ha permesso ai prezzi medi di tutti gli ortaggi estivi un leggero ridimensionamento rispetto a quelli dell’estate precedente, favorendo in parte un incremento dei volumi acquistati, dinamica positiva che è proseguita anche nel quarto trimestre, periodo in cui si conferma l’interesse per gli ortaggi di stagione, per i quali crescono sia i volumi che la spesa media.
L’incremento accumulato a fine anno si attesta all’1,5% per i volumi e al 2% per la spesa. Per le patate, a fronte di un recupero dei volumi nell’ultima parte dell’anno (+6% nel secondo semestre e +0,4% nel 2024 completo) l’aumento della spesa è stato il più evidente del comparto: +5,7%, grazie ad un prezzo medio cresciuto nel complesso del 5,3%, ma con scostamenti importanti nel secondo semestre e affievolimenti nei due successivi trimestri.
Gli acquisti di ortaggi freschi di IV gamma tornano a crescere in termini di volume (+2,3%), seppur con prezzi in flessione (-1%). In aumento gli acquisti di ortaggi surgelati (+1,3% i volumi e +1% la spesa) per via di un lieve ridimensionamento dei prezzi.
Il punto sulla frutta
In aumento la spesa anche per la frutta, con dinamiche di espansione dei volumi che hanno interessato quasi tutti i prodotti a eccezione degli agrumi, per i quali il decremento dei prezzi medi (-0,5%) associato ai minor volumi acquistati ha comportato una flessione della spesa dello 0,8% nel periodo cumulato.
La spesa per la frutta fresca, dopo un 2023 chiuso con un +3,3% della spesa sul 2022, si rafforza con un ulteriore +4%, grazie all’incremento dei prezzi (+3,7%) a fronte di volumi venduti per lo più stabili (+0,2%). In particolare, nel terzo trimestre si evidenzia una crescita dei prezzi superiore alla media per le drupacee, che soprattutto nei mesi di luglio e agosto hanno segnato, su base annua, incrementi di prezzo superiori al 30%, nel quarto trimestre positiva la performance dell’uva (+12% i prezzi su base annua).
Ottima performance per la frutta in guscio per la quale i consumatori hanno incrementato la spesa del 6,9% a fronte di un incremento sostanziale dei volumi venduti del 5,3% a prezzi in leggero aumento rispetto allo scorso anno.
Nel segmento della frutta trasformata discreto l’andamento delle conserve (+0,8% in volume e +2,7% la spesa), mentre i succhi di frutta continuano a registrare flessioni in volume (-4,5%) che a fronte di prezzi medi in aumento del 2,5%, portano la spesa complessiva in flessione rispetto allo scorso anno del 2,1 per cento.
Cambia la composizione del carrello
La dinamica dei volumi nel carrello registra tendenze differenti tra i vari comparti, e a fronte di tante referenze in riduzione (soprattutto tra i prodotti proteici di origine animale), hanno ritrovato slancio i reparti ortofrutta e bevande.
Nella ripartizione in valore dei vari comparti sullo scontrino, si rileva rispetto allo scorso anno un incremento per le bevande (intese come aggregato di analcoliche, alcoliche e vini) che passa dal 10 all’11,2% e per quello degli ortofrutticoli che passa dal 18,4 al 19,1 per cento.
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