Un luogo pubblico da intitolare al parà Mirko Rossi

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Un luogo pubblico intitolato al parà piacentino Mirko Rossi, deceduto, a 41 anni, durante un’esercitazione, il 28 novembre 2017, nei dintorni di Roma. Rossi, sergente maggiore capo incursore del 17° stormo dell’Aeronautica, era residente a La Verza con la moglie. La proposta di Fratelli d’Italia, «che chiedeva di essere trasversale», è stata accolta dal Consiglio comunale con 16 voti a favore (Fdi, Lega, Civica Barbieri-Liberi, Civica Tarasconi, Pc Oltre e il sindaco Tarasconi) e 11 non partecipanti al voto. Tra il pubblico era presente anche la famiglia del parà.

In suo ricordo nella base di Furbara, dove è accaduto l’incidente, è stato piantato un ulivo in suo ricordo e posata una stele. È stato l’amico Nicola Domeneghetti (Fdi) a ricordare il parà, «un nostro concittadino». «La Giunta individuerà questo luogo in base alla toponomastica aggiornata e invierà il tutto alla prefettura, alla quale compete la decisione finale».

«Rossi era nelle forze speciali – ha proseguito Domeneghetti -, paracadutista, istruttore di alpinismo, esperto di combattimento. «Ha partecipato a diverse missioni di pace in scenari di guerra, quattro turni in Afghanistan. È stato in Libia. Ha prestato l’impegno in scenari ad altissimo rischio. “In ogni circostanza, anche quella più estrema, gli permettevano di rispettare le prerogative dell’incarico”, si legge in un encomio. “Lucido anche nelle situazioni più estreme”, in un altro. Le circostanze del decesso sono al centro di un’inchiesta ancora in corso e in particolare si concentrano sui soccorsi».

«Rossi riposa nel cimitero urbano, a pochi metri dal famedio dei caduti in guerra. È morto in servizio e non si trattava di un militare comune. I funerali si sono svolti all’aeroporto di San Damiano: era un uomo di Stato con doti e preparazioni non comuni. La vedova è stata ricevuta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Rossi non ha dato la vita solo quel giorno del novembre 2017, ma in ogni giorno in cui si è impegnato lontano dai suoi cari a Piacenza. Per questo chiediamo di dedicargli un luogo pubblico di significato».

IL SINDACO: «PARERE FAVOREVOLE»

«Non conoscevo – ha preso le parole il sindaco Katia Tarasconi – le belle cose che Domeneghetti ci ha raccontato. Si percepisce l’emozione e l’amicizia che il consigliere. Non so se sarà un giardino o altro, però posso dire che, nel momento in cui, c’è un evento che porta qualcuno a chiedere di avere qualcosa che ricordi un proprio caro, che dà un senso alla famiglia e agli amici, credo che sia qualcosa di bello. Non so come si concluderà la questione con la prefettura, ma c’è sicuramente il parere favorevole dalla Giunta».

Patrizia Barbieri ha ringrazia la sindaca per «il suo gesto di sensibilità». Stessa riflessione fatta da Luca Zandonella (Lega). «Aderiamo alla proposta, è un atto dovuto di fronte al sacrificio», ha espresso Caterina Pagani (Pc Oltre).

PD, PC CORAGGIOSA E APP NON PARTECIPANO

Non ha votato a favore Stefano Cugini (ApP) spiegando, «in uno degli interventi più difficili di sempre», la motivazione. «Vivo in una situazione di disagio. Questo è stato un tragico incidente sul lavoro, come purtroppo ne accadono tanti, troppi. Tutti sono sacrifici supremi: nel Piacentino, dal 2019 al 2023, abbiamo registrato 74 decessi. Faccio le condoglianze alla famiglia, a Piacenza è già presente un monumento ai paracadutisti e una via. E giustamente lo Stato ha deciso di ricordarne la memoria nei luoghi che il parà che frequentava. Se passa questa proposta, a quante persone dovremmo dedicare qualcosa? Da amministratore dobbiamo riflettere su questo. Non ci possono essere morti di serie A o di serie B sul lavoro».

Boris Infantino (Pc Coraggiosa) si è confrontato con Domeneghetti prima della seduta. «Anche io come Cugini – ha motivato, anche a nome del Pd – devo fare un intervento complicato. La dedica di un luogo pubblico viene fatta sulla base del merito, ma non vogliamo creare disparità sulla toponomastica. In città non ci saranno nuove lottizzazioni nei prossimi anni, siamo in difficoltà. Ho letto inoltre del contenzioso tra la famiglia e l’Aeronautica militare sui soccorsi».

Oltre a loro due non hanno partecipato anche Andrea Fossati, Tiziana Albasi, Sergio Ferri, Paola Gazzolo, Costanza De Poli, Stefano Perrucci (Pd), Matteo Anelli (Pc Coraggiosa), Elisabetta Menzani (Civica Tarasconi).



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