Effettua la tua ricerca
More results...
Inchiesta in corso a Perugia, i dettagli sulle comunicazioni via Telegram potrebbero essere cruciali
L’inchiesta sulla morte di Andrea Prospero, lo studente di Lanciano di 19 anni, è entrata in una fase delicata, con i famigliari che continuano a respingere l’ipotesi del suicidio e gli inquirenti che si avvicinano a una possibile svolta. Le indagini riguardano in particolare l’attività svolta dal giovane nelle ore precedenti alla sua morte, avvenuta il 29 gennaio 2025. Andrea, infatti, è stato trovato senza vita in un monolocale nel centro storico di Perugia, dove si era trasferito per proseguire gli studi universitari in Informatica.
Il lavoro degli investigatori si è concentrato in queste ultime ore sull’analisi delle chat su Telegram e dei dispositivi trovati nella stanza di Andrea. Le conversazioni su Telegram, in particolare, potrebbero rivelare indizi cruciali riguardo le persone con cui il giovane stava comunicando. L’indagine ha avuto una svolta significativa grazie alle scoperte fatte dalla Polizia Postale.
Le chat Telegram sono state esaminate in dettaglio, dopo che la Polizia Postale ha scoperto che Andrea era iscritto a due gruppi, con utenti che utilizzavano nickname cifrati e che sembravano essere coinvolti in attività sospette. I gruppi in questione, sui quali l’inchiesta si sta focalizzando, potrebbero nascondere legami con il dark web e traffici illeciti. Secondo gli inquirenti, il giovane avrebbe iniziato a frequentare questi canali ancor prima del suo trasferimento a Perugia, insieme alla sorella gemella Anna. È proprio tra i membri di questi gruppi che si nasconderebbero le persone che avrebbero fornito ad Andrea diversi telefoni cellulari, carte di credito intestate a nomi sconosciuti e oltre 40 sim card, tutte trovate accanto al suo corpo.
Non solo, gli investigatori stanno cercando di capire chi abbia pagato l’affitto del monolocale dove Andrea è stato trovato morto, in particolare l’appartamento che il ragazzo aveva preso dal 8 gennaio al 30 gennaio 2025. L’analisi delle comunicazioni e degli elementi fisici, come i dispositivi rinvenuti nella stanza, sta progressivamente restringendo il cerchio attorno ai responsabili.
Un altro elemento chiave dell’inchiesta riguarda il presunto incontro di Andrea la mattina del 24 gennaio 2025. Secondo le ricostruzioni, il ragazzo avrebbe dovuto incontrarsi con qualcuno dopo aver lasciato l’Ostello Don Emilio Bromuri. Alcuni dettagli, come il fatto che Andrea sembrerebbe aver subito una discussione prima di morire, suggeriscono che il giovane potrebbe essere stato costretto a ingerire una grande quantità di farmaci, tra cui benzodiazepine e ossicodone, che avrebbero causato il suo decesso in breve tempo.
“Porta a Porta” e “Chi l’ha visto?” si occupano del caso
Stasera il caso di Andrea Prospero verrà trattato nella trasmissione “Porta a Porta” di Bruno Vespa, su RaiUno, mentre domani sera, Federica Sciarelli tornerà a parlarne nel programma “Chi l’ha visto?”, approfondendo i nuovi sviluppi dell’inchiesta.
Il legame con il Dark Web
Le indagini si concentrano anche sulla possibile connessione con il dark web. L’esame delle 60 sim telefoniche collegate al computer di Andrea sta portando gli esperti della Polizia Postale a esplorare la possibilità che il giovane fosse coinvolto in traffici illegali online. Le sim card, infatti, sembrano essere state utilizzate per collegarsi a una VPN, una rete virtuale privata che garantisce l’anonimato durante la navigazione su internet, soprattutto per accedere a siti nascosti o oscuri come quelli del dark web.
L’uso di una VPN, infatti, permette di nascondere l’indirizzo IP e navigare in modo anonimo, ed è noto che le reti VPN possono rallentare la connessione internet. Per superare questo problema, sarebbe stato necessario utilizzare più sim card, configurandole in modalità “batteria”, una pratica che rende possibile l’accesso simultaneo a più reti, simile a quella utilizzata in trasmissioni televisive in diretta.
In questo contesto, gli inquirenti stanno esaminando il traffico dei dati e l’hard disk del computer di Andrea per ricostruire le sue attività online e verificare se il giovane fosse coinvolto in attività illecite, come la pedopornografia o il traffico di criptovalute. Le indagini stanno cercando di determinare se Andrea fosse in contatto con persone o organizzazioni criminali, ipotesi che potrebbe spiegare la sua morte prematura.
Un ragazzo con un profilo “pulito”
A colpire gli investigatori è il fatto che Andrea, descritto dalla sua famiglia come un ragazzo tranquillo e timido, avrebbe potuto essere usato come prestanome da qualche organizzazione. Nonostante il suo “profilo pulito”, potrebbe essere stato coinvolto inconsapevolmente in attività illecite, forse sfruttato da qualcun altro per compiere azioni fuori dalla sua portata. Se questa ipotesi dovesse essere confermata, la sua morte potrebbe trasformarsi in un caso di omicidio camuffato, con i responsabili che avrebbero avuto il tempo e le capacità per cancellare le tracce lasciate sul computer e sui social di Andrea.
Un giallo che continua a suscitare mistero
Il caso di Andrea Prospero rimane avvolto nel mistero, con indagini che si intensificano ogni giorno, ma senza risposte definitive. La sua morte, collegata al mondo oscuro del dark web, potrebbe rivelare dettagli sconvolgenti su una vita parallela del ragazzo che nessuno avrebbe mai immaginato. Gli inquirenti sono determinati a scoprire tutta la verità, ma per ora, il caso continua a lasciare domande senza risposta, mentre la famiglia di Andrea attende con ansia giustizia per il giovane che considerano una vittima innocente.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link