‘bene la proroga polizze catastrofali’


Il Consiglio dei Ministri, raccogliendo le richieste del mondo delle imprese, ha previsto una proroga per l’entrata in vigore delle polizze obbligatorie contro le calamità naturali e gli eventi catastrofali prevista per il 31 marzo. I nuovi termini per l’adeguamento saranno differenziati a seconda della dimensione delle imprese. Il primo ottobre 2025 scatterà l’obbligo per le medie imprese, mentre è stato fissato al primo gennaio 2026 quello per le piccole e micro aziende. Rimane invece fermo al primo aprile il termine per le grandi imprese, per le quali però non scatteranno per ora le sanzioni per chi non si adegua. “Apprezziamo la sensibilità del Governo che, nel prevedere la proroga dell’entrata in vigore dell’obbligo di stipulare polizze contro le calamità naturali, ha compreso la necessità di offrire più tempo per individuare soluzioni e risposte adeguate alle esigenze delle micro e piccole imprese”, ha dichiarato il presidente della Confartigianato Imprese Crema Pierpaolo Soffientini condividendo le valutazioni espresse dal presidente Confederale Marco Granelli. “Un rinvio importante che dovrà essere utilizzato per fare chiarezza su molti aspetti ancora oscuri del decreto attuativo dell’obbligo di assicurazione, beni da assicurare, danni da risarcire, confrontabilità delle offerte delle assicurazioni, così da poter consentire a 4 milioni di imprese di scegliere e stipulare polizze chiare, trasparenti e che garantiscano risarcimenti equi e commisurati al danno”.

 

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Fare chiarezza su molti aspetti ancora oscuri del decreto attuativo

Sono ancora tanti, infatti, i punti oscuri su cui Confartigianato ha chiesto da tempo al Governo di fare chiarezza. Ad esempio, sono esclusi i danni da precipitazioni intense che sono sempre più frequenti e devastano molte zone del nostro Paese. Così come non è indicata una classificazione e una mappa dei ‘territori a rischio’ e ciò porterebbe ad una applicazione disomogenea e arbitraria nelle aree vulnerabili del Paese con costi diversi e ingiustificati delle polizze a carico delle imprese. E ancora, cosa devono assicurare quei piccoli imprenditori che dispongono di beni strumentali e attrezzature di valore modesto e non hanno una sede fissa? Come ci si regola per i beni acquistati in leasing? Come si gestiscono le relazioni assicurative tra proprietario delle mura e locatario? In queste condizioni, un’impresa oggi non può valutare la correttezza dei prezzi offerti dalle compagnie di assicurazione. Ma c’è di più: le imprese che non sottoscriveranno l’assicurazione contro le calamità naturali saranno escluse da contributi, sovvenzioni o agevolazioni pubbliche, anche quelle di ristoro decise in caso di eventi calamitosi e catastrofali. In questo modo, potrebbero anche crearsi difficoltà di accesso ai finanziamenti bancari supportati dal Fondo di garanzia delle piccole e medie imprese. “In ogni caso – conclude Soffientini – le polizze agiscono sull’effetto ma non prevengono le cause dei danni alle imprese. Per questo come Confederazione e mondo delle imprese abbiamo ripetutamente sollecitato, e continueremo a farlo, politiche e interventi orientati alla prevenzione dei rischi e alla messa in sicurezza del territorio”.



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