Nasce Conflavoro Assofoto, presidio per fotografia stampata


La fotografia stampata rischia di scomparire nel ‘deserto digitale’. Con essa, a rischio ci sono anche migliaia di aziende e fotografi professionisti che, privi di tutele ordinistiche, operano ogni giorno per preservare l’acquisizione e la stampa fotografica. Per offrire loro un punto di riferimento concreto e difendere un comparto storico, nasce Conflavoro Assofoto, l’associazione costituita a Roma e presieduta da Alessandro Lama, con Marco Bruni vicepresidente e Michele Carucci segretario generale.

Obiettivo numero 1 il riconoscimento del fotografo certificato

L’obiettivo primario di Conflavoro Assofoto è ottenere dalle istituzioni il riconoscimento ufficiale della figura del fotografo certificato, un passo fondamentale per garantire la qualità e l’affidabilità del settore e tutelare i negozi di prossimità. “Con la costituzione di Assofoto – sottolinea Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro – chiediamo al Governo normative chiare che garantiscano la coesistenza tra foto fisiche e digitali. La scomparsa dei negozi fotografici sta impoverendo il tessuto urbano e il nostro patrimonio culturale. È necessario tutelare queste attività con incentivi fiscali e agevolazioni che ne garantiscano la continuità e il ruolo aggregativo nelle nostre comunità”.

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Lama: “Preservare valore identitario della fotografia stampata”

Alessandro Lama spiega il senso di Conflavoro Assofoto: “La nostra missione è preservare la fotografia stampata, in piccoli e grandi formati, un patrimonio di identità e memoria, ma anche di certificazione, come nel caso delle fototessere. Senza fotografi qualificati e senza punti fisici di riferimento, questo patrimonio rischia di disperdersi irrimediabilmente”.

“Nel 2024 sono state scattate circa 2 trilioni di fotografie in tutto il mondo, con una media di 61.400 scatti al secondo, immagini che si consumano in un istante e rischiano di perdersi per sempre. La stampa fotografica, invece, conserva nel tempo il valore dei ricordi e delle identità. La fotografia stampata non è solo un supporto visivo, ma una forma d’arte e un ponte tra generazioni. Serve un argine all’alienazione dell’iperdigitalizzazione: per questo la figura del fotografo certificato è imprescindibile”, conclude Lama.





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