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Il 58% delle PMI si dichiara interessato all’AI, sostiene l’Osservatorio sull’ Intelligenza Artificiale del Politecnico di Milano, per via dell’attenzione mediatica e dello sviluppo di un mercato di strumenti pronti all’uso, oltre che low-cost. Ma solo il 7% delle piccole e il 15% delle medie imprese di prodotto hanno avviato progetti, concentrandosi principalmente sull’efficienza operativa e l’ottimizzazione dei processi produttivi. Un ostacolo importante è la gestione immatura dei dati.
L’ecosistema italiano dell’intelligenza artificiale sta facendo passi significativi, ma è ancora lontano dall’essere completamente maturo.
Ma se l’ innovazione digitale e l’avvio di soluzioni anche parziali di Intelligenza Artificiale è così a portata di mano e così meravigliosamente efficace, cosa aspettiamo? cosa trattiene gli imprenditori dall’adottarla?
Le bucce di banana delle PMI: perché l’IA fa paura e come superarla
Spesso non è la tecnologia il reale ostacolo, ma sono mentali e organizzativi.
Ecco le bucce di banana più frequenti e come evitarle.
- Paura di perdere il controllo
L’idea di affidare processi chiave a un sistema automatizzato può spaventare. E se l’IA prendesse decisioni sbagliate?
Meglio se: vedi l’IA come un supporto, non un sostituto delle tue decisioni. Può certamente aiutarti a prendere decisioni migliori, ma l’ultima parola, e il controllo resta tuo.
- Pensare che sia troppo costosa
Molti credono che l’IA sia una tecnologia riservata alle grandi aziende, con investimenti fuori dalla portata. Economica di una PMI.
Meglio se: valuti le tante soluzioni accessibili anche per le PMI, come chatbot, analisi dati automatizzata e strumenti di marketing, sistemi di manutenzione predittiva.
- Non sapere da dove iniziare
L’intelligenza artificiale sembra un mondo troppo complesso, e questo blocca l’azione.
Meglio se: inizi con piccoli passi. Identifica un’area problematica (ad esempio il servizio clienti) e implementa una soluzione mirata. Piccoli passi di una traiettoria verso il futuro.
- Timore della reazione del team
I dipendenti potrebbero vedere l’IA come una minaccia al proprio lavoro.
Meglio se: comunichi i vantaggi in modo chiaro, mostrando come l’IA possa alleggerire il carico di lavoro e migliorare la sicurezza e l’efficienza. Devi coinvolgerli e formarli perché siano consapevoli che cresceranno anche le loro stesse competenze professionali.
- Sottovalutare la concorrenza
Pensare che i competitor non usino ancora l’IA può essere un grave errore.
Meglio se: analizzi il mercato e scopri come altre aziende simili alla tua stanno già sfruttando queste tecnologie per migliorare produttività e competitività.
- Resistenza al cambiamento
Molti imprenditori preferiscono restare nella loro zona di comfort, temendo il cambiamento.
Meglio se: cambi prospettiva e consideri l’IA come un’opportunità di sviluppo imprescindibile, da iniziare ora, non una minaccia.
- Mancanza di competenze interne
Senza un team con competenze specifiche, l’adozione dell’IA sembra impossibile.
Meglio se: investi subito in formazione e consulenza, coinvolgendo esperti che possano guidarti nell’iniziare.
- Dubbi sulla sicurezza dei dati
La gestione dei dati è un tema delicato e la paura di violazioni può bloccare l’adozione dell’IA.
Meglio se: scegli strumenti affidabili, conformi alle normative sulla privacy, e metti in campo protocolli di sicurezza adeguati.
- Mancanza di una visione strategica
L’IA non è solo una questione tecnologica, ma strategica.
Meglio se: la integri nei tuoi piani di sviluppo, valutando come può contribuire agli obiettivi di crescita.
- Aspettare che altri lo facciano prima
L’atteggiamento attendista può far perdere opportunità preziose.
Meglio se: agisci subito e inizi a sperimentare, senza aspettare che sia troppo tardi.
Superare queste resistenze farà la differenza tra un’azienda che resta indietro e una che cresce.
Chiediti: Quale di queste bucce di banana mi sta rallentando?
L’IA non è il futuro, è il presente.
La frase su cui riflettere
“Se hai tutto sotto controllo significa che non stai andando abbastanza veloce”, Mario Andretti (pilota di Formula 1).
Esperta di strategie e management per le PMI e business coach, autrice di libri e docente di management in varie Business School.
Guida Community di Imprenditori imprenditrici e manager per potenziare le loro capacità di crescita nel business.
Dagli incontri delle Community sono tratte una serie di “pillole” pubblicate su questo giornale.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
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