cosa significa l’accordo Mar-a-Lago 2.0 « LMF Lamiafinanza


La correzione del mercato USA

Gli investitori sono stati colti in contropiede in vista quest’anno: si aspettavano tagli alle imposte sulle imprese e deregolamentazione, invece si trovano di fronte a una nuova guerra commerciale. L’aumento dei dazi è stato inteso come uno strumento di contrattazione per ottenere concessioni, non come un obiettivo prioritario. Inoltre, il Presidente Trump non sembra più preoccuparsi del mercato azionario, in netto contrasto con il suo primo mandato. Gli investitori si sentono profondamente sconcertati.

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Un preciso programma politico

Il programma Trump 2.0 è stato in gran parte elaborato dalla Heritage Foundation, profondamente repubblicana e libertaria, e si concentra sull’America First. Il programma mira a incoraggiare le aziende globali a rilocalizzare i loro impianti produttivi negli Stati Uniti, utilizzando tutti i mezzi a disposizione: aumento dei dazi, indebolimento del dollaro, riduzione delle aliquote fiscali sulle imprese, regolamentazione ridotta all’essenziale ed eliminazione dei vincoli e delle migliori pratiche perseguite dal mondo occidentale, in particolare in materia di cambiamento climatico, diversità e biodiversità. La tempistica scelta dall’amministrazione Trump – iniziare con la fase più dura, forse per evitare di inquinare i preparativi per le elezioni di metà mandato – può sorprendere ma non significa che il programma sia stato messo da parte.

Il deprezzamento del dollaro

Stephen Miran, nominato alla presidenza del Council of Economic Advisers (CEA) di Trump, ha espresso molto chiaramente il legame tra dazi e dollaro. I dazi sarebbero solo il preludio di un accordo a Mar-a-Lago, una versione 2.0 dell’accordo del Plaza del 1985. L’idea è quella di convincere i Paesi stranieri alleati – in cambio del mantenimento dell’ombrello di sicurezza statunitense e della cancellazione totale o parziale delle nuove tariffe – a vendere una parte delle loro riserve di dollari, accettando di scambiare alcuni dei loro titoli del Tesoro americano con obbligazioni perpetue a cedola zero. L’ingegnerizzazione di un dollaro più debole è un’operazione ad alto rischio, dato che gli Stati Uniti stanno attualmente vivendo un duplice deficit (di bilancio e di partite correnti): per evitare che i rendimenti a lungo termine aumentino a causa della vendita di obbligazioni statunitensi in dollari da parte di investitori privati, la presenza di investitori pubblici dalla parte degli acquirenti sarebbe senza dubbio utile. Se non si raggiunge un accordo multilaterale a Mar-a-Lago, si potrebbe applicare una “tassa d’uso” alle Banche centrali dei Paesi stranieri (con divise sottovalutate) che detengono debito statunitense, per incoraggiarle a passare ad altre valute.

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Mar-a-Lago luci e ombre

È difficile sapere fino a che punto l’accordo di Mar-a-Lago sia pienamente abbracciato dall’amministrazione statunitense. È interessante notare che Scott Bessent, Segretario al Tesoro americano, fa riferimento all’accordo nei suoi discorsi e alcuni media ritengono che il progetto sia sostenuto da JD Vance. Da un lato, Stephen Miran indica che l’inflazione dovrebbe prima tornare alla normalità per evitare di creare troppe turbolenze sul mercato. E questo non è ancora il caso. Dall’altro, sembra che i Paesi europei abbiano chiesto di mantenere la protezione militare statunitense in Europa per i prossimi 5-10 anni, per consentire un trasferimento gestito. Poiché l’“ombrello di sicurezza” è uno strumento di contrattazione esplicito nell’accordo di Mar-a-Lago, negoziare il riposizionamento geostrategico potrebbe anche accelerare il progetto di reset monetario. Assegnare una probabilità a tale evento e alla sua tempistica è un compito impossibile, ma certamente non è pari a zero.

L’impatto reale dell’accordo Mar-a-Lago

Questa sequenza di eventi potrebbe essere un disastro per i mercati dei capitali. Il solo annuncio dei colloqui su un accordo a Mar-a-Lago potrebbe inizialmente far crollare il dollaro e i titoli sovrani statunitensi, che a loro volta avrebbero un impatto sui mercati azionari. Non si può rivedere brutalmente “Bretton Woods II” senza provocare qualche danno. È probabile che i piani per un accordo a Mar-a-Lago incontrino una forte resistenza e scatenino una crisi. Mentre in teoria i Paesi stranieri alleati perderebbero meno accettando un accordo del genere, come può un politico di fronte agli elettori accettare di sacrificare parte della ricchezza finanziaria della nazione per acquistare obbligazioni statunitensi perpetue a cedola zero? Soprattutto perché tale concessione sarebbe accompagnata da garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti, che con la nuova amministrazione sono diventate sempre più incerte. Sembra possibile che un rifiuto porti a una nuova ondata di dazi e a ulteriori pressioni sui mercati dei capitali. Il dollaro sarebbe influenzato da forze opposte: i dazi USA provocherebbero un rafforzamento del dollaro, mentre la chiara volontà delle autorità americane di indebolire il dollaro lo spingerebbe al ribasso. In ogni caso, il dollaro inizialmente crollerebbe.

E gli impatti sulla gestione in portafoglio?

Questo stravagante e ancora piuttosto abbozzato progetto “Mar-a-Lago” rimane speculativo e non rientra nel nostro scenario centrale. Ma è anche troppo latente e consolidato per essere ignorato. Pertanto, è opportuno optare per strategie di copertura o ridurre l’esposizione al dollaro. In uno scenario da “Mar-a-Lago”, in cui azioni e obbligazioni potrebbero subire un brusco calo, il dollaro sarebbe in prima linea. La copertura del dollaro ha un costo (attualmente circa il 2% all’anno), ma consente di continuare a investire proteggendo i portafogli internazionali dai rischi accumulati in un simile contesto. All’interno del nostro comitato d’investimento abbiamo scelto di sottopesare il dollaro; non abbiamo una visione negativa sulla valuta, ma vogliamo evitare il rischio che tale accordo prenda piede. Il più delle volte il dollaro protegge i portafogli in periodi di elevata volatilità. Ma se l’ombra politica che l’amministrazione Trump ha gettato sull’economia e sui sistemi monetari si diffonderà sui mercati, potremmo andare incontro a un’eccezione.

 

 

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