Con DAMA si estende il polo tech dell’Emilia-Romagna

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Dalla ricerca scientifica alla medicina, dall’industria manifatturiera all’intelligenza artificiale, fino alla finanza e alla sicurezza IT, l’aumento della complessità dei dati e la necessità di elaborazioni sempre più veloci stanno trsformando i centri di supercalcolo in risorse altamente strategiche, i cui benefici sono evidenti sia nell’ambito privato sia in quello pubblico. Simulare fenomeni climatici, sviluppare nuovi farmaci, progettare materiali innovativi o analizzare grandi moli di informazioni richiede elevatissime potenze computazionali, ormai indispensabili per accelerare l’innovazione e mantenere la competitività. In questa direzione si sta muovendo la Regione Emilia-Romagna, che sta rafforzando il proprio ruolo promotore per l’innovazione con la trasformazione del Tecnopolo Manifatturiero, un’area industriale riqualificata che sta diventando un punto di riferimento per il calcolo e il supercalcolo, che da oggi assume una nuova identità con il nome DAMA, acronimo di “Data Manifattura”.

Si tratta di un’importante iniziativa di rigenerazione urbana e industriale nel quale la Regione intende creare un ecosistema dedicato alla ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico che comprenderà diverse strutture di rilievo nazionale e internazionale, come quelle del Cineca e del Centro Meteo Europeo, che già hanno preso posto all’interno di DAMA.

Strutture che consolidano DAMA come un polo di eccellenza per il calcolo ad alte prestazioni e la ricerca sui cambiamenti climatici – ha esordito l’Assessore regionale allo sviluppo economico, Vincenzo Colla in occasione della conferenza di presentazione del nuovo nome e dello stato d’avanzamento dei lavori del polo tecnologico -. Un vero e proprio campus dell’innovazione con una forte identità territoriale e una visione internazionale la cui realizzazione si inserisce in una strategia di sviluppo che mira a valorizzare le competenze e le infrastrutture esistenti, creando un hub di riferimento per le tecnologie avanzate. Con l’obiettivo di rafforzare la competitività del territorio, attrarre investimenti e favorire sinergie tra imprese, università e istituzioni di ricerca”.

Un centro di innovazione aperto e multidisciplinare

Il DAMA è oggi in gran parte un cantiere in gran fermento, ma a regime si estenderà su una superficie di circa 130.000 metri quadrati e comprenderà diversi edifici destinati alla ricerca, alla formazione e allo sviluppo industriale. “Una cittadella della scienza con un approccio trasversale – interviene il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale –, capace di integrare diversi settori produttivi: dalle biotecnologie alla microelettronica, dall’automotive all’intelligenza artificiale. Con l’obiettivo di creare un ambiente favorevole all’innovazione e alla collaborazione tra imprese, startup e centri di ricerca”.

Il centro ha già attirato l’interesse di alcuni player internazionali, tra cui ST Microelectronics, che svilupperà nuovi microchip per applicazioni avanzate e molti altri soggetti, tra cui istituzioni accademiche e imprese private, stanno valutando la loro partecipazione al progetto, portando l’Emilia-Romagna a connotarsi come un punto di riferimento per lo sviluppo delle tecnologie emergenti. Un’operazione che vede la collaborazione tra pubblico e privato per la creazione di un polo tecnologico di livello mondiale e che a oggi calcola un investimento complessivo che ammonta a circa 430 milioni di euro, con il la metà delle risorse che provengono da fondi europei.

Il centro Cineca che gestisce il supercomputer Leonardo presso il nuovo polo tecnologico DAMA di Bologna

Oltre alle infrastrutture già operative, come il supercomputer Leonardo gestito dal Cineca e il Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF – European Centre for Medium-Range Weather Forecasts), il polo tecnologico continuerà a espandersi con nuovi progetti e strutture.

Tra questi, l’Università delle Nazioni Unite aprirà la sua prima sede italiana all’interno del complesso, rafforzandone la dimensione internazionale. Anche l’ENEA avrà una propria presenza, portando il suo contributo nel campo dell’energia e dello sviluppo sostenibile.

Altra novità sarà l’AI Factory, un centro dedicato all’intelligenza artificiale che stimolerà la ricerca e lo sviluppo in questo settore a cui supporto verrà installato un nuovo supercomputer, con una capacità di calcolo dieci volte superiore rispetto a Leonardo. L’ampliamento del Tecnopolo comprenderà inoltre la realizzazione di una torre di nove piani, progettata per ospitare uffici e laboratori, offrendo nuovi spazi per la ricerca e l’innovazione.

Il supercomputer Leonardo nel cuore del DAMA

Ad avere già preso posto all’interno del Tecnopolo di Bologna è il supercomputer Leonardo, gestito dal Cineca (Consorzio Interuniversitario per il Calcolo Automatico dell’Italia Nord-Orientale), che risulta essere tra le infrastrutture di calcolo più potenti al mondo.

Quando è stato inaugurato, Leonardo era il quarto supercomputer più potente al mondo; oggi si colloca al nono posto – ha spiegato il Alessandra Poggiani, direttore generale del Cineca –. Un sistema, finanziato dal governo italiano e dalla Commissione Europea, che è oggi pienamente operativo e rappresenta una risorsa fondamentale per la comunità scientifica, riuscendo a 250 milioni di miliardi di operazioni al secondo”.

Il sistema di raffreddamento è a liquido, che rende Leonardo altamente efficiente dal punto di vista energetico, assegnando alla struttura attuale un assorbimento di circa 7 megawatt, con una previsione di crescita fino a 20 megawatt quando il sistema sarà completamente a regime.

Una macchina da record che è vera risorsa aperta alla comunità scientifica. “Il 90% delle sue capacità di calcolo è destinato gratuitamente alla ricerca scientifica, attraverso bandi e call gestiti dalla Commissione Europea e dal governo italiano”, puntualizza Poggiani.

Una potenza che, se storicamente veniva impiegata prevalentemente in fisica nucleare e scienze delle costruzioni, oggi, con la crescente diffusione dell’intelligenza artificiale generativa, fa di Leonardo un’infrastruttura di riferimento per l’addestramento dei modelli AI e l’elaborazione di big data.

L’evoluzione del Tecnopolo DAMA non si limita all’ambito accademico, ma punta a coinvolgere anche il mondo industriale. “Con la prossima costruzione dell’AI Factory, ci apriremo anche alle PMI e alla Pubblica Amministrazione, offrendo formazione e supporto per lo sviluppo di soluzioni AI avanzate” ha anticipato il direttore del Cineca.

Abita presso il DAMA il supercalcolo al servizio del meteo di ECMWF

Un’altra struttura che ha ormai preso residenza al DAMA è il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF), che ha scelto Bologna come sede del suo centro dati, per l’elaborazione delle previsioni meteorologiche e climatiche a medio e lungo termine. Dati il cui alto livello di dettaglio e precisione supporta servizi meteorologici nazionali, enti di ricerca e organizzazioni internazionali.

l’ECMWF è il cuore del supercalcolo europeo per le previsioni meteo a medio termine che ha sede cpresso il DAMA di Bologna

Sfruttando la potenza del supercomputer installato a Bologna, il Centro può simulare fenomeni meteorologici complessi, fornendo strumenti essenziali per la gestione delle emergenze, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la pianificazione territoriale. L’ECMWF sta inoltre investendo nello sviluppo di modelli previsionali avanzati basati sull’intelligenza artificiale, combinando algoritmi di apprendimento automatico con la fisica atmosferica per migliorare ulteriormente la precisione delle simulazioni.

Una caratteristica delle attività del centro è l’accesso aperto ai dati, che permette a scienziati e istituzioni di tutto il mondo di utilizzare le informazioni elaborate dall’ECMWF per la ricerca e lo sviluppo di nuove applicazioni nel settore meteorologico. Una politica che vuole essere a favore di una maggiore condivisione delle conoscenze per accelerare l’innovazione tecnologica nel settore delle previsioni atmosferiche.

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