Almacube tra i protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione italiano


Le università giocano un ruolo cruciale nello sviluppo del tessuto imprenditoriale italiano favorendo la nascita e la crescita di startup innovative e l’Ateneo di Bologna si distingue con 1,1 miliardi di euro raccolti negli ultimi cinque anni dalle startup fondate dai propri Alumni, fortemente concentrati su investimenti in fasi avanzate.

È quanto emerge dal report State of Italian VC 2024 stilato da P101, che vede Almacube, l’incubatore, acceleratore e innovation hub di Confindustria Emilia Area Centro e Alma Mater Studiorum – Università di Bologna che quest’anno compie i suoi primi 25 anni di attività, ritagliarsi un posto di primo piano nell’ecosistema dell’innovazione italiano. Unibo si posiziona così tra i primi tre atenei italiani per attrazione di investimenti, dietro solo al Politecnico di Milano e alla Bocconi.

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Per sostenere e potenziare questo motore d’innovazione l’obiettivo di Almacube è fare da collegamento tra mondo accademico e industriale. L’innovation hub di Confindustria Emilia e Unibo fornisce mentorship, accesso ai finanziamenti e connessioni con il mondo aziendale, supportando startup e spin-off ad alto potenziale; svolge inoltre un ruolo chiave in ambito “open innovation”, lavorando con imprese consolidate per innovare attraverso la collaborazione con realtà emergenti.

Almacube negli anni ha attivato numerosi programmi di incubazione e accelerazione per startup deep-tech e high-growth, facilitando l’accesso ai capitali e alla ricerca accademica avanzata. Attraverso iniziative come BeLeaf Be The Future 2025 e collaborazioni con importanti player del settore industriale (in particolare del territorio emiliano-romagnolo), l’incubatore, che fa tra l’altro parte di Oper.space, la factory per l’innovazione dell’Università di Bologna, rappresenta un punto di riferimento per la crescita dell’ecosistema innovativo italiano.

Tra le startup e gli spin-off incubati da Almacube e inclusi nei 1,1 miliardi di euro raccolti spicca Adaptronics.

Lorenzo Agostini, co-founder dello spin-off universitario e ricercatore post-doc presso l’Università di Bologna, presenta così Adaptronics: “Siamo una startup deep-tech che reinventa il modo in cui robot e macchine automatiche prendono qualsiasi oggetto sulla Terra e nello Spazio grazie a una tecnologia a film sottile che diventa adesiva a comando per forze elettrostatiche e con capacità integrate di sensore AI-powered, abilitando così altissima versatilità, efficacia ed efficienza energetica”.

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Nel primo round di investimento pre-seed, chiuso ad agosto 2023, Adaptronics è riuscita a raccogliere 685mila euro con i fondi Galaxia (CdP) e A11 Venture e recentemente ha aperto un nuovo round Seed da circa 3 milioni di euro, a dimostrazione di quanto il talento degli Alumni Unibo sia un motore fondamentale per l’innovazione e la crescita del nostro ecosistema imprenditoriale.

 

Per info: https://www.almacube.com/ https://site.unibo.it/operspace/it www.confindustriaemilia.it



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