Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha annunciato l’attivazione del programma Investimenti Sostenibili 4.0 per sostenere la trasformazione ecologica e digitale del tessuto produttivo meridionale. Si tratta di una misura strategica per la sua capacità di accompagnare il Sud nel percorso verso una competitività più moderna, resiliente e sostenibile.
La precompilazione delle domande inizierà il 30 aprile mentre la presentazione ufficiale sarà possibile a partire dal 20 maggio 2025. Il meccanismo sarà a sportello, quindi chi si muove prima ha più possibilità di ottenere le risorse. La velocità non basterà: per essere ammesse, le domande dovranno dimostrare coerenza progettuale, solidità finanziaria e un forte orientamento all’innovazione sostenibile. Vediamo i dettagli:
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Chi può partecipare al programma Investimenti Sostenibili 4.0 -
Per cosa si può ottenere il finanziamento, i progetti ammissibili -
Importi, forme e condizioni dell’incentivo
Chi può partecipare al programma Investimenti Sostenibili 4.0
Il bando è aperto alle pmi con sede operativa nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Non è richiesto un settore produttivo specifico, ma sono escluse le attività vietate dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato, come ad esempio l’industria carboniera, il settore della pesca e quello dell’acquacoltura.
Le imprese devono risultare attive e iscritte nel Registro delle Imprese, non devono essere in stato di liquidazione volontaria né soggette a procedure concorsuali con finalità liquidatorie. È necessario essere in regola con gli obblighi fiscali, contributivi, ambientali ed edilizi, oltre ad adottare un regime di contabilità ordinaria. L’accesso è riservato a quelle pmi che possano dimostrare almeno due esercizi finanziari chiusi, con bilanci approvati o, nel caso di imprese non obbligate alla redazione del bilancio, due dichiarazioni dei redditi.
Sotto il profilo finanziario, le imprese devono disporre di un contributo proprio o tramite risorse di terzi in grado di coprire almeno il 25% delle spese ammissibili.
Per cosa si può ottenere il finanziamento, i progetti ammissibili
Tre sono le grandi direttrici lungo cui deve muoversi ogni progetto candidato. La prima riguarda la digitalizzazione dei processi aziendali, intesa come adozione di tecnologie abilitanti che migliorano la produttività, riducono gli sprechi e favoriscono una gestione più efficiente delle risorse.
La seconda direttrice punta all’efficienza energetica, sostenendo interventi che riducano i consumi, migliorino la prestazione energetica degli edifici industriali, ottimizzino l’uso dell’energia e abbattano le emissioni di CO2.
La terza componente si focalizza sull’economia circolare, premiando tutti quei progetti che introducono processi di riciclo, riutilizzo, riduzione degli scarti e impiego di materiali secondari. Un’azienda che rivede il proprio ciclo produttivo in funzione della sostenibilità circolare potrà accedere a punteggi più alti in fase di valutazione e quindi aumentare le proprie probabilità di finanziamento.
Dal punto di vista operativo, le spese ammissibili comprendono l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature tecnologicamente avanzate, gli interventi edilizi funzionali al progetto (fino a un massimo del 40% delle spese), l’acquisizione di software specialistico o certificazioni di sistema ambientale, e anche l’utilizzo di consulenze specialistiche qualificate, necessarie per progettare e implementare l’intervento.
Importi, forme e condizioni dell’incentivo
Il meccanismo di finanziamento previsto dal programma Investimenti Sostenibili 4.0 prevede una combinazione di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato. In particolare, le imprese ammesse riceveranno un contributo diretto in conto impianti pari al 35% delle spese ammissibili, a cui si aggiunge un finanziamento agevolato per un ulteriore 40%, concesso a tasso zero o a condizioni di particolare favore.
La soglia minima di investimento è fissata a 750.000 euro, mentre il limite massimo raggiunge i 5 milioni di euro. Questo significa che anche progetti di una certa dimensione potranno essere finanziati, rendendo il bando attrattivo sia per imprese singole che per aggregazioni tra pmi operanti nello stesso territorio o nella stessa filiera.
L’erogazione del contributo è subordinata al rispetto di criteri di sostenibilità e innovazione tecnologica, che saranno verificati durante la fase istruttoria. La valutazione delle domande avverrà in ordine cronologico, ma solo tra quelle ricevute lo stesso giorno sarà applicata una graduatoria di merito basata su punteggi tecnici. I progetti che dimostrano una maggiore coerenza con gli obiettivi ambientali europei, una capacità di ridurre significativamente l’impatto ambientale o di favorire la digitalizzazione dell’intera catena del valore riceveranno una priorità.
Le domande dovranno essere trasmesse in via telematica, tramite il portale di Invitalia. Il processo avverrà in due fasi: nella prima, a partire dalle ore 10 del 30 aprile 2025, sarà possibile accedere al sistema per la precompilazione della domanda, al termine della quale sarà rilasciato un codice identificativo. Solo dal 20 maggio 2025, sempre alle 10, si potrà procedere con l’invio definitivo, utilizzando il codice generato nella prima fase.
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