Katia Torri: “Pensioni pignorate, famiglie con bimbi in strada, vi racconto l’emergenza abitativa a Parma” 

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“Ci sono tanti lavoratori, lavoratrici e famiglie con minori in strada a Parma. I servizi sociali sono oberati perchè hanno avuto un incremento di richieste assurdo, un singolo assistente sociale spesso deve affrontare fino a 3 mila casi. Al nostro sportello c’è stato un aumento esponenziale dei lavoratori e delle lavoratrici” 

Katia Torri è attiva da 25 anni nella Rete Diritti in Casa, un collettivo di lotta per la casa che ha attivo uno sportello per l’emergenza abitativa che si tiene ogni martedì a partire dalle ore 18 all’interno della Casa Cantoniera di via Mantova a Parma. 

“Sarebbe necessario mettere delle regole: ristrutturare e rendere subito agibili tutto il parco delle case popolari. L’intervento che sta facendo il Comune con il piano Fa la casa giusta è un’ottima cosa”. 

Chi vive in strada, oggi, a Parma? 

“Ci sono tanti lavoratori, lavoratrici e famiglie con minori in strada a Parma. Se sei sfrattato i bambini fino a 13 anni vanno con la madre nella casa di accoglienza femminile, gli uomini e i ragazzi sopra i 18 anni vanno nel dormitorio maschile mentre i ragazzi tra i 13 e i 18 anni non trovano posto da nessuna parte. E cosa fanno? Spesso finiscono in istituto o in strada, o vivono in auto con i genitori. Non è una soluzione”. 

Queste situazioni, con minori in strada, sfuggono ai servizi sociali? 

“I servizi sociali sono oberati perchè hanno avuto un incremento di richieste assurdo, un singolo assistente sociale spesso deve affrontare fino a 3 mila casi. Ci sono stati diversi tagli a pioggia, nel corso degli ultimi anni, partiti a livello statale, regionali e poi per forza comunale. Poi per i poli dei servizi sociali che si trovano ad affrontare uno tsunami con l’ombrellino. Progressivamente sono diminuiti i fondi destinati ai servizi sociali”.  

Quante persone si trovano attualmente in occupazione abitativa a Parma? 

“Sono 150 le persone che vivono nelle occupazioni abitative in circa una decina di case, 400 persone sono passate in case occupate, nel comune di Parma. Gli alloggi occupati di piazzale Matteotti, che avrebbero dovuto essere vendute dalla Regione diventeranno case popolari. Il Comune di Parma infatti le ha comprate a questo scopo” 

Ha visto dei cambiamenti, nel corso degli ultimi 15/20 anni, nella tipologia di persone che si rivolgono al vostro sportello? 

“E’ aumentano esponenzialmente il numero dei lavoratori. Anche le persone con un impiego fisso e con uno stipendio medio non riescono ad affittare una casa o semplicemente, anche se avrebbero i soldi per pagare, non gliela affittano. Prima c’erano più persone senza lavoro o con un lavoro precario. Anche le famiglie fanno fatica a trovare una casa in affitto, tendenzialmente non si affitta a famiglie con bambini.

I lavoratori italiani hanno comunque un paracadute familiare che gli permette di non finire in strada, anche se sono in difficoltà ed è più facile che trovino perchè non ci son pregiudizi razziali. Gli italiani sono più soggetti ad avere difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo. Ci sono diversi casi, nelle fasce d’età dai 20 ai 60 anni” 

Altri hanno difficoltà a pagare l’affitto nelle case popolari. Spesso i condomini sono misti e c’è la spesa del condominio, che arriva a delle cifre esose che il pensionato medio non riesce più ad affrontare. Pensionati che si trovano la pensione pignorata. Capita che alcuni proprietari, dopo aver fatto un affitto con canone agevolato, che chiedono poi i soldi in nero che spesso vengono aggiunti alle spese condominiali”

Poi c’è il tema degli affitti turistici…

“Alcuni non affittano a famiglie perchè preferisci affittare una settimana a fini turistici. E’ successo anche in un ex casa popolare nel quartiere Pablo. Dopo la scadenza del contratto di affitto – ci viveva una famiglia da anni che ha sempre pagato l’affitto – il figlio del proprietario ha deciso di trasformare la casa in un affitto turistico. Sono stati sfrattati. Ci sono molti casi di questo tipo” 

Come giudica gli interventi dell’assessorato al Welfare del Comune di Parma sul tema casa? 

“Con le ultime Amministrazioni e gli assessorati di Rossi e Brianti si vede che c’è la volontà di fare qualcosa però non c’è il coraggio di mettere in discussione, non la proprietà privata, ma l’abuso della proprietà privata per mettere dei paletti al mercato libero. Sarebbe necessario mettere delle regole: ristrutturare e rendere subito agibili tutto il parco delle case popolari.

L’intervento che sta facendo il Comune con il piano Fa la casa giusta è un’ottima cosa. Dialogando con l’Amministrazione siamo riusciti ad ottenere diversi miglioramenti e l’apertura di alcune finestre. Faccio un esempio: se al momento dell’assegnazione della casa popolare una persona lavorava e poi ha perso il lavoro la sua situazione cambia, perchè attualmente l’Isee di riferimento è quello di due anni prima.

E’ giusto che affitta a prezzi popolari si veda ridotte notevolmente le tasse, chi chiede affitti da usuraio deve avere una tassazione come reddito da rendita. Poi i proprietari che lasciano le case sfitte e abbandonate dovrebbero essere obbligati al mantenimento, sono misure che vengono applicate in tutte le città europee, da Berlino a Bruxelles. Poi c’è la possibilità della requisizione: non lasci una casa vuota a marcire per vent’anni, come la famosa casa verde di via Trento. Così si crea il degrado” 



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