Effettua la tua ricerca
More results...
Questa mattina, il Teatro Apollo di Lecce ha ospitato una giornata di grande significato e rilevanza sociale dedicata alla figura del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, simbolo di legalità e giustizia in Italia. L’evento, organizzato dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Lecce in collaborazione con diverse istituzioni e associazioni, tra cui l’Ufficio Scolastico Provinciale, “Libera contro le mafie” e il “Locomotive Jazz Festival”, si inserisce nel progetto “Port_Attori di Legalità” che fino adesso ha già coinvolto migliaia di studenti salentini in un percorso di formazione sui valori della legalità. La giornata è stata caratterizzata da una forte partecipazione giovanile con ben oltre 700 studenti delle scuole secondarie di tutta la provincia presenti in sala, dimostrando un grande interesse e una viva partecipazione ai temi trattati. La manifestazione è iniziata con l’intonazione dell’Inno Nazionale, eseguito dagli studenti del Liceo Scientifico “Da Vinci” di Maglie, un momento di forte unità e memoria collettiva. I giornalisti Fabiana Pacella e Loris Coppola hanno poi introdotto l’evento, raccontando la vita e l’impegno del Generale Dalla Chiesa nella lotta contro la mafia, sottolineando il suo sacrificio per la giustizia e l’eredità valoriale che continua a ispirare le nuove generazioni.
Significativi gli interventi del Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Donato D’Amato, del Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Loredana Capone, del Prefetto di Lecce, Natalino Manno e del Presidente della Provincia, Stefano Minerva. Ha inoltre preso la parola il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Lecce, Mario Trifiletti. Il momento centrale dell’evento è stato l’incontro con Simona Dalla Chiesa, figlia del Generale, che ha condiviso la sua esperienza e i valori che il padre ha incarnato. «La responsabilità innanzitutto, il rispetto nei confronti degli altri, soprattutto dei più deboli e di quelli che rischiano di essere emarginati, l’affetto, l’amore, il senso di solidarietà, cioè essere parte di una società che cresce e vive insieme, non di chi va avanti perché ha il potere, le conoscenze, i soldi, e di persone che invece rimangono indietro pur con i meriti, con le capacità e con la personalità di ciascuno.
Una società inclusiva, una società in cui la parola d’ordine per quanto mi riguarda, per quello che mi è stato insegnato, sia l’amore.
Sono i valori che cercato di riproporre, anche in qualche modo attualizzandoli rispetto alla società di oggi. Ecco quindi, non solo la legalità, che oggi purtroppo è un’utopia, anche in senso stretto, ma da realizzare in modo molto più ampio, più inclusivo. Se non si tende la mano a chi è rimasto un po’ indietro è una legalità sicuramente importante ma che non produce una crescita reale dal punto di vista della della civiltà del nostro mondo. La mafia si combatte costruendo cultura di libertà, legalità e rispetto».
La testimonianza di Dalla Chiesa, accompagnata da letture teatralizzate degli studenti del Liceo “Don Tonino Bello” di Copertino, ha offerto ai partecipanti una profonda occasione di riflessione sulla leadership morale e sull’importanza dell’impegno civile.
La giornata ha incluso anche un intervento musicale con la “Preghiera del Mare”, eseguita dal Maestro sassofonista Raffaele Casarano e un confronto diretto con ragazzi dei tre “Presidi di Libera” nel Salento, che hanno posto domande a Simona Dalla Chiesa e al Colonnello Donato D’Amato, rendendo il dibattito interattivo ed emozionante, rafforzando il legame tra la memoria storica e le sfide attuali e future. La manifestazione si è conclusa con un gesto simbolico: una rappresentanza dei bambini della scuola secondaria di primo grado dello “Zimbalo” di Lecce ha donato un mazzo di fiori a Simona Dalla Chiesa e ringraziato il Colonnello D’Amato per il suo impegno nella promozione della legalità. Mentre studenti del Liceo Artistico di Galatina “Pietro Colonna”, del Liceo Artistico di Nardò “E. Vanoni”, del Liceo Artistico di Poggiardo “Nino della Notte”, del liceo Artistico di Parabita “E. Giannelli” e del Liceo Artistico e Coreutico di Lecce “Ciardo-Pellegrino”, hanno omaggiato la figlia del Generale con opere realizzate appositamente per l’occasione. Questo gesto ha rappresentato un segno tangibile di riconoscenza e rispetto per l’eredità lasciata dal Generale. Per chiudere la giornata, dopo la lettura teatralizzata della lettera scritta dagli alunni del Liceo Scientifico ‘Gonzaga’ di Palermo il 21 maggio 1982 in segno di solidarietà e sostegno alla lotta contro la mafia, gli studenti del Liceo Classico e Musicale ‘Palmieri’ di Lecce hanno suonato la “Fedelissima” dell’Arma dei Carabinieri, lasciando un messaggio di unità e impegno verso la legalità. L’evento, della durata di circa due ore, ha rappresentato un’importante occasione di riflessione e crescita per i giovani salentini, onorando la memoria di un grande uomo e leader come Carlo Alberto Dalla Chiesa e rinnovando l’impegno di tutti verso una società più giusta e libera dalla criminalità.
«È stata una giornata meravigliosa, piena di emozione e di commozione. Ho avuto anche difficoltà a volte a rispondere, nonostante proprio il sentimento di vicinanza nei confronti di questi ragazzi che sono entrati nella vita di mio padre e hanno cercato di coglierne l’essenza, grazie al lavoro ovviamente di tutti i loro docenti e delle persone che gli sono stati vicino», ha detto Dalla Chiesa. Parole condivise anche dal colonnello Donato D’Amato. «Il metodo Dalla Chiesa non è semplicemente un metodo investigativo con cui il generale ha combattuto la mafia e il terrorismo. Il metodo dalla Chiesa è un modo di essere. Ai ragazzi abbiamo quindi voluto trasmettere l’esempio e alcuni insegnamenti. Il primo, lo spirito critico.
Cercare di approfondire sempre gli argomenti, sempre le questioni, di farsi una propria idea e di prendere le proprie scelte. Secondo, non fare mai la scelta più semplice, quella più facile, quella che si appoggia sulla mediocrità delle raccomandazioni, diceva il generale della Chiesa.
Ma li abbiamo invitati ad affidarsi alla loro intelligenza, alla loro competenza, alla loro capacità di giudizio per fare le scelte. Perché quei valori che rappresenta il generale della Chiesa sono il risultato di scelte e comportamenti che ha tenuto il signor generale.
E anche i nostri ragazzi sono chiamati quotidianamente a fare delle scelte e a tenere determinati comportamenti. In questo caso abbiamo loro voluto offrire un esempio a cui ispirarsi».
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link