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Il calendario delle emissioni obbligazionarie sovrane nazionali prevede un nuovo BOT a 364 giorni mercoledì 12 e dei bond a medio lungo termine il giorno dopo. Per giovedì 13 marzo, infatti, sono attese 4 nuove aste di titoli di Stato tra cui un BTP 3 anni e un BTP Green cedola 4%. Presentiamole singolarmente soffermandoci su due aspetti in particolare, i loro rendimenti e i rispettivi pro e contro dei singoli prodotti.
L’obbligazione del Tesoro dalla durata più corta
Le aste di giovedì vedranno protagoniste 3 nuove riaperture dei termini di titoli già in circolazione e l’emissione di un titolo nuovo di zecca, con ISIN ancora da attribuire Si tratta del BTP 3 anni con data emissione 17/03/’25 (giorni dietimi: 0) e scadenza 15/06/2028, 3 anni e 3 mesi per i sottoscrittori della 1° tranche. L’importo offerto si colloca nella forchetta tra i 3,5 e i 4 mld di €, e in 1,2 quella supplementare.
La cedola nominale annua è del 2,65%, quasi il 2,32% al netto della ritenuta fiscale, mentre per il rendimento effettivo dovremo attendere il prezzo di aggiudicazione. Al momento quello del BTP con 3 anni di vita residua è del 2,587%, per cui la cedola sembra allineata al contesto di mercato. Tradotto, il prezzo finale dovrebbe essere prossimo a 100. Ancora,il titolo potrebbe interessare di più a chi cerca un porto sicuro per i risparmi a medio termine e rischio molto contenuto (durata e duration).
Ritornando alla cedola, le date di stacco sono il 15 dicembre e il 15 giugno, mentre la prima in assoluto è del tipo corta pagata tra 3 mesi. Per quest’ultima il tasso lordo è del 0,655220%, corrispondente ad un periodo di 90 giorni su un semestre di 182.
Il BTP per investire a medio-lungo termine
Per il BTP con matricola IT0005240350 si tratterà della 21° tranche in emissione per un importo compreso tra 0,75 e 1,25 mld di €, e in 0,25 quello supplementare. L’obbligazione ha data emissione 01/09/’16 (giorni dietimi: 16) e scadenza alla stessa data del 2033, per cui la durata residua è di altri 8 anni e mezzo.
La cedola annua lorda è 2,45%, il 2,143% depurata dalla ritenuta, ma il rendimento netto è decisamente superiore. Al momento il BTP prezza sui 91,20 centesimi, per cui il netto effettivo a scadenza è di circa 1 punto percentuale superiore alla cedola (3,35% circa).
Non male, quindi, per chi cerca una discreta soluzione di investimento sulla durata media del debito pubblico italiano. Qui l’aspetto da ponderare con attenzione (per i prossimi 2-3 anni almeno) è nell’andamento dei corsi sul secondario. La duration modificata è del 7,39, e il minimo lo ha toccato a ottobre 2022 in area 80.
Nuova tranche sul bond a 30 anni
Per gli investitori con adeguata propensione al rischio ecco invece la nuova tranche del BTP benchmark a 30 anni nato lo scorso autunno. È il BTP con ISIN IT0005611741 (scadenza 1° ottobre 2054) di cui arriverà la 5° tranche per un importo compreso tra 1,25 e 1,5 mld di € (0,3 supplementare). Il bond ha data emissione 17/09/’24, per 167 giorni di dietimi.
La cedola è del 4,30%, mentre il rendimento netto effettivo a scadenza è di poco superiore al 4%. L’obbligazione stamane passa di mano a 95,42, che è il minimo annuo, a beneficio del ritorno effettivo. Tuttavia, bisogna mettere in conto anche una robusta duration modificata (15,68), il che lo rende adatto a investitori molto attivi sul comparto dei titoli sovrani.
4 nuove aste di titoli di Stato tra cui un BTP 3 anni e un BTP Green cedola 4%
Infine ecco la 4° tranche del BTP Green con data emissione 13/04/’23 (giorni dietimi: 138) e rimborso finale al 30/10/31, tra 6 anni e 7 mesi buoni. L’ISIN è IT0005542359, la cedola annua lorda del 4% ma un rendimento effettivo lordo a scadenza inferiore. Al momento il titolo passa di mano a 103,85, per cui l’effettivo a scadenza è del 3,33% circa.
In linea di principio il bond sembrerebbe adatto per implementare più strategie operative alternative. Vale a dire tanto al cassettista quanto al trader su bond o per chi cerca l’incasso di poche cedole robuste prima di liquidarlo anzitempo. I prezzi attuali sono tra i più bassi degli ultimi 6 mesi mentre 1 mese fa quotava a ridosso dei 106 e a dicembre ha sfiorato anche i 108 centesimi.
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