Cosa prevede il disegno di legge per le startup a vocazione sociale


È stato presentato un nuovo disegno di legge volto a sostenere le startup innovative a vocazione sociale. Il provvedimento, che vede come primo firmatario la senatrice del Partito democratico Cristina Tajani, mira a favorire lo sviluppo di imprese che combinano innovazione tecnologica e impatto sociale, con l’obiettivo di generare crescita economica e benefici collettivi. Le finalità principali sono l’utilità sociale e il soddisfacimento dei bisogni della collettività.

Definizione e requisiti

Le startup innovative a vocazione sociale sono organizzazioni ibride, orientate sia al raggiungimento di obiettivi economici che alla realizzazione di finalità sociali e ambientali. Si distinguono per la creazione di valore condiviso, anziché vantaggi esclusivi per l’organizzazione.

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I requisiti fondamentali includono:

  • lo sviluppo di prodotti o servizi ad alto valore tecnologico;
  • la presenza di almeno un terzo dei soci in possesso di una laurea triennale;
  • il limite alla distribuzione degli utili, fissato a un massimo del 50%.

Finalità e ambiti operativi

L’oggetto sociale delle startup deve indicare chiaramente le finalità di interesse generale perseguite, offrendo soluzioni ritenute più efficaci ed efficienti rispetto a quelle esistenti.

I principali ambiti operativi riguardano:

  • Servizi socio-sanitari: interventi e servizi di assistenza per migliorare l’accessibilità e la qualità delle cure.
  • Educazione e formazione: progetti per contrastare la dispersione scolastica, il bullismo e la povertà educativa.
  • Ambiente e patrimonio: iniziative per la tutela ambientale e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico.
  • Inserimento lavorativo: servizi per l’integrazione lavorativa, accoglienza dei migranti, agricoltura sociale e microcredito.

Agevolazioni fiscali per investitori

Il disegno di legge prevede agevolazioni fiscali per gli investimenti in startup innovative a vocazione sociale.

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Per le persone fisiche:

  • detrazione IRPEF del 50% sull’investimento diretto nel capitale sociale, fino a un massimo di 500.000 euro;
  • l’investimento deve essere mantenuto per almeno cinque anni;
  • detrazione elevata al 75% per investimenti tramite organismi di investimento collettivo;
  • detrazione del 75% delle eventuali perdite.

Per le società di capitale:

  • deduzione IRES del 50% fino a un massimo di 1.800.000 euro per periodo d’imposta, con vincolo di mantenimento per cinque anni;
  • deduzione elevata al 75% se l’investimento è effettuato tramite organismi di investimento collettivo;
  • detrazione del 50% sugli utili reinvestiti e non distribuiti ai soci.

Incentivi per il reinvestimento e l’occupazione

Sono previste ulteriori misure a sostegno del reinvestimento degli utili e dell’occupazione:

  • detassazione del 50% sugli investimenti in nuovi impianti e ammodernamenti;
  • agevolazioni per le spese in ricerca e sviluppo, in collaborazione con università e centri di ricerca pubblici;
  • sgravio contributivo del 100% per 24 mesi per l’assunzione a tempo indeterminato di dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori;
  • sgravio del 50% per altre assunzioni a tempo indeterminato e per contratti di apprendistato professionalizzante.

Partenariati pubblico-privati e crowdfunding civico

Il disegno di legge introduce partenariati pubblico-privati basati sul modello “Pay for Success”, che prevede:

  • valutazione indipendente dei risultati ottenuti;
  • realizzazione dei servizi da parte delle startup sociali selezionate;
  • finanziamento privato garantito da enti locali, che assicurano il rimborso e la remunerazione al finanziatore privato in caso di raggiungimento degli obiettivi.

Previste anche misure per il crowdfunding civico:

  • presentazione di progetti da parte delle startup sociali agli enti locali;
  • cofinanziamento comunale pari almeno al 30% dei fondi raccolti tramite piattaforme online;
  • detrazione fiscale del 30% per i donatori.

I comuni potranno costituire laboratori di innovazione sociale, anche attraverso fondazioni, per favorire l’integrazione tra imprese, cittadini e amministrazioni pubbliche, e sostenere direttamente le startup sociali.

Strategia Nazionale per l’Innovazione Sociale

Il disegno di legge prevede inoltre l’istituzione di un organismo indipendente presso il Ministero del Lavoro, incaricato di promuovere iniziative e raccogliere buone pratiche. È prevista la presentazione alle Camere di una legge annuale sull’innovazione sociale con misure concrete e risorse dedicate.

Con questa proposta normativa, l’Italia introduce per la prima volta una strategia organica per sostenere l’innovazione sociale attraverso strumenti imprenditoriali.

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