creare fondo nazionale di compensazione per export del Made in Italy


Istituire un fondo dedicato a compensare le perdite subite dalle imprese esportatrici italiane a causa dei dazi Usa, stimato fino a 15 miliardi di euro. Il fondo per il made in Italy potrebbe offrire incentivi fiscali, contributi a fondo perduto o prestiti a tasso zero per coprire i maggiori costi derivanti dalle tariffe, con priorità alle pmi dei settori più colpiti (agroalimentare, moda, meccanica): obiettivo è mantenere la competitività sui mercati internazionali mentre si cercano soluzioni diplomatiche. È una delle cinque proposte di Unimpresa per dare sostegno alle imprese italiane dopo l’introduzione delle nuove tariffe doganali introdotte dall’amministrazione degli Stati Uniti guidata da Donald Trump.

Le altre proposte mirano a diversificare i mercati di sbarco, puntando in particolare su America Latina e Cina; semplificare le regole per le PMI italiane; introdurre incentivi per l’innovazione e la digitalizzazione; spingere per una pressione diplomatica dell’Unione europea.

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«I nuovi dazi statunitensi, entrati in vigore il 2 aprile 2025 con tariffe fino al 20% sull’export europeo (e in alcuni casi più alte), rappresentano una minaccia significativa per le imprese italiane, in particolare per le piccole e imprese medie (pmi) che costituiscono l’ossatura del nostro sistema produttivo. Proponiamo cinque azioni concrete per mitigare l’impatto economico e rafforzare la resilienza del Made in Italy. Le nostre proposte mirano a combinare interventi immediati di sostegno con strategie di lungo termine, proteggendo le imprese italiane da un impatto economico che potrebbe costare, secondo tempi preliminari, fino a 100 euro a famiglia americana, per i prodotti esportati e mettere a rischio migliaia di aziende. Auspichiamo che il governo e le istituzioni europee agiscano con rapidità e determinazione per difendere il nostro tessuto produttivo» commenta il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora. Le proposte di Unimpresa sono cinque, ecco qui di seguito i dettagli.

1. FONDO NAZIONALE DI COMPENSAZIONE PER L’EXPORT

Istituire un fondo governativo dedicato a compensare le perdite subite dalle imprese esportatrici a causa dei dazi Usa. Il fondo potrebbe offrire incentivi fiscali, contributi a fondo perduto o prestiti a tasso zero per coprire i maggiori costi derivanti dalle tariffe, con priorità alle pmi dei settori più colpiti (agroalimentare, moda, meccanica). L’obiettivo è mantenere la competitività sui mercati internazionali mentre si cercano soluzioni diplomatiche.

2. DIVERSIFICAZIONE DEI MERCATI DI SBARCO

Promuovere un piano strategico per diversificare i mercati di esportazione, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti (secondo mercato di esportazione italiano dopo la Germania). Unimpresa propone campagne di promozione del Made in Italy in Asia (es. Sud America, Cina, India, Giappone) e nei Paesi del Golfo, affiancata da accordi bilaterali agevolati e supporto logistico per le imprese che esplorano nuovi sbocchi commerciali.

3. SEMPLIFICAZIONE E DEREGULATION PER LE PMI

Chiedere al governo italiano e all’Ue un “deregulation shock” per alleggerire i costi burocratici e normativi che gravano sulle imprese, come proposto dal ministro Urso. Questo includerebbe una revisione temporanea delle norme del Green Deal europeo, che attualmente impongono oneri aggiuntivi alle aziende, per liberare risorse da destinare alla competizione sui mercati globali.

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4. INCENTIVI PER L’INNOVAZIONE E LA DIGITALIZZAZIONE

Rafforzare gli investimenti in tecnologia e digitalizzazione per consentire alle imprese di ottimizzare i processi produttivi e raggiungere i consumatori americani direttamente tramite e-commerce, aggirando parzialmente l’impatto dei dazi. Unimpresa suggerisce di ampliare le collaborazioni pubblico-private (es. con TIM) per fornire formazione e strumenti digitali alle pmi, rendendole più agili e competitive.

5. PRESSIONE DIPLOMATICA PER UNA SOLUZIONE EUROPEA

Spingere per una risposta coordinata al livello Ue, sostenendo il negoziato con Washington per ridurre o eliminare i danni e contrastare il rischio di una guerra commerciale. Parallelamente, Unimpresa propone che l’Italia guida una coalizione di Paesi mediterranei per ottenere deroghe specifiche per prodotti simbolo del Made in Italy (es. vino, olio, formaggi), sfruttando il dialogo politico tra il governo Meloni e l’amministrazione Trump.



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