a Biserta il Polo della competitività che attrae l’innovazione internazionale


L’economia circolare sta guadagnando terreno in Tunisia come strategia per lo sviluppo sostenibile. Il Paese nordafricano sta gradualmente allontanandosi dal tradizionale modello basato sull’estrazione, la produzione, il consumo e lo smaltimento, verso un approccio più circolare che mira a ridurre al minimo i rifiuti e a massimizzare il valore delle risorse. Lo spiega ad “Agenzia Nova” Ramzi Zammali, direttore generale del Polo di competitività di Biserta (Pole de Compétitivité de Bizerte). “Lavoriamo per potenziare i temi legati all’innovazione, sia in generale che specificamente in relazione all’industria o alle tecnologie dell’agroalimentare”, afferma Zammali. Il Polo di competitività di Biserta è composto dal tecnopolo e da due parchi industriali, come quello multisettoriale di El Hazib, che si estende su 66 ettari e attualmente già al completo con una sessantina di aziende e start-up operative e altre che sono in fase di studio per l’avvio delle loro attività in Tunisia.

Il direttore del Polo di competitività di Biserta cita alcuni progetti innovativi, come il “programma delle alghe marine, che estrae gelatina halal per il mercato agroalimentare”. Un altro progetto “trasforma invece i rifiuti dell’industria del granchio blu in applicazioni industriali e farmaceutiche, creando economie circolari di grande valore”, spiega Zammali, ricordando che il granchio blu sta creando ingenti danni all’ecosistema marino tunisino, così come in tutto il bacino Mediterraneo. Entro il 2035, il governo tunisino mira ad aumentare del 40 per cento l’energia derivata dai rifiuti, riducendo del 54 per cento i rifiuti in discarica. Zammali evidenzia l’attenzione riservata da aziende e start-up alla “gestione integrata dei rifiuti e alla loro valorizzazione”, grazie agli incentivi e al passaggio del Paese nordafricano dalla gestione dei rifiuti alla logica dell’economia circolare, che crea posti di lavoro e realizza un’adeguata protezione sociale.

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L’industria europea guarda con interesse alla Tunisia per la sua vicinanza strategica, per gli accordi commerciali con l’Africa, il potenziale umano altamente qualificato, con dieci tecnopoli che favoriscono la ricerca e lo sviluppo, la creatività e l’imprenditorialità come quello nel governatorato di Biserta, nella regione settentrionale del Paese nordafricano. “Le opportunità di collaborazione tra le imprese del polo e gli investitori stranieri sono molteplici”, aggiunge il direttore del Polo di competitività di Biserta, rivelando che “ci sono progetti ambiziosi in corso con l’Italia e imprese italiane operative nel nostro polo”. In particolare, afferma il direttore, “stiamo accompagnando un investimento ambizioso nel settore del pesce surgelato e contiamo sulla collaborazione con Ice Agenzia, sezione commerciale dell’ambasciata d’Italia a Tunisi, per trovare opportunità di partnership vantaggiose per entrambe le parti, secondo la logica win-win”, che è alla base del Piano Mattei del governo italiano per l’Africa.

I nuovi mercati della Tunisia

Da parte sua, il Polo di competitività di Biserta sta cercando di facilitare l’accesso a nuovi mercati e sviluppare programmi di collaborazione con imprese internazionali. “Organizziamo eventi imprenditoriali, incontri B2B e visite ai saloni per creare occasioni di incontro tra imprese locali e internazionali”, afferma Zammali. Il tema dell’industria 4.0 “è particolarmente rilevante per noi”, aggiunge il funzionario, sottolineando come “le imprese tunisine devono collaborare con fornitori di tecnologie nazionali e internazionali per la transizione digitale”. Il polo si propone dunque come il “ponte” tra i bisogni delle imprese locali e l’offerta delle imprese internazionali. Anche la certificazione ambientale rappresenta un’area di collaborazione significativa, “con molti incroci tra imprese internazionali e locali”, spiega il funzionario.

Un ruolo centrale riconosciuto al Polo dagli ingenti finanziamenti internazionali “come il programma Horizon Europe, che ci permette di mettere in relazione le imprese e le strutture di ricerca con partner europei”, spiega Zammali. Il programma di finanziamento dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027 ha ricevuto nel suo complesso 93,5 miliardi di euro nel supporto e nell’implementazione delle politiche dell’Ue, affrontando al contempo le sfide globali. Il polo, dunque, anche grazie al sostegno dell’Ue, supporta la creazione e una migliore diffusione di conoscenze e tecnologie eccellenti, crea posti di lavoro, sfrutta appieno il bacino di talenti in Tunisia, stimola la crescita economica e promuove la competitività industriale, ottimizzando l’impatto degli investimenti nell’ambito della ricerca. “Le imprese possono scegliere di produrre o co-produrre parte della loro produzione nel nostro polo, trovando imprese locali che offrono competenze e possono essere partner. Questo è un ruolo chiave del polo nel co-sviluppo e nella co-localizzazione”, conclude Zammali, precisando che il parco industriale “non è una zona franca, ma le imprese beneficiano dei vantaggi comunque previsti dal Codice tunisino di incentivazione agli investimenti”.

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