chi può recuperare ancora le spese e come — idealista/news

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Dopo 7 anni dal suo lancio è scattato lo stop per il bonus verde che, insieme ad altre agevolazioni fiscali, non è stato previsto per l’anno in corso e non rientra più nei bonus casa 2025. Se da una parte questo bonus non è stato più rinnovato, dall’altra c’è ancora la possibilità di recuperare alcune spese, a patto di sapere quali e come fare.

Vediamo insieme quali sono i lavori che rientrano nel bonus verde, quando è fissata la sua scadenza, chi può ancora beneficiare di questa agevolazione e in che modo. 

Il bonus verde è ancora in vigore?

A distanza di meno di un decennio dalla sua introduzione, il bonus verde è finito in soffitta nei mesi scorsi e non sarà più tra quelli disponibili, diversamente da altri, come ad esempio il bonus cancello elettrico 2025. A introdurlo è stata la legge di Bilancio 2018, cui hanno fatto seguito delle conferme, fino ad arrivare a quella prevista dalla finanziaria 2022, con la proroga fino al 2024. 

Quanti hanno sperato fino all’ultimo sono rimasti delusi, visto che il bonus verde non è più in vigore nel 2025, complice la sua scadenza avvenuta il 31 dicembre 2024. 

Bonus verde 2025: le novità dalla legge di Bilancio

Come anticipato poc’anzi, la legge di Bilancio 2025 non ha rinnovato il bonus verde che, di conseguenza, non è più attivo dall’1 gennaio di quest’anno. Ciò significa che a partire da tale data, le spese sostenute per la sistemazione e il miglioramento degli spazi verdi degli edifici non potranno più beneficiare della detrazione fiscale del 36% su una spesa massima di 5.000 euro per ciascun immobile. 

Quando scade il bonus giardini?

Alla luce della mancata proroga per il 2025, il bonus giardini è scaduto il 31 dicembre 2024 ed è questo il termine ultimo entro il quale si saranno dovute sostenere le spese per accedere all’agevolazione fiscale. 

In altre parole, non si potrà più beneficiare della detrazione del 36% per le spese fatte a partire dall’1 gennaio 2025, mentre si potranno ancora recuperare quelle sostenute negli anni precedenti e precisamente nel 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024. 

Chi ha eseguito dei lavori in questo lasso temporale potrà richiedere la detrazione Irpef del 36% da ripartire in dieci quote annuali di pari importo. La suddetta detrazione va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo, pertanto la somma massima che si può avere è di 1.800 euro, ossia il 36% di 5.000 euro, per immobile.

Che lavori rientrano nel bonus verde?

Diverse sono le spese agevolabili nell’ambito del bonus verde e importanti indicazioni in tal senso sono fornite dall’Agenzia delle Entrate, in una circolare datata 26 giugno 2023, in cui si legge che la detrazione spetta per: 

  • sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
  • realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili;
  • fornitura e messa a dimora di piante o arbusti di qualsiasi genere o tipo;
  • riqualificazione di tappeti erbosi, ad esclusione di quelli utilizzati per uso sportivo con fini di lucro.
  • spese di progettazione e manutenzione se connesse all’esecuzione degli interventi indicati prima.

Il bonus verde è riconosciuto anche per le spese sostenute per interventi eseguiti sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, fino a un importo massimo complessivo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo.

In tal caso, la detrazione del 36% spetta al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, a patto che abbia provveduto al versamento della stessa al condominio entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Bonus verde: le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate

Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate sul proprio sito, l’accesso alla detrazione fiscale del 36% può avvenire solo se si rispettano determinati requisiti. Innanzitutto, le spese devono essere effettuate con mezzi di pagamento tracciabili, quali ad esempio bonifico bancario o postale, avendo cura di specificare nella causale la tipologia di spesa.

La detrazione si potrà avere solo dietro presentazione di un’autocertificazione in cui si dovrà inserire la somma totale delle spese, da indicare nel Modello 730 o Redditi PF dell’anno in cui sono state effettuate.

È necessario altresì conservare le fatture e le ricevute con una descrizione accurata e dettagliata dei lavori, in modo da esibirle in caso di controlli fiscali da parte dell’Agenzia dell’Entrate.



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