Socialisti UE: “niente hub rimpatri migranti”/ S&D boccia (ancora) Von der Leyen: “centri Albania uno spreco”

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L’UE PROVA A SMUOVERE LE ACQUE SUL FRONTE MIGRANTI, MA PARTE DELLA MAGGIORANZA FRENA SUBITO: L’ATTACCO DEI SOCIALISTI

Dalle auto a motore endotermico al riarmo per la difesa, fino al nodo migranti: dopo lo “schiaffo” delle ultime Elezioni Europee, e dopo soprattutto la spinta di un mondo che cambia rapidamente con l’avvento di Trump alla Casa Bianca, l’UE tenta il tutto per tutto lanciando nuove proposte, non sempre del tutto “unitarie” per la sua composita maggioranza. Dopo il caos generato sul piano per il Riarmo in Europa, oggi l’annuncio di una direttiva della Commissione Europea (presentata domani ufficialmente, ndr) sui rimpatri dei migranti trova subito un pezzo di maggioranza in netta direzione contraria: sono i Socialisti & Democratici, il partito ex PSE e di cui fa parte il Pd di Elly Schlein, a bocciare sonoramente la proposta europea della Commissione Von der Leyen sul nuovo regolamento unico per i rimpatri.



È in particolare l’accordo sugli hub di rimpatrio nei Paesi terzi a non essere digerito dal gruppo S&D che in poche ore presenta una nota al “veleno” contro la direttiva che domani sarà presentata a Strasburgo nella sessione plenaria del Parlamento Europeo: i Socialisti rivendicano di aver migliorato il Patto sulla migrazione, rendendosi disponibili a modificare la parte sui rimpatri che non viene minimamente accettato dal gruppo che fa riferimento al vicepresidente della Commissione Ue Teresa Ribera.



«Le cosiddette soluzioni innovative che sono state respinte in passato non sono la soluzione», così aggiunge alla nota di S&D la coordinatrice tedesca Birgit Sippel, facendo riferimento agli accordi tra Italia e Albania per i centri di rimpatrio, messi sullo stesso piano del piano Ruanda per il Governo UK. Secondo la componente socialista in Europa, accordi del genere sono sia «legalmente discutibili», sia comportano un maxi spreco di denaro dei contribuenti.

PD “CONVINCE” IL PSE AD ATTACCARE L’ACCORDO MIGRANTI ALBANIA: INTANTO IL GOVERNO TENTA LA STRADA DEI CPR

Se la direttiva ammette, oltre al regolamento unico sui rimpatri, la possibilità di costruire hub per il rimpatrio dei migranti irregolari anche in Paesi extra UE, i Socialisti UE non accettano che alla direttiva “Ordine di rimpatrio Europeo” si possa dare una sorta di “assist” al Governo italiano alle prese con uno scontro istituzionale e giudiziario con i giudici del Tribunale di Roma.



Ovviamente il regolamento previsto dall’UE vorrebbe portare ad una seria verifica sui criteri di ammissibilità degli hub in Paesi terzi – ad esempio, vengono esclusi dal rimpatrio le famiglie con minori o gli stessi minori non accompagnati – ma la decisione della Commissione UE, in attesa delle sentenze della Corte di Giustizia sul decreto Albania, rappresenta una “luce verde” alla proposta del Governo italiano. Così come sul fronte riarmo, anche per il tema rimpatri migranti buona parte del gruppo dei Socialisti si trova in disaccordo, se non proprio in bocciatura completa, delle proposte della stessa maggioranza di cui farebbe parte a Bruxelles: la mossa politica di Von der Leyen è quella di venire incontro alle istanze presentate da Italia, Francia e Germania, dove particolarmente Meloni e Merz chiedono all’Europa un cambio di passo accelerato sul fronte immigrazione.

Schlein cerca invece di convincere l’S&D a bocciare il piano del Centrodestra, mentre intanto da Palazzo Chigi si studia già una modifica importante dei centri in Albania per venire incontro ai prossimi regolamenti UE. Secondo le fonti di Governo di questi ultimi giorni, il Ministero dell’Interno avrebbe già pronto la bozza di un decreto trasformare i due centri costruiti in Albania (e per ora vuoti per l’opposizione dei giudici di Roma, ndr) in autentici CPR: Meloni attende il via libera dalla Corte di Giustizia sulla lista dei Paesi sicuri, ma quanto deciso dalla Commissione sulla direttiva unica rappresenta un deciso passo avanti per il Centrodestra, con dunque la “comprensibile” contro-mossa delle sinistre progressiste.



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