“Un’Europa a misura di agricoltura e territori”

A meno di un anno dalla manifestazione del Brennero, nuova mobilitazione nazionale di Coldiretti a difesa del Made in Italy. A Parma, il 19 marzo, ci sarà anche una nutrita delegazione dal Friuli Venezia.

Cesare Magalini, direttore regionale Coldiretti: “Siamo in 600 qui dal Friuli ma da tutta Italia arriveranno a Parma circa 20mila persone”.

Parma è stata scelta per la sua importanza nell’agroalimentare ma anche perché lì c’è la  sede dell’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, che dovrà valutare le richieste di autorizzazione di cibi ottenuti da cellule coltivate.

All’EFSA Coldiretti chiede studi medici preclinici e clinici su questi prodotti come avviene per i nuovi prodotti farmaceutici. “Non contro l’Europa ma vogliamo un’Europa più a misura d’uomo, che capisca i vari paesi e le varie economie”.

Tra le otto richieste alla Commissione europea, risorse adeguate da destinare ai veri agricoltori; meno burocrazia e più semplificazione e reciprocità negli accordi internazionali, soprattutto verso i paesi sudamericani del Mercosur.

“Vogliamo che certi accordi siano fatti a parità di regole, vogliamo che sia applicato il principio della reciprocità”.

Chieste modifiche al codice doganale comunitario con l’abolizione della regola dell’ultima trasformazione sostanziale e origine obbligatoria in etichetta per tutti i cibi commercializzati in Europa.

“Credo che l’etichetta sia proprio la carta d’identità dei cibi, l’etichetta deve essere messa in evidenza dove viene prodotto il cibo. Non è possibile che nel nostro paese vengano importati i cibi e poi diventano magicamente italiani attraverso l’ultima trasformazione sostanziale, non è possibile che arriva dalla Cina e con l’aggiunta di acqua diventi italiana, questo va smascherato”.