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Una presenza a sorpresa, non annunciata, nella conferenza stampa della vigilia del derby contro il Cerignola. Nicola Canonico si è ripresentato allo ‘Zaccheria’ a quattro mesi di distanza dall’ultima uscita pubblica, quando preannunciò l’arrivo proprio di Zauri e Leone.
Il ritorno è stato finalizzato in primis per incontrare i calciatori e lo staff, per complimentarsi per le recenti prestazioni. Ma è stata l’occasione anche per sviscerare vari tempi, a partire da quello legato al futuro del Foggia e della sua stessa gestione. Che Canonico non abbia più l’entusiasmo di un tempo è cosa nota, ma la cessione del Foggia è lontanissima dalla sua realizzazione, anche perché il patron ha fissato dei parametri abbastanza chiari. Ma al di là di questo, manca ancora l’offerta: “Sto aspettando che qualcuno si faccia avanti con serenità, senza attendere tempi biblici. Se uno ha interesse per il Foggia deve farlo entro la fine del mese, perché poi dobbiamo iniziare a programmare”.
Non ha intenzione di lasciare a chicchessia: “Voglio conoscere il soggetto, il patrimonio, la solvibilità. Altrimenti, non mi siedo neanche al tavolo. Voglio un’offerta vincolante con penale. La valutazione della società sarà debiti comprensivi. Mi auguro si faccia avanti qualcuno di serio”.
Altrimenti, si proseguirà con il Canonico 5.0, senza timori di abbandoni: “Non ho mai fatto mancare il supporto economico. Abbiamo sempre onorato al meglio ogni scadenza. Ho sempre detto che se non c’è un’alternativa a Canonico, il club difficilmente fallisce”.
La strategia, nel caso in cui non si dovesse concretizzare un avvicendamento, è già definita: stop ai nomi, quelli che hanno sempre disatteso le aspettative: “Per me il calcio dei nomi è finito. Voglio giocatori che sudino la maglia e siano pronti a dare tutto per il Foggia. I nomi sono stati la più grande delusione di questi quattro anni”. Si proseguirà sulla falsariga di quanto già visto a gennaio, ovvero una squadra che accolga ragazzi affamati e con la carta d’identità piuttosto verde.
L’assenza di Canonico è direttamente collegata alla contestazione: “Sono sempre figlie dei risultati. Fin quando si rimane nella semplice contestazione, il presidente non può dire niente. Ma quando si va oltre, con le offese, io rispondo con l’assenza. Perdo la passione che ho”.
Il ritorno allo ‘Zac’ è anche l’occasione per parlare di Zauri e Leone. Nel mentre, il patron annuncia anche la chiusura delle querelle Vezzoni: “Domani mattina firma il prolungamento fino al 2026. Franco è un ragazzo che abbiamo preso dall’Inter in scadenza, lo abbiamo valorizzato e trattato come un figlio. Ho voluto guardarlo negli occhi per capire se si potesse trovare l’intesa. Non sarà il solo a rinnovare”.
Su Zauri e Leone il discorso sarà affrontato più in là, anche in attesa di una potenziale trattativa per la cessione del club. Ma nei confronti del duo, il presidente ha speso belle parole: “Stanno facendo un buon lavoro, poi io vedo anche altri aspetti, valuto a 360°. La loro volontà di rimanere mi riempie di orgoglio. Per ora non c’è fretta, ci sentiamo quotidianamente, ma prima di chiudere il rinnovo devo avere la serenità di capire se c’è qualcuno che si fa avanti. Ora ci attende una settimana impegnativa dove ci giochiamo buone possibilità anche di disputare i playoff, che sono un campionato a sé”.
Una corsa per i playoff che ha subito il condizionamento delle vicende legate a Taranto e Turris: “Una società come la nostra che ha rispettato tutte le scadenze, si trova a perdere 9 punti. È assurdo. C’è un’articolo delle Noif, il 53, che è stato scritto da qualcuno che non capisce nulla sul valore sportivo. Il girone di andata ha visto partite regolari che Taranto e Turris hanno vinto, perso e pareggiato. Nel girone di ritorno il Taranto ha giocato con la Beretti, sarebbe stato giusto attribuire i 3 punti a tutti. Queste cose vanno normate, ci sono società che pagano, che hanno fatto trasferte, preso squalifiche, subito infortuni. Qualcuna ha percepito il minutaggio. È un campionato falsato”.
Chiosa dedicata alle strutture, una delle fonti di malessere di Zauri e non solo: “Il Foggia ha sei squadre, ci sono la Beretti, la Primavera, l’under 15, l’under 17 e la squadra femminile. Io vorrei trovare una struttura in cui tutto il Foggia possa allenarsi. Ora non abbiamo strutture e uno dei motivi degli infortuni è proprio questo”, dice alludendo all’alternanza tra il sintetico della Figc e l’erba naturale dello Zaccheria. Ma la ricerca della struttura potrebbe anche coinvolgere un’altra provincia: “Stiamo vedendo anche fuori. L’importante è che la squadra si alleni, poi potrebbe essere anche un vantaggio perché sarei più vicino alla squadra”.
ZAURI – Intanto, domani si gioca a Cerignola. L’Audace vuole vincere il sesto derby su sei in campionato, per tenere la prima posizione, resa più precaria dal pari di Picerno e dalla rivoluzione della classifica per la duplice esclusione. Il Foggia, sulla carta, ha molto meno da perdere, ma gli obiettivi dell’avversario non devono essere affatto un problema: “Siamo pronti, arriviamo carichi e tranquilli. Il Cerignola è una squadra solida, ha preso pochi gol. Spesso ne segna uno e porta a casa la partita. Noi ultimamente segniamo di più subendo qualche gol di troppo, ma non siamo nella condizione di pensare a stare solo dietro. Ci attende una settimana impegnativa, domani è la prima prova. Ma noi dobbiamo vincere, a prescindere dall’avversario”.
Sul presidente aggiunge: “Non abbiamo mai litigato. Avere qualche visione differente non vuol dire non andare d’accordo. Abbiamo una linea comune, ovvero che il Foggia faccia bene. Essere qui insieme lo dimostra. Domani dobbiamo
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