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FOLLONICA. È appena trascorso il lungo fine settimana de “I 100 giorni” e come per tutti gli appuntamenti di un certo rilievo (si parla di numeri che oscillano tra le 2000 e le 5000 presenze di giovani maturandi), dopo la sua conclusione, si raccolgono le impressioni non senza notare che da una ricorrenza prima festeggiata con una pizza di classe, oggi si passa almeno una notte fuori casa. È quello che è successo durante l’ultimo fine settimana a Follonica.
Dove una diciassettenne senese è rimasta ferita al volto dallo scoppio di un petardo lanciato in discoteca.
Un’occasione nata alcuni anni fa, che oggi è diventata un evento grazie all’organizzazione di alcuni locali della zona come Il Tartana, che di questo appuntamento fu promotore e di cui continua a far parte.
Un appuntamento che dopo il lungo inverno, durante il quale di turismo non c’è ancora traccia nonostante le pluridichiarate intenzioni, l’arrivo di questi ragazzi che animano un fine settimana nel mese di marzo è come prendere aria dopo un’apnea prolungata, una boccata di ossigeno per una parte dell’economia locale.
Dai locali notturni, ai bar, alle pizzerie o alle strutture ricettive (seconde case incluse), tutti in qualche modo vengono coinvolti da questa “full immersion” di tre giorni. Tutti, chi più chi meno, hanno un ritorno economico da questo appuntamento annuale. Al momento non ci sono ancora dati abbastanza precisi ma la presenza dei ragazzi in città si è fatta notare.
Ferita al volto da un petardo
È tornata a casa con i capelli appiccicati di sangue, il mattino successivo, dopo essere stata medicata al volto dal personale sanitario del pronto soccorso che le ha applicato la colla e una graffetta per chiudere la ferita vicina al sopracciglio.
A raccontare la paura e il dolore provati da una studentessa diciassettenne di Siena al quotidiano La Nazione, è la mamma della ragazza. Che ha sporto denuncia. La figlia è rimasta ferita al volto dopo che, in un locale della città del golfo, le è stato lanciato un petardo.
Gli studenti ormai prossimi all’esame di maturità sono arrivati a Follonica sabato 8 marzo e sono tornati a casa lunedì 10. Domenica 9 erano in discoteca, quando su un vassoio, hanno visto i petardi. Uno è scoppiato in faccia alla ragazza che ha cominciato a sanguinare copiosamente. Si è subito messa la mano sulla ferita e si è diretta verso il buttafuori che l’ha soccorsa immediatamente, l’ha messa in sicurezza e l’ha accompagnata all’ambulanza che era fuori dal locale. da qui è stata portata all’ospedale di Massa Marittima dov’è stata medicata.
B&B e seconde case piene di studenti
Numeri grandissimi, quelli dei ragazzi che hanno partecipato alla festa deli 100 giorni a Follonica, e che hanno portato una boccata d’aria nelle strutture che si sono organizzate per accogliere gli studenti, ben prima dell’inizio della stagione.
Da parte della categoria dei B&B il feedback è positivo. «In generale ci sono state diverse richieste – conferma la presidente Rita Lotti – e le strutture, almeno quelle aperte, hanno lavorato tutte durante questo fine settimana».
Stessa cosa per i villaggi che, pur riconoscendo qualche sacrificio da fare come quello dell’aumento della sorveglianza interna, giudicano positivamente questa ricorrenza. «Va messo in conto che quei giorni sono dedicati a loro – spiega il proprietario di una CAV – certo è stato necessario inserire nell’organico un guardiano notturno che controllasse gli esterni della struttura e all’occorrenza intervenisse, ma questo era nel conto. Non tutti avrebbero potuto accogliere questi giovani, soprattutto chi è troppo vicino ad altre strutture o a condomini abitati perché per loro la notte non arriva mai».
La parte del leone la fanno comunque le seconde case, spesso di proprietà, a cui si sono aggiunti gli affitti brevi dove si sono riversati il maggior numero delle migliaia di ragazzi che nei giorni scorsi erano a Follonica.
Residenti infuriati, l’assessore: «Nessun episodio grave, abbiamo gestito la situazione»
«Nel complesso – specifica l’assessore alla sicurezza Giorgio Poggetti – ci possiamo ritenere soddisfatti. La cosa è stata gestita e non subita e questo è un dato importantissimo. Non si sono verificati episodi di particolare gravità, né ci sono arrivate segnalazioni in tal senso». Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore al turismo Stefano Boscaglia.
Poi c’è chi proprio non riesce a gioire di questa “invasione”. Sono i residenti, quelli che non ci guadagnano nulla tranne due o tre notti insonni a seconda di dove hanno la fortuna (o sfortuna) di vivere. Ma quello che più non è andato giù a molti cittadini riguarda la mancanza di rispetto nei confronti della città stessa: bottiglie rotte e cestini rovesciati, qualche danno più importante a manufatti, schiamazzi a ritmo continuo, marciapiedi imbrattati dal troppo uso di alcol e uno sconsiderato abbandono di rifiuti. E petardi che hanno creato qualche problema agli animali domestici. Qualcuno allora azzarda la domanda, ma sottovoce per evitare il linciaggio mediatico: il beneficio di alcuni può andare a discapito di molti?
Quell’equilibrio che non è facile ritrovare
La domanda probabilmente non avrà mai risposta. Quello che invece può essere considerato una certezza, è che questi giorni di marzo sono diventati la cartina di tornasole dell’estate che verrà, l’anticipo della prossima stagione estiva, quando ancora si cercherà di “trovare una quadra” tra i diritti degli uni e quelli degli altri, tra i residenti e i turisti, triste mantra che nell’ultimo anno viene ripetuto da sindaci e cittadini di tutte le mete turistiche italiane.
O almeno di quelle che al momento giusto non hanno saputo mettere un freno all’assalto dei vari flussi, tutti diversi, ma con un unico denominatore comune: l’ignoranza. Il turismo infatti c’è sempre stato, se non qui in altre più famose località di tutto il mondo, ma mai aveva creato tanti problemi come negli ultimi decenni. Segno inequivocabile che la differenza la fa la qualità.
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