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Ci sono circa 3 milioni di Isee da ricalcolare nel 2025. Questo accade perché è entrata in vigore la norma che prevede l’esclusione dei titoli di Stato e di buoni e libretti postali dal calcolo dell’Indicatore della situazione economica equivalente delle famiglie italiane. Vuol dire che ci sono nuove opportunità per accedere a bonus e agevolazioni previsti dal governo, come quelli per le bollette di gas e luce, l’asilo nido e l’assegno unico. Per chi potrà chiedere il ricalcolo la base dell’indicatore è destinata ad abbassarsi.
Chi può richiedere il ricalcolo dell’Isee
Il provvedimento che riforma l’Isee – il Dpcm 13/2025 -, ne autorizza il ricalcolo per escludere dal computo titoli di Stato, buoni fruttiferi postali – inclusi quelli trasferiti allo Stato -, e libretti di risparmio postale fino a un valore massimo di 50.000 euro.
Ma dovrà ancora passare un mese per adeguare le procedure e poter applicare effettivamente le nuove modalità di calcolo, che diventeranno operative solo dopo l’approvazione del nuovo modello di Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) e delle relative istruzioni per la compilazione, come ha spiegato il ministero del Lavoro.
Si stima che la platea degli interessati che potranno, di fatto, chiedere un nuovo Isee sia composta da 3 milioni di nuclei familiari. Le nuove modalità porteranno a un indicatore più basso che amplierebbe la platea dei beneficiari di bonus e agevolazioni. Senza contare che, con le nuove regole, anche chi non ha ancora un Isee potrebbe essere più incentivato a farsene rilasciare uno.
L’esempio del bonus bollette da 200 euro
Ad esempio, con il ricalcolo dell’Isee più italiani potrebbero accedere al bonus bollette. Coi nuovi parametri, in pratica, chi oggi ha un Isee superiore ai 25mila euro potrebbe trovarsi a rispettare la soglia con il contributo di 200 euro deciso dal governo. Al momento, le famiglie con Isee da 0 a 25mila euro riceveranno un contributo di 200 euro una tantum. Per i nuclei con Isee fino a 9.530 euro, i 200 euro si sommeranno invece al bonus sociale per le bollette.
Come richiedere il nuovo bonus bollette da 500 e 200 euro
Col nuovo ricalcolo dell’Isee, dagli 8 milioni di attuali beneficiari la platea potrebbe solo crescere. A quel punto, il ministero dell’Ambiente e Arera dovranno gestire le risorse disponibili, stimate, al momento dell’approvazione del decreto, in 1,6 miliardi di euro. In ogni caso il nuovo contributo arriverà non prima dei prossimi tre mesi, quindi nel secondo trimestre, quando la stagione invernale – e quindi consumi più alti in bolletta -, sarà già alle spalle.
Come chiedere il ricalcolo dell’Isee nel 2025
L’Isee è un indicatore che valuta la situazione economica dei nuclei familiari e permette di stabilire chi ha diritto all’accesso di prestazioni sociali agevolate. Per ottenere la propria certificazione Isee è necessario compilare un documento che contiene le informazioni utili per descrivere la situazione economica del nucleo familiare, documento denominato dichiarazione sostitutiva unica o Dsu.
La Dsu può essere presentata in qualsiasi periodo dell’anno e si può richiedere in vari modi:
- Tramite l’Inps compilando online questo modulo messo a disposizione dall’istituto di previdenza;
- Al Caf: la Dsu può essere compilata e trasmessa attraverso i centri di assistenza fiscale che prestano assistenza gratuita ai cittadini sulla base di una convenzione stipulata con Inps;
- Isee precompilato: il servizio è disponibile in via sperimentale sul sito dell’Inps che mette a disposizione anche tre tutorial per spiegare le diverse fasi necessarie all’acquisizione della pre-compilata.
Perché paghiamo bollette così alte e cosa possiamo fare
È anche possibile simulare il calcolo del proprio Isee, per capire subito se si ha diritto al bonus sociale per le bollette o ad altri tipo di agevolazioni. Il servizio è raggiungibile a questo link.
La nota del ministero del Lavoro chiarisce che il nuovo modello tipo della Dsu per il ricalcolo “sarà disponibile da aprile e, comunque, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del Dpcm”, ossia entro il 5 aprile. Dopo di che, anche le piattaforme per l’invio del modello precompilato andranno aggiornate oltre ai software che lavorano in cooperazione con Inps e predispongono gli applicativi utilizzati dalle reti dei Caf.
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