Violenza Su Personale Sanitario in Aumento

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito


BARI – Sono stati ben 325 i casi di aggressione a personale sanitario in Puglia, nel 2024. Un dato preoccupante, se si considera che gli episodi di violenza ai danni di medici, infermieri e operatori socio-sanitari sono saliti del 180 per cento, rispetto all’anno precedente. Nel 2023, infatti, erano stati “solo” 116 quelli segnalati.

A rivelare i dati è la Regione Puglia, sfruttando come occasione per sensibilizzare sull’argomento la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari.

Ma quali sono le forme di aggressione più frequenti? Di solito, verbali. L’anno scorso sono state 224, contro gli 80 del 2023. Ma non manca chi va bel oltre e arriva ad alzare le mani, come accaduto di recente proprio nel Salento, presso la guardia medica di Cutrofiano, fatto che ha portato all’arresto di un 48enne: 101 gli episodi di violenza fisica nel 2024, contro i 60 del 2023. A questi, vanno sommati 42 episodi di danneggiamento, rispetto ai dodici del 2023.  

In tre casi su quattro gli autori delle aggressioni sono i pazienti stessi. E fra i luoghi più a rischio, come facilmente preventivabile, vi sono i pronto soccorso. Ma non solo. Anche i servizi psichiatrici di diagnosi e cura e i reparti ospedalieri sono fra quelli in cui si sono consumate più volte aggressioni. I più colpiti, gli infermieri, seguiti dai medici e dagli operatori socio-sanitari.

Un motivo per cui i numeri sono in aumento, però, potrebbe anche dipendere dal fatto che nel frattempo, tramite un pacchetto di misure svolto dagli stessi apparati regionali, sia cresciuta la fiducia nel sistema. Gli operatori, in sostanza, oggi si sentono più liberi di denunciare quello che accade. E questo genera maggiore conoscenza di un fenomeno che, altrimenti, resterebbe semisommerso.

La Regione, infatti, ha sviluppato nell’ultimo anno un sistema uniforme di rilevamento dei dati sulle aggressioni, uno schema di protocollo operativo tra Asl e Prefetture, ha previsto la presenza nei pronto soccorso di personale dedicato all’accoglienza, ha attivato corsi di formazione sulla gestione dei conflitti per gli operatori e una campagna di comunicazione per promuovere una cultura del rispetto verso il personale sanitario.

Va detto, in ogni caso, che i dati raccolti nelle aziende sanitarie e ospedaliere e diffusi oggi dalla Regione Puglia, sono ancora in corso di consolidamento e di progressivo perfezionamento nel sistema di monitoraggio, necessario per farli confluire nell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio sanitarie.

“Sensibilizzare tutti”

“Gli ospedali sono luoghi di assistenza e cura dove i comportamenti violenti sono semplicemente inaccettabili”, spiega il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “La tutela di pazienti, medici, infermieri e operatori sanitari deve essere una condizione che va garantita e assicurata sempre. L’accordo con le Prefetture mira ad aumentare la sorveglianza e il pronto intervento delle forze dell’ordine e agisce sul fronte della protezione e della repressione. Stiamo però lavorando anche sulla formazione degli operatori sanitari per migliorare la loro comunicazione con pazienti e familiari per prevenire sul nascere ogni forma di aggressività”.

Ma non solo. “Vogliamo sensibilizzare l’intera popolazione sul tema – sottolinea Emiliano – ed è questo il fine della campagna di comunicazione che lanciamo oggi in tutti gli ospedali pugliesi. Abbiamo il dovere di proteggere chi ogni giorno si prende cura della nostra salute e della nostra vita, dobbiamo maturare questa consapevolezza come collettività, per fare in modo che i dati che oggi diffondiamo sugli episodi di violenza non si ripetano più in futuro. Questo sarà possibile solo se ci ritroveremo uniti, tutti, intorno a valori comuni che vanno conosciuti, condivisi e interiorizzati”.

“È una battaglia culturale e civile che dobbiamo affrontare insieme: il rispetto per chi si prende cura di noi deve essere un valore condiviso”, aggiunge il vice presidente e assessore alla sanità della Regione Puglia, Raffaele Piemontese. “La violenza è inaccettabile, ogni aggressione ha un impatto sulla vita e sul lavoro di chi ogni giorno è in prima linea e mina il diritto alla salute dei cittadini. Abbiamo predisposto in Puglia un piano strutturato che prevede sicurezza, prevenzione e formazione. L’Osservatorio avrà il compito di monitorare il fenomeno e proporre misure di contrasto sempre più efficaci. Vogliamo che gli ospedali tornino ad essere spazi sicuri per tutti, sia per gli operatori che per i pazienti e per questo – conclude – abbiamo chiesto anche il supporto delle Prefetture”. 

Le misure per il contrasto alla violenza 

La Regione Puglia ha approvato al luglio del 2024 le “Linee di indirizzo per la prevenzione, protezione e gestione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari”, che integrano gli elementi di sicurezza sul lavoro alle raccomandazioni ministeriali in ambito di rischio clinico. Il documento è stato elaborato dal Sistema regionale di gestione integrata della sicurezza sul lavoro del Dipartimento promozione della salute pugliese, con il coordinamento scientifico Danny Sivo (coordinatore SiRgisl) per promuovere maggiori e omogenei livelli di sicurezza nelle strutture sanitarie regionali.

Le aziende sanitarie e ospedaliere hanno così destinato personale dedicato all’accoglienza dei pazienti in pronto soccorso, figure in alcuni casi riconoscibili con apposita divisa all’interno dell’area di emergenza, a cui è affidato il compito accogliere i pazienti, fornire supporto e chiarimenti sulle procedure e i tempi di attesa. In alcune aziende è anche previsto che si rapporti a familiari e caregiver, migliorando la trasparenza e riducendo l’insorgere di possibili conflittualità. 

Lo schema di protocollo con le Prefetture, si inserisce nelle disposizioni della legge numero 113/2020 e stabilisce misure preventive e di protezione attraverso l’adozione di tecnologie avanzate come la videosorveglianza, i sistemi di teleallarme e il rafforzamento dei servizi di sicurezza. Tutto ciò, per garantire un intervento tempestivo delle forze di polizia nelle strutture sanitarie, in particolare nei reparti di emergenza o ad alto rischio.

In tutte le aziende sono partiti o sono in programmazione corsi di formazione riservati al personale per migliorare la comunicazione tra operatori sanitari, pazienti e familiari, fornendo strumenti e tecniche per una comunicazione chiara, empatica e rispettosa. I corsi mirano anche a sviluppare la capacità di gestione dei conflitti, fornendo strategie per prevenire e risolvere situazioni problematiche.

Non manca anche una campagna di comunicazione. A tutte le aziende sanitarie pugliesi è stato distribuito materiale informativo predisposto dall’Asset che sarà esposto nelle aree più a rischio. È in procinto di partire anche una campagna di comunicazione multicanale per sensibilizzare la popolazione sul tema del rispetto degli operatori sanitari, della loro professione, dell’impatto che gli episodi determinano sul funzionamento delle strutture sanitarie e sulle responsabilità, inasprite dalle recenti modifiche al codice penale, a carico di coloro che perpetuano atti di minaccia e di violenza ai danni degli operatori sanitari.

LeccePrima è anche su Whatsapp. Seguici sul nostro canale



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link