Export negli Usa: il 59,5% delle imprese preoccupato dai dazi americani


Timori per un possibile incremento delle barriere doganali e tariffarie, che potrebbero penalizzare l’export italiano, soprattutto nei settori agroalimentare, tessile e dei macchinari.

Le misure protezionistiche promosse dalla presidenza di Donald Trump suscitano preoccupazioni tra le imprese italiane attive nel mercato statunitense. Un’indagine condotta da Promos Italia, l’Agenzia Nazionale delle Camere di Commercio per l’Internazionalizzazione delle imprese, ha analizzato le opinioni di oltre cento aziende italiane operanti negli Stati Uniti. Il 59,5% degli intervistati ha espresso timori per un possibile incremento delle barriere doganali e tariffarie, che potrebbero penalizzare l’export italiano, soprattutto nei settori agroalimentare, tessile e dei macchinari.

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Le preoccupazioni delle imprese italiane: tariffazioni più alte e incertezze sul futuro

Tra le principali preoccupazioni, il 59,5% delle aziende teme che l’aumento dei dazi doganali possa compromettere la competitività dei loro prodotti negli Stati Uniti, un mercato fondamentale per l’export italiano. Nonostante ciò, la maggior parte delle imprese non prevede impatti devastanti per il proprio business, grazie alla solidità dei legami commerciali già esistenti e alla percezione di un’economia americana robusta.

Lo studio di Promos Italia ha rivelato che la maggior parte delle aziende (34,2%) ritiene che il clima economico internazionale non sia né particolarmente favorevole né sfavorevole, con una quota significativa (32,9%) che considera il contesto “abbastanza favorevole”. Tuttavia, circa il 19% delle imprese manifesta preoccupazioni specifiche riguardo a possibili misure protezionistiche che potrebbero influire negativamente su particolari settori dell’economia italiana.

Diversificazione dei mercati: strategie di adattamento e espansione

In risposta a tali incertezze, molte imprese italiane stanno valutando strategie di diversificazione per ridurre la dipendenza dal mercato statunitense. Il 45,6% delle aziende ha dichiarato che la nuova amministrazione americana non avrà impatti rilevanti sulle loro strategie, ma monitoreranno attentamente gli sviluppi futuri. In parallelo, il 22,8% delle imprese sta valutando aggiustamenti, puntando su mercati emergenti come il Sud-Est Asiatico, l’Africa e l’espansione nell’e-commerce per raggiungere clienti globali.

Un mercato italiano solido, nonostante le sfide

Nonostante le preoccupazioni, i dati mostrano che gli scambi tra Italia e Stati Uniti sono rimasti stabili, con un valore di 67 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2024. Sebbene l’export italiano sia leggermente diminuito (-1,5% rispetto al 2023), l’import statunitense è cresciuto del 2,8%. Tra i settori più significativi, il comparto farmaceutico ha visto un aumento delle esportazioni del 42%, con 7 miliardi di euro di merci esportate, mentre i macchinari hanno mantenuto un buon andamento con un incremento del 5%.

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I settori chiave per l’export italiano verso gli Stati Uniti

Le principali regioni italiane coinvolte nel commercio con gli Usa sono la Lombardia (13,8 miliardi di euro), la Toscana (12,3 miliardi) e l’Emilia-Romagna (9 miliardi), che registrano performance diverse, ma comunque positive. L’export di prodotti agroalimentari, che ha visto una crescita del 18,7% rispetto all’anno precedente, continua a rappresentare una voce importante nelle esportazioni italiane verso gli Stati Uniti. La moda italiana, pur rimanendo stabile, contribuisce in modo significativo con un valore di circa 4 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2024.

Dazi americani: la necessità di supporto per le imprese italiane negli Stati Uniti

Le aziende italiane chiedono un maggiore supporto per continuare a crescere negli Stati Uniti. Le misure richieste comprendono la ricerca di nuovi partner commerciali (32,9%) e il rafforzamento delle missioni commerciali e delle fiere (20,3%). Inoltre, il 21,9% degli intervistati ha richiesto maggiore assistenza legale e normativa per navigare le nuove sfide imposte dalla politica di Trump.

Il futuro dell’export italiano: la resilienza del Made in Italy

Giovanni Da Pozzo, Presidente di Promos Italia, commenta così le sfide in corso: “Nonostante le difficoltà politiche e protezionistiche, il Made in Italy continua a mantenere un forte appeal internazionale. Le imprese italiane possono contare sulla qualità e sull’innovazione dei loro prodotti, ma anche sulla capacità di adattarsi ai cambiamenti. L’export verso gli Stati Uniti e altri mercati chiave, come l’America Latina e il Medio Oriente, continuerà a essere un pilastro fondamentale per la crescita dell’economia italiana.”

In un contesto internazionale incerto, le imprese italiane si dimostrano resilienti e pronte a cogliere le opportunità offerte dai mercati globali, affrontando le sfide con flessibilità e visione strategica.



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