Allarme rosso in casa doriana dopo lo 0-3 di marassi col Frosinone. Semplici sulla graticola e al prossimo turno c’è la trasferta con lo Spezia
Povera Sampdoria, ora si fa dura. Per davvero. A sette giornate dalla fine del campionato, con un calendario che fa paura (domenica i blucerchiati sono attesi dalla difficilissima trasferta in casa di uno Spezia arrabbiato), la squadra è terzultima, che vuol dire retrocessione diretta in Serie C. Dove, peraltro, la Samp mai è caduta nella sua storia. Il k.o. interno con il Frosinone, non solo per le dimensioni della sconfitta, ma per il modo in cui esso è maturato, ha messo a nudo limiti, non solo tecnici, di una squadra senz’anima, senza un leader, senza una struttura societaria all’altezza, in preda da tempo a isterismi e nervosismo e con un allenatore, Semplici, che per ora è stato confermato, ma non è detto che arrivi sino a fine stagione. Non solo per i magri risultati ottenuti sul campo – quindici punti in altrettante partite – ma anche per l’incapacità acclarata di non avere saputo far cambiare marcia alla squadra, dopo la separazione-lampo da Pirlo a inizio stagione o l’infelice scelta di Sottil come sostituto.
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Semplici, terzo tecnico della stagione, è stato riconfermato dopo un vertice a fine gara fra il presidente Manfredi (contestato all’uscita dallo stadio), il ds Accardi e altre figure dell’entourage dirigenziale, ma non si possono escludere novità nelle prossime ore. Anche perché alcune frasi di Semplici nel dopogara (“La pressione è un segno di fiducia e se non ti piace allora cambia mestiere”) hanno confermato uno scollamento fra squadra e tecnico, che ha scaricato le responsabilità sui giocatori. Non solo: la pazienza della tifoseria è finita. Alcuni facinorosi hanno teso un agguato al pullman dei giocatori dopo la partita, nel tragitto verso il levante cittadino, lanciando fumogeni e alcuni sassi. Ora il club potrebbe optare per il ritiro anticipato o, nel caso in cui la Samp rimanga ad allenarsi a Bogliasco, verrà predisposto un servizio d’ordine per evitare nuovi incidenti.
nuovi capitali
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L’ultimo aspetto riguarda quello finanziario, nel malaugurato caso di retrocessione in C. L’eventuale discesa in terza serie potrebbe avere effetti anche sull’accordo con il Tribunale. Il rischio è che venga meno il presupposto del piano industriale presentato a sostegno della bontà del risanamento patrimoniale della società che non prevedeva la Serie C. Quindi tutti gli accordi convenuti sul pagamento iper dilazionato dei debiti starebbero in piedi solo se il socio (cioè l’azionista asiatico) immettesse subito dentro la società denaro fresco in misura adeguata a garantire i debiti stessi (non più garantiti dal piano industriale saltato). E sarebbe da verificare l’ipotesi di nuovi investimenti in Serie C (a garanzia dei debiti pregressi e della liquidità necessaria per fare – o disfare – la squadra appunto per la nuova categoria). Lo stesso collegio sindacale sarebbe costretto ad eccepire la mancanza di continuità aziendale. In sintesi : lo scenario che si aprirebbe con la retrocessione potrebbe avere delle conseguenze molto ma molto più gravi rispetto a quelle strettamente sportive. Già di per sé drammatiche. Senza contare la disfatta della Primavera e della squadra femminile, altri due fallimenti figli di scelte sbagliate e di figure inesperte chiamate a gestirle: ma, questa, sarebbe ancora un’altra storia, triste come la precedente.
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