Willis lancia l’indagine globale sull’energia pulita Assinews.it


La spesa media del settore per le tecnologie energetiche pulite dovrebbe aumentare di oltre un terzo nel prossimo anno finanziario, secondo l’ultimo sondaggio globale sull’energia pulita pubblicato da Willis, un’azienda di WTW. A fronte di un aumento degli investimenti nei combustibili fossili nel breve e medio termine, le imprese del settore delle risorse naturali hanno ambiziosi piani di investimento a lungo termine nelle tecnologie energetiche pulite.

Le prospettive di rischio sono più complesse e interconnesse che mai, in quanto le aziende si trovano a dover bilanciare priorità contrastanti. L’indagine ha ricevuto 450 risposte da parte di responsabili decisionali di aziende leader nel settore dell’energia e delle risorse naturali in Europa, Nord America, Asia-Pacifico e America Latina, fornendo spunti per valutare le prossime mosse del settore nell’affrontare le sfide in continua evoluzione.

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Dall’indagine è emerso che il 100% delle aziende di risorse naturali intervistate ha una strategia per l’energia pulita, ma con diversi livelli di maturità. Il 71% delle aziende del settore delle energie rinnovabili si trova nella fase di implementazione o di piena attuazione, rispetto al 36% del settore petrolifero e del gas, al 63% del settore energetico e al 43% del settore minerario e metallurgico. Il 63% considera l’energia pulita un’opportunità di crescita: il risultato è simile in tutti i settori e indica un impegno diffuso nella transizione energetica. Ciò include le aziende del settore petrolifero e del gas, con molte società che investono nell’energia pulita accanto alla recente ripresa dell’attività dei combustibili fossili.

Gli investimenti aumenteranno di oltre un terzo nel 2025: Il 34% è l’aumento medio previsto per la spesa in tecnologie e infrastrutture per l’energia pulita nel prossimo anno finanziario, passando da una media di 185 milioni di dollari nel 2024-25 a 249 milioni di dollari.

Le priorità tecnologiche si stanno spostando: il 51% considera l’energia solare una priorità assoluta nel breve e medio termine. Nel medio-lungo termine, il 61% ritiene prioritarie le soluzioni di stoccaggio delle batterie e la cattura e lo stoccaggio del carbonio. La geotermia e l’idrogeno sono emersi come priorità assolute in un orizzonte di 10 anni.

Catena di approvvigionamento e geopolitica sono i rischi principali: il 79% ha indicato le interruzioni della catena di approvvigionamento e il 78% le questioni geopolitiche tra i maggiori rischi per la propria strategia di energia pulita, riflettendo le preoccupazioni per le tensioni commerciali e le modifiche a sussidi e regolamenti in un momento di crescente volatilità globale.

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Le aziende hanno difficoltà a ottenere la giusta assicurazione:  Il 53% ha dichiarato che le esclusioni generalizzate rappresentano un ostacolo al trasferimento dei rischi, seguite da una durata limitata/inflessibilità dell’assicurazione (48%) e dalla mancanza di prodotti adeguati (47%), indicando la necessità che i mercati sviluppino soluzioni nuove e migliori per i rischi legati all’energia pulita.



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