“Senza regole chiare, rischiamo il
Far West delle polizze assicurative per calamità naturali ed
eventi catastrofali”, avverte Granelli, “preoccupato per i
troppi punti oscuri circa l’obbligo di assicurazione per oltre 4
milioni di imprese che entrerà in vigore il 31 marzo”.
“Confartigianato ha calcolato un impatto economico di almeno
2 miliardi per le micro e piccole imprese che sottoscriveranno
nuove polizze “ma a fronte di questo esborso – rileva – ad oggi
non vi è certezza sui beni da assicurare, su quali danni
verranno risarciti, sulla confrontabilità delle offerte da parte
delle assicurazioni. Tutti aspetti che il decreto 18/2025 che
attua una norma della legge di bilancio 2024 non definisce con
esattezza”.
Ad esempio, “sono esclusi i danni da precipitazioni intense
che sono sempre più frequenti e devastano molte zone del nostro
Paese. Così come non è indicata una classificazione e una mappa
dei ‘territori a rischio’ e ciò porterebbe ad una applicazione
disomogenea e arbitraria nelle aree vulnerabili del Paese con
costi diversi e ingiustificati delle polizze a carico delle
imprese. In queste condizioni, un’impresa oggi non può valutare
la correttezza dei prezzi offerti dalle compagnie di
assicurazione. Ma c’è di più: le imprese che non
sottoscriveranno l’assicurazione contro le calamità naturali
saranno escluse da contributi, sovvenzioni o agevolazioni
pubbliche, anche quelle di ristoro decise in caso di eventi
calamitosi e catastrofali”.
In questo modo, teme Confartigianato, “potrebbero anche
crearsi difficoltà di accesso ai finanziamenti bancari
supportati dal Fondo di garanzia delle piccole e medie imprese”.
“Siamo preoccupati e disorientati”, dice Marco Granelli:
Confidiamo – sottolinea – che la proroga annunciata arrivi prima
della scadenza del 31 marzo e che il tempo a disposizione sia
utilmente impiegato per definire regole più chiare che
consentano di costruire polizze assicurative adatte alle
esigenze delle imprese”.
E aggiunge: “In ogni caso le polizze agiscono sull’effetto ma
non prevengono le cause dei danni alle imprese. Per questo
sollecitiamo politiche e interventi orientati alla prevenzione
dei rischi e alla messa in sicurezza del territorio”.
Nel decennio 2014-2023, secondo rilevazioni di
Confartigianato, l’Italia ha cumulato danni da eventi
meteorologici estremi e legati al clima per 68,1 miliardi, pari
a 6,8 miliardi l’anno. Per valore assoluto dell’impatto nel
decennio, l’Italia è seconda nell’Ue dopo la Germania che nel
periodo in esame ha cumulato danni per 87,7 miliardi.
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