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La mobilità aerea avanzata compie un significativo passo avanti in Veneto grazie al progetto sperimentale Sandbox, promosso dal Gruppo SAVE in collaborazione con ENAC e Regione Veneto.
L’iniziativa, avviata presso l’aeroporto di Padova, prevede l’utilizzo di droni alimentati a idrogeno per il trasporto di merci sanitarie, garantendo un sistema di logistica sostenibile ed efficiente.
Un progetto innovativo per la logistica sanitaria
Il progetto Sandbox si inserisce in un contesto di innovazione tecnologica e ambientale, puntando su una mobilità aerea sostenibile per il trasporto di materiali sensibili come medicinali e sostanze biologiche urgenti. L’obiettivo è quello di ottimizzare i tempi di consegna e ridurre l’impatto ambientale attraverso l’impiego di droni ad alimentazione a idrogeno, capaci di garantire un servizio veloce ed ecologico.
La sperimentazione prevede l’impiego di velivoli che possono percorrere fino a 100 km trasportando fino a 5 kg di materiali. Questi droni richiedono appena due minuti per il rifornimento e consumano 340 grammi di idrogeno verde per un volo a pieno carico, raggiungendo una velocità massima di 55 km/h.
Un ecosistema energetico autosufficiente
L’aeroporto di Padova diventa un vero e proprio laboratorio per la mobilità aerea avanzata. Il progetto prevede infatti la produzione in loco di idrogeno verde attraverso impianti fotovoltaici dedicati. L’infrastruttura comprende anche lo stoccaggio e la distribuzione del combustibile, garantendo così un modello autosufficiente basato su energie rinnovabili.
A supportare il progetto vi è la società H2C, specializzata in infrastrutture energetiche, che ha realizzato il Key Energy Builder (KEB), un sistema compatto di produzione, stoccaggio ed erogazione dell’idrogeno. La sinergia tra tecnologie innovative e infrastrutture efficienti consente di testare un modello di economia circolare applicato alla logistica sanitaria.
Quattro fasi di sperimentazione
La sperimentazione durerà 18 mesi e sarà articolata in quattro fasi:
- Test a terra del sistema KEB: verifica del funzionamento dell’impianto di produzione, stoccaggio ed erogazione dell’idrogeno verde.
- Integrazione con i droni: valutazione dell’interfaccia tra il sistema KEB e i velivoli, oltre che con i mezzi di movimentazione a terra.
- Prove di volo in area aeroportuale: test operativi dei droni all’interno del perimetro dell’aeroporto di Padova.
- Test di volo Beyond Visual Line Of Sight (BVLOS): sperimentazione in scenari operativi reali al di fuori dell’area aeroportuale, in cui il pilota gestisce il drone senza contatto visivo diretto, utilizzando sistemi di controllo avanzati.
Un modello di riferimento per il futuro
Il progetto Sandbox nasce dall’accordo di collaborazione siglato il 20 maggio 2024 tra ENAC, Regione Veneto e Gruppo SAVE, con il supporto di Heron Air, società di gestione dell’aeroporto di Padova. La scelta di questo scalo non è casuale: Padova è un centro medico di rilievo internazionale e il trasporto tempestivo di materiale sanitario è cruciale per numerose strutture ospedaliere e laboratori di ricerca.
Monica Scarpa, Amministratore Delegato del Gruppo SAVE, ha sottolineato come l’iniziativa rappresenti un passo importante nello sviluppo della mobilità aerea del futuro: “L’utilizzo di idrogeno autoprodotto in loco per il trasporto di merci con droni è un modello di economia circolare su cui il nostro Gruppo sta puntando. Già all’aeroporto di Venezia prevediamo la realizzazione di due vertiporti per la mobilità aerea avanzata”.
Anche Elisa De Berti, Vicepresidente della Regione Veneto e Assessore alle Infrastrutture e Trasporti, ha evidenziato il valore strategico del progetto: “Il Veneto vuole essere un laboratorio per le nuove tecnologie di mobilità. La sinergia con ENAC e il coinvolgimento di investitori privati stanno trasformando il progetto Sandbox in un fiore all’occhiello a livello nazionale”.
Verso un futuro di mobilità integrata e sostenibile
Il progetto Sandbox non si limita al trasporto sanitario, ma potrebbe aprire la strada a nuove applicazioni nel settore della logistica e del trasporto passeggeri. La sperimentazione rappresenta un banco di prova per un futuro in cui la mobilità aerea avanzata sarà integrata nei sistemi di trasporto tradizionali, migliorando l’efficienza e riducendo le emissioni.
Il Veneto si conferma così all’avanguardia nell’adozione di soluzioni innovative per la mobilità, con un occhio di riguardo alla sostenibilità e alla competitività del proprio sistema di trasporti. Nei prossimi mesi, gli sviluppi del progetto saranno attentamente monitorati, con la prospettiva di ampliare ulteriormente l’impiego dei droni a idrogeno nel territorio regionale.
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