Con un utile netto di 12,5 milioni di euro e con gli indicatori finanziari ed economici in crescita si chiude il bilancio 2024 del Banco Marchigiano. I conti, che saranno approvati in assemblea a maggio, parlano di una banca in salute sul fronte della raccolta, degli impieghi, del patrimonio e della liquidità con il dato rilevante dell’utile netto, in incremento del 53,3% rispetto all’anno precedente. Numeri che in termini di patrimonio netto significano 101,6 milioni di euro, in aumento del 14%. Anche l’indicatore della solidità di un istituto di credito, il Cet 1 ratio, si è attestato al 23,1%, ben al di sopra dei limiti previsti dalla normativa di vigilanza e della media nazionale.
Sul fronte della raccolta, il Banco Marchigiano ha toccato un miliardo e 524 milioni di euro, con una crescita del 9,5% rispetto al 2023, risultato trainato dalla raccolta diretta (+6,8%) e da quella gestita (+14,9%). Parallelamente, la banca ha aumentato del 4,8% i finanziamenti a imprese, artigiani e famiglie, conseguendo 559 milioni di euro di finanziamenti netti.
“Siamo orgogliosi di questi risultati – commenta il direttore generale Massimo Tombolini – che vedono il miglioramento della nostra quota di mercato sulla raccolta e l’erogazione di finanziamenti per circa 120 milioni di euro, a sostegno delle imprese e famiglie dei nostri territori”. Tra i punti di forza della banca anche la qualità del credito, con le partite deteriorate su livelli minimi (circa il 3% del totale) e un livello di copertura che sfiora l’80%. Pertanto, al netto degli accantonamenti i crediti anomali sono pari allo 0,7% degli impieghi netti. Il presidente Sandro Palombini ha ricordato “il quasi mezzo milione di euro destinato a iniziative sociali, sportive, culturali e sanitarie. Tra i progetti più rilevanti, il sostegno all’unità di allergologia dell’ospedale e la campagna di prevenzione sanitaria “Quattro passi per una vita sana“, realizzata con Cassa Mutua MarcheVita”. Il vice presidente Marco Bindelli ha sottolineato “i vantaggi di appartenere a un gruppo nazionale come Cassa Centrale Banca”.
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