Cinema pugliese sotto attacco, ma la Regione reagisce: “Usiamo fondi per l’industria”. Le foto – Foto 1 di 14


BARI – La Puglia non si arrende al taglio dei finanziamenti europei destinati alla cultura e rilancia, trasformando una crisi in un’occasione di ripensamento del proprio modello di sviluppo nel settore cinematografico. “Un blitz dell’Unione Europea ha escluso la cultura dal nuovo piano di finanziamento. Una decisione gravissima, che avrebbe scatenato rivolte se avesse riguardato altri comparti, come l’agricoltura”, ha dichiarato il presidente della Regione Michele Emiliano, intervenuto a “La Puglia produce – Strumenti e strategie a supporto della filiera audiovisiva”, uno dei panel delle giornate Apulia Industry Days promosse da Apulia Film Commission nell’ambito del Bif&st 2025.

“Abbiamo reagito come sempre: rimboccandoci le maniche. Stiamo utilizzando i fondi per le imprese e per l’industria anche a sostegno del comparto cinematografico, pur consapevoli che non sono identici ai precedenti, che ci consentivano di finanziare anche la parte creativa”, ha spiegato Emiliano. Un’inversione di rotta imposta dall’Europa, che ha messo a rischio l’intero sistema delle produzioni audiovisive, con ripercussioni particolarmente gravi per il cinema indipendente.

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A complicare lo scenario, secondo il presidente, anche l’intervento del governo nazionale sul tax credit, che avrebbe finito per favorire le grandi produzioni a scapito delle piccole realtà. “Noi crediamo in un modello pugliese aperto, inclusivo, che guarda al Mediterraneo come spazio di dialogo e di cooperazione”, ha ribadito.

Nel corso della tavola rotonda sono stati diffusi i numeri aggiornati sull’azione di Apulia Film Fund, lo strumento regionale che sostiene le produzioni. Dal 2020 al 2023 sono stati finanziati 75 progetti con 16,5 milioni di euro, generando un indotto diretto da 44,6 milioni e indiretto da oltre 90 milioni. Solo nel 2024 sono stati 66 i progetti sostenuti, per 13,8 milioni di euro, con un ritorno economico complessivo stimato oltre i 90 milioni.

Alessandro Delli Noci, assessore regionale allo Sviluppo economico, ha confermato l’impegno della giunta nel cercare soluzioni anche fuori dagli schemi: “Stiamo lavorando per incastrare le esigenze dell’industria cinematografica nei tradizionali codici di finanziamento, come quelli previsti per l’acquisto di macchinari e infrastrutture. In attesa di sapere se potremo accedere ai fondi di coesione, puntiamo sulla creazione di distretti produttivi della filiera, capaci di attrarre anche investimenti internazionali”.

All’incontro, trasmesso anche in videoconferenza, hanno partecipato l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia, il presidente di AFC Anna Maria Tosto, rappresentanti delle agenzie regionali ARTI, ARET, Pugliapromozione, PugliaCulture, e le associazioni di categoria.

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“Il momento è critico, soprattutto per il cinema indipendente”, ha confermato Tosto. “Ma a livello regionale stiamo intervenendo con azioni concrete a favore delle piccole e medie imprese del settore, attraverso il Film Fund e altri strumenti di sostegno”.

Anche Pentassuglia ha sottolineato l’importanza strategica di fare rete: “Le imprese agricole, le produzioni locali, il territorio stesso sono elementi che il cinema può raccontare e valorizzare. La Puglia è pronta a offrire tutto questo per rafforzare una visione di sviluppo inclusiva e internazionale”.

Nel panorama nazionale segnato da incertezze e tagli, la Regione Puglia prova dunque a costruire un’alternativa, tenendo insieme cultura, impresa e identità territoriale, con l’obiettivo di non lasciare indietro nessun anello della filiera. E di continuare a raccontare la propria storia anche attraverso lo sguardo delle cineprese.





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