Piano Bul, Open Fiber completa il cantiere Umbria

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In Umbria stop al digital divide. Dopo il Friuli Venezia Giulia e il Molise è la terza regione italiana a completare il Piano Banda Ultra Larga (Bul), promosso dal Mimit e gestito da Infratel, segnando un passo cruciale verso l’eliminazione del digital divide nelle aree meno servite del Paese. Open Fiber ha infatti annunciato la chiusura dei cantieri.

“La chiusura del Piano Bul in Umbria rappresenta un traguardo significativo per la digitalizzazione del Paese. Grazie all’infrastruttura in fibra ottica realizzata, cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione possono ora contare su una connettività ultraveloce, fondamentale per l’innovazione e la competitività del territorio – spiega l’Ad di Infratel, Pietro Piccinetti – Questo risultato è frutto della collaborazione tra istituzioni e operatori del settore, con l’obiettivo comune di ridurre il digital divide e garantire pari opportunità di accesso ai servizi digitali in tutte le aree del Paese, comprese quelle più periferiche. Infratel Italia continuerà a lavorare affinché la banda ultra-larga diventi sempre più un elemento centrale per lo sviluppo sostenibile e la crescita economica del nostro Paese. La connettività promuove democrazia e garantisce libertà” .

Il piano Bul in Umbria

Nei 77 comuni del piano Bul in Umbria, Open Fiber ha costruito oltre 2100 km di fibra ottica, portando la connettività a un totale di circa 117 mila unità immobiliari e oltre 336 sedi della Pubblica Amministrazione (scuole, ospedali, ambulatori, uffici comunali, biblioteche, stazioni di forze dell’ordine).

Con la nuova infrastruttura, che può raggiungere una velocità di 10 Gigabit per secondo, saranno molti i benefici per cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione: telemedicina, smart working, monitoraggio del territorio, gestione dell’illuminazione pubblica e tanti altri. In più, la fibra ottica di Open Fiber garantisce risparmio energetico (consuma oltre il 60% in meno di energia rispetto a una rete in rame) e sostenibilità ambientale, economica e sociale.

“Il Piano Bul nasce per dare ai cittadini dei piccoli comuni la stessa possibilità di connettersi che hanno a disposizione gli abitanti delle grandi città italiane. Per questo l’infrastruttura che Open Fiber ha realizzato è fondamentale per l’abbattimento del digital divide in una Regione da sempre attenta all’innovazione – dice Giuseppe Gola, Amministratore Delegato Open Fiber – Ora l’obiettivo è far sì che la nuova rete Ftth venga il più possibile utilizzata, per migliorare la vita dei cittadini, agevolare lo sviluppo delle imprese ed evitare lo spopolamento dei piccoli borghi che sono la risorsa di questo Paese”.

“Il completamento del lavoro che presentiamo oggi, rientra in un’ampia strategia  per la  banda ultralarga che porterá l’Umbria ai livelli di connettività migliori d’Europa – sottolinea Tommaso Bori, Vicepresidente Regione Umbria – Il traguardo di oggi sulla disponibilità dell’infrastruttura a banda ultralarga apre le porte per la transizione digitale che questa Giunta ha inserito  come priorità di governo e renderà accessibili i servizi essenziali per cittadini e le imprese che possono innescare processi virtuosi di crescita e sviluppo economico per la collettività. La Regione Umbria ha finanziato un progetto nell’ambito del Piano Nazionale Banda UltraLarga per creare una nuova infrastruttura di proprietà pubblica che punta a ridurre il divario digitale fornendo servizi di connettività a banda ultralarga nelle cosiddette “aree bianche” della Regione. Un progetto che permetterà  di correggere le disuguaglianze sociali e geografiche generate dall’assenza di iniziativa privata da parte delle imprese che non hanno interesse a investire in alcune località e borghi. Al contrario, con questa infrastruttura si potrà garantire una maggiore coesione sociale e territoriale recuperando così  il gap infrastrutturale iniziale”.

Oltre ai piccoli borghi e ai comuni più isolati oggetto del piano Bul, Open Fiber è presente con  rete Ftth proprietaria a Perugia, Terni e Foligno, con un investimento privato di 63 milioni di euro e un totale di 132 mila case connesse.  

Per L’assessore del Comune di Perugia Andrea Stafisso, si tratta di “un passo importante per i processi di digitalizzazione e la diffusione della connettività. Il Post, che oggi ci ospita, del resto è un importante luogo simbolico che rappresenta il legame tra l’innovazione e la città di Perugia e che richiama la nostra attenzione sul fatto che le tecnologie sono fattori abilitanti per lo sviluppo economico e sociale e per la transizione ecologica, un elemento di grande rilevanza per accrescere l’attrattività del nostro territorio e per favorire l’insediamento di nuove attività e imprese anche a conduzione giovanile”.

Il Piano Bul

Il Piano Banda Ultra Larga, promosso dal Mimit e gestito da Infratel Italia, prevede la realizzazione di un’infrastruttura a banda ultra larga in oltre 6000 comuni italiani delle aree bianche, ossia borghi e piccoli centri sprovvisti di connettività ultraveloce. L’infrastruttura, che rimane di proprietà dello Stato, è realizzata e gestita in concessione da Open Fiber, che si è aggiudicata i bandi pubblici indetti da Infratel.

Open Fiber mira a garantire la copertura delle maggiori città italiane e il collegamento delle aree rurali e industriali, con una rete in fibra ottica, ultraveloce e affidabile, in grado di fornire servizi e funzionalità sempre più avanzati per cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione. Ad oggi l’azienda ha messo in vendibilità oltre 14.5 milioni di unità immobiliari in Ftth ed è il principale operatore Ftth in Italia, tra i leader in Europa, e il primo tra gli operatori wholesale only del continente.



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