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È cominciata la demolizione della Vela Gialla, edificio in cemento armato in avanzato stato di degrado appartenente al noto complesso residenziale delle Vele di Scampia. Le operazioni, iniziate il 10 marzo con la presenza del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il prefetto di Napoli Michele Di Bari, si serviranno di tecniche di demolizione convenzionali e dureranno circa 40 giorni, per poi passare successivamente alla Vela Rossa, un altro edificio del complesso, anch’esso già considerato nelle attività preliminari di riqualificazione dell’area associate al progetto PNRR ReStart Scampia del Comune di Napoli. Lo stesso riguardava anche le strutture della Vela Celeste, nota alla cronaca per il crollo parziale verificatosi nel luglio 2024.
Le operazioni di demolizione della Vela Gialla di Scampia
Le operazioni, più nel dettaglio, riguardano la cosiddetta Vela Gialla, distinta dalla più nota Vela Celeste, conosciuta per gli avvenimenti dello scorso luglio. Infatti, un crollo parziale interessò in quella occasione alcune parti delle strutture, coinvolgendo diversi piani in elevazioni e causando 2 morti, 13 feriti e 800 sfollati circa. La Vela Celeste, a differenza di quella Gialla, era in attesa di interventi di riqualificazione nell’ottica del Progetto ReStart. Non erano previste cioè, per la stessa, attività di demolizione. La Vela Gialla, invece, era già schedulata come struttura da demolire, insieme alla Vela Rossa, che infatti seguirà nelle attività future.
La demolizione è effettuata mediante tecniche tradizionali, che si utilizzano solitamente per edifici di modeste dimensioni e si servono di organi meccanici di ausilio, quali pinze demolitrici o frantumatrici. Questi macchinari, infatti, si possono facilmente vedere anche dalle immagini che troviamo in rete: la pinza comincia le sue attività di demolizione dall’esterno, in particolare dai balconi e i parapetti laterali, per poi proseguire verso la parte interna, quindi sventrando dapprima i muri perimetrali e terminando le sue operazioni di demolizione sulle travi e sui pilastri. La tecnica, nella fattispecie, segue un approccio di demolizione che va a ritroso rispetto alle attività di costruzione, così da evitare crolli inattesi per eccesso di concentrazione di sforzi causati dal disturbo arrecato dalle demolizioni.
Il Progetto ReStart
La demolizione della Vela Gialla e della Vela Rossa rappresentano una prima parte dell’ambizioso progetto di riqualificazione del complesso residenziale di Scampia. Lo stesso prevede anche la costruzione di 433 nuovi alloggi energeticamente autosufficienti, spazi destinati all’agricoltura urbana, un parco pubblico, un complesso scolastico e altri spazi addizionali da realizzare. Il finanziamento del progetto è di 159 milioni di euro, principalmente fondi PNRR, e le attività ora iniziate identificano in maniera chiara la materializzazione di quanto scritto su carta, implementando quindi la strategia di riqualificazione della periferia nord della città già avviata negli anni ’90 cominciata con la demolizione della Vela F.
La storia delle complesso residenziale
La Vela Gialla, come anche le altre, è stata realizzata tra il 1962 e il 1975. Le strutture rappresentavano un complesso di edifici per edilizia residenziale e servizi di pubblica utilità. Il nome vele derivava dalla loro particolare geometria, che ricordava appunto una vela. L’idea progettuale, che ambiva alla massimizzazione dell’utilizzo degli spazi comuni e all’integrazione della collettività nelle zone centrali dei fabbricati, materializzava l‘affermazione dell’architettura Brutalista in voga all’epoca, sebbene alcune modifiche al progetto e alcune scelte susseguitesi nel corso degli anni incisero radicalmente e negativamente sul risultato finale. Il complesso residenziale nella sua interezza era costituito da più vele, 4 nella fattispecie vengono oggi maggiormente (in alcuni casi tristemente) ricordate, storicamente identificate per colori: verde, celeste, gialla e rossa.
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