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Bologna, 11 marzo. Torna la primavera e con lei le Giornate del Fai. E dunque quelle riaperture eccezionali di scrigni di grande interesse storico e artistico, che normalmente non sono visitabili per il grande pubblico.
Sabato 22 e domenica 23 marzo tornano, per la 33esima edizione, le Giornate Fai di Primavera, il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del Belpaese, organizzato dal Fai-Fondo per l’Ambiente Italiano Ets grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari: 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 delegazioni e Gruppi Fai attivi in tutte le regioni.
Il Castello di Galeazza a Crevalcore e il museo nannirgola, tra i luoghi aperti per le Giornate di Primavera del Fai in provincia di Bologna nel weekend del 22 e 23 marzo 2025
Un’edizione speciale, in occasione dei 50 anni dalla nascita del FAI – fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli – che anche attraverso le Giornate Fai di Primavera ribadisce la missione culturale che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni, con i cittadini e per il Paese, e che si realizza nella cura e nella scoperta di tanti luoghi speciali – oltre 13 milioni visitatori, 16.290 luoghi aperti in oltre 7.000 città in 32 edizioni – con lo scopo di educare la collettività alla conoscenza, alla frequentazione e alla tutela del patrimonio di storia, arte e natura italiano.
Anche nella nostra città, dunque, non possono mancare i luoghi speciali da visitare. A partire dal museo marionannivirgola (ingresso dedicato agli iscritti Fai), ospitato nel palazzo settecentesco di via Santo Stefano dove vive il maestro della luce Mario Nanni, tra i massimi esperti mondiali di illuminazione di spazi storici e opere d’arte, che mescola elementi classici con accenti moderni e che funge anche da studio dell’artista, oltre che da museo, ed è sede della marionannischolé. Si schiude anche l’Oratorio di San Filippo Neri, oggi spazio culturale in via Manzoni 5, realizzato nel 1733 da Alfonso Torreggiani. Iconico il restauro dell’edificio, a firma di Pier Luigi Cervellati, che si è integrato nell’opera barocca, lasciando a vista la ricostruzione della cupola, e ha permesso così di storicizzare i danni dei bombardamenti aerei dell’ultimo conflitto mondiale.
Sempre restano in centro storico, ecco Palazzo Hercolani, in Strada Maggiore. Costruito fra il 1785 e il 1795 dall’architetto Angelo Venturoli, è uno dei principali esempi di barocco in città. Nella vicina via Zamboni, al numero 22, si svela pure Palazzo Malvezzi Campeggi, completato nel 1548 e dunque in pieno stile rinascimentale: oggi ospita una delle sede del dipartimento di Scienze Giuridiche.
Anche in tutto il territorio metropolitano ci sono luoghi da segnarsi in agenda, magari per una gita fuori porta. Una delle aperture riguarda il Castello e il parco di Galeazza, frazione di Crevalcore, costruito in stile medievale nel 1870. Una residenza preziosa, danneggiata dal sisma del 2012, che ora sta rinascendo: da non perdere il parco, fra alberi secolari e fioriture primaverili. Restando nella ‘Bassa’, a Budrio, si svela la chiesa di San Domenico: un gioiellino, che si staglia come fondale di piazza Antonio da Budrio, che viene riaperto dopo 12 anni. Le Giornate di Primavera del Fai saranno dunque anche un’occasione per riscoprirne la fondazione, avvenuta nel diciassettesimo secolo ad opera della Confraternita del santissimo Rosario. Nel vicino territorio di Medicina, una tappa fuori dal comune è sicuramente il borgo di Portonovo, città ideale del ‘700: qui sono proposte anche letture in alternanza a brani musicali.
Puntando invece verso la Romagna, eccoci a Imola. Sul Santerno si potrà visitare l’ex direzione sanitaria dell’ospedale psichiatrico provinciale Luigi Lolli, oggi sede di vari servizi ambulatoriali.
Sulle colline di San Lazzaro di Savena, invece, apre al pubblico l’Abbazia di Santa Cecilia della Croara. Chiesa sorta su un sito antichissimo, dal 2005 è stata dichiarata Patrimonio Unesco Monumento testimone di una cultura di pace ed è stata restaurata dal 2007. Sempre nello stesso comune si apre anche la Casa di Cesare Maltoni (in località Caselle), luogo di impegno sociale e scientifico legato al medico scomparso nel 2001.
Dall’altra parte della provincia, invece, in Valsamoggia, sabato 22 non può mancare all’appello il Parco regionale dell’Abbazia di Monteveglio, con il suo borgo da scoprire a piedi, in veri e propri trekking.
Infine, una puntata in Appennino, fino a Camugnano. Si trova qui Palazzo Comelli, nel borgo storico di Ca’ Melati, nella suggestiva frazione di Bargi: in occasione delle aperture eccezionali si potrà visitare la Sala delle Stampe-Archivio.
E, per chiudere la carrellata di location, a Marzabotto si svelano la chiesa, il castello e il casamento di Medelana, borghetto del sedicesimo secolo: previsto un percorso ad anello di circa 45 minuti.
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